sure.

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Yoongi era furioso.
Non riusciva a non pensare alla discussione avuta con il padre, mentre nervosamente raggiungeva la propria auto.
Sentiva in lontananza la voce della madre chiamare il suo nome, ma non aveva alcuna intenzione di fermarsi, voleva raggiungere in fretta la propria auto ed andarsene da lì.
I suoi piani, però, non andarono come sperava.
La madre riuscì a raggiungerlo, e prima che potesse salire in auto, gli afferrò un polso e lo bloccò, o meglio, Yoongi decise di fermarsi sentendo il suo tocco delicato, non voleva farle del male, neanche per sbaglio.

« Yoongi...tesoro, perché non ci pensi su, mh? Non voglio che tu ti senta costretto, solo...pensaci su. Mi piacerebbe davvero saperti sposato e felice, con una persona che ti ami al tuo fianco. Non mi importa che sia la signorina Park, o che sia qualcun altro.» la madre si mise davanti a lui, e portò l'altra mano ad accarezzare il viso del suo bambino ormai diventato adulto.

Yoongi socchiuse gli occhi al suo tocco; ecco perchè si era fermato, lei non era come suo padre, lei avrebbe sempre speso una carezza ed una parola dolce per il suo bambino, non lo avrebbe mai toccato per fargli del male.

Il ragazzo sospirò appena, abbassando il capo per poterla guardare negli occhi.
Portò a propria volta una mano sul suo viso, e si chinò per baciarle la fronte delicatamente.

« Mi sposerò, te lo prometto.
Ma non è lei che voglio al mio fianco, lei non mi rende felice, non è la mia persona. »

Usò un tono diverso da quello usato con il padre, questa volta la sua voce risultò dolce, morbida.
La madre lo guardò negli occhi e sospirò piano, annuendo appena poco dopo.

« Va bene, se è così, parlerò con tuo padre, cercherò di fargli cambiare idea. »

Yoongi sorrise, abbracciandola nell'esatto momento in cui sentì quelle parole.
Baciò la sua guancia e subito dopo si allontanò da lei.

« Ti ringrazio, madre.
Ora devo andare, ma ti chiamerò al più presto, promesso. »

Strinse per un'ultima volta la sua mano, e poi andò via.
La donna lo lasciò andare, sospirando sconsolata, amava molto il proprio figlio, ma iniziava a perdere le speranze per quanto riguardava un possibile matrimonio.

Tornò a passo lento nel salotto, dove trovò il marito intento a bere un bicchiere di whisky, ancora furioso.

« Marito mio, ah...perchè devi comportarti sempre così con il nostro bambino? È grande, sa cosa vuole..»

Lo raggiunse, andando poi a circondare le sue spalle da dietro, con solo la spalliera del divano a dividerli.
Il marito sospirò, stanco, poggiando la mano libera sulle sue, ed il capo sulla sua spalla.
Baciò la guancia della moglie, e subito dopo socchiuse gli occhi, respirando a pieni polmoni la dolce fragranza alla vaniglia e pesca da lei emanata.

« Sono preoccupato per lui...noi ci siamo sposati quando tu avevi ventidue anni, ed io ne avevo appena ventiquattro.
Perchè lui si ostina a voler restare da solo? Conosce quella ragazza da anni, perchè non ufficializzare le cose? »

Chiese, quasi in modo disperato, posando il bicchiere vicino alle proprie gambe per poter portare anche l'altra mano su quelle della moglie.
Lei annuì piano, ascoltandolo attentamente prima di rispondere.

« Ha solo bisogno di incontrare la persona giusta...noi siamo stati fortunati, non credi? »

Sciolse la presa sulle sue spalle per poter fare il giro del divano e sedersi sulle sue gambe.
Sta volta portò un solo braccio a circondargli le spalle, mentre con l'altra iniziò ad accarezzare il suo petto.

Il marito annuì, accennando poi un sorriso al ricordo del loro primo incontro.
Portò una mano sulla sua guancia e la baciò, con la stessa dolcezza con cui l'aveva baciata la prima volta.

Solo in quel momento si rese conto di essere stato uno stupido.
Non poteva privare al figlio queste sensazioni, l'amore.

——— •

Yoongi raggiunse l'auto, ed una volta dentro, riprese il cellulare.
Lo sbloccò, e la prima cosa che vide furono le foto del suo piccolo.

« Ah, madre...sposerò un Park, te lo assicuro, ma non sarà quella che ti aspetti.»

Mormorò, zoomando le immagini ed osservando ogni particolare di quelle foto.
Si morse il labbro inferiore, bloccando il cellulare e mettendo in moto l'auto.

Ah, Jiminie...piccolo ed 'innocente' Jiminie...tu non puoi neanche immaginare cosa ti aspetta.

Un sorriso si fece spazio sulle labbra lievemente screpolate ed arrossate del maggiore.
Per fortuna quell'incontro con i suoi genitori non era durato poi così tanto,  non avrebbe sopportato ancora a lungo il carattere di suo padre.
Erano troppo diversi, o forse, troppo simili, chissà.

Non appena raggiunse la sua amata abitazione, subito scese dall'auto e corse in camera sua.
Una volta dentro, si tolse la giacca e la buttò sul letto, e dopodiché si sedette con la schiena contro la tastiera.
Riprese il cellulare tra le mani per osservare nuovamente le foto postate dal ragazzino.

Fu impossibile trattenersi.

D'istinto inserì una mano all'interno dei propri boxer, liberando velocemente l'evidente erezione dal tessuto ormai divenuto troppo soffocante, dopodiché compose il numero del più piccolo e senza pensarci ulteriormente, fece partire la chiamata.
Mise il vivavoce e poggiò il cellulare sul cuscino più vicino, poi si affretto a sfilare del tutto i pantaloni ed i boxer dopo aver scalciato a terra le scarpe.

Dopo pochi secondi la voce del ragazzino giunse alle sue orecchie, facendogli chiudere gli occhi ed inclinare indietro il capo.

Possibile che bastasse anche solo quella vocina delicata a mandarlo fuori di testa?

« Yoongi? »

————

sono cattiva e divido il capitolo a metà.
vi è piaciuto il momento soft tra i genitori di Yoongi?
ammettetelo, avete odiato il padre di Yoongi nel capitolo precedente, ma spero di avervi fatto cambiare idea su di lui con questo capitolo.
fatemi sapere che ne pensate.

e sì, oggi doppio aggiornamento con più di mille parole per ringraziarvi di aver calcolato i miei avvisi di oggi. ❤
ancora grazie.❤

Corsette | YoonMin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora