be my puppy.

2.5K 145 47
                                        

Master.
Musica per le mie orecchie, oh Jimin.
Cosa vorrei farti.

« Master, eh? Mi piace.» Mormorò Yoongi, contro la sua pelle.

Jimin non riuscì più a trattenersi, nonostante si sentisse tremendamente in imbarazzo, non poteva negare di sentirsi altrettanto eccitato.

Si sollevò, raggiungendo successivamente le cosce del maggiore in un batter d'occhio.
Yoongi sollevò un sopracciglio,  osservando attentamente ogni suo movimento, con fare curioso.

Fin dove ti spingerai, Jimin-ah?

Jimin si sedette sulle cosce del maggiore e poggiò la schiena contro il suo petto, socchiudendo gli occhi ed afferrando la sua mano destra; si morse il labbro inferiore, un po' indeciso sul da farsi, non voleva correre troppo.
Jimin, però non aveva tenuto in conto la mente perversa in possesso del più grande, che non perse tempo per far scivolare le dita lungo il ventre del minore, fino a raggiungere l'inguine coperto dai pantaloni della divisa scolastica.

« Allora...— Iniziò Jimin, con voce tremante —  m-master, che lavoro vuoi propormi esattamente? »

« Non è nulla di complicato in realtà..»
Incominciò col dire, Yoongi, quasi assorto.
Fece scivolare la mano sul rigonfiamento del minore, stringendolo appena tra le dita prima di incominciare a muoverle sul tessuto.

«...Devi semplicemente fare tutto ciò che voglio, quando voglio. »
Concluse Yoongi, contro l'orecchio del più piccolo, sfregandoci poi le labbra contro, inebriato dal suo odore.
Insinuò finalmente la mano all'interno dei suoi pantaloni, ma subitò si bloccò nel notare un particolare, un particolare a dir poco eccitante.

Jimin non portava i boxer.

Ringhiò contro la sua pelle, afferrando l'erezione tra le dita con forza.

Una bestia affamata, si sentiva esattamente così.

« Continua a non metterli, o, se proprio devi metterli, dovrai chiedermelo ed io ti procurerò ciò che ritengo adatto a te. »

Jimin sapeva bene in che guaio si stava cacciando, un guaio maledettamente eccitante, seppur non giusto.

Lo aveva appena toccato, eppure si sentiva sciogliere tra le sue braccia, era un disastro d'ansiti e gemiti soffocati.

Stava per chiedergli di più, quando lo sguardo gli cadde su una foto in particolare presente sulla parete di fronte a lui. *
Lui con Jisoo, sorridevano.
Erano felici.
Poteva davvero fare una cosa del genere alla sua sorellina?
No.

« Y-yoongi!  Non possiamo, non è giusto, fermati!» Si ritrovò a ripetere quelle parole come un mantra, più e più volte, soffocando i gemiti.
Provò persino a fermarlo, ma non era facile.
La mano del maggiore si muoveva quasi in modo frenetico sul membro del minore, che in pochi istanti si ritrovò a cercare di tener fermo il bacino, non voleva assecondare i suoi movimenti, voleva farlo fermare, non assecondarlo.

Gettò il capo indietro ( *like a blood, sweet and tears, A M O ), poggiandolo contro la spalla del più grande e portando una mano tra i suoi capelli che strinse quasi disperatamente.

I pantaloni di Yoongi diventavano sempre più stretti, quei gemiti erano troppo provocanti, pura musica per le proprie orecchie.

«Vieni per me, piccolo. »

Jimin si ritrovò ad arrossire a quel soprannome, il che non capitava spesso, non a lui almeno.

Yoongi incominciò a muovere la mano ancora più velocemente, respirando pesantemente.
Era assurdo, erano bastati i suoi gemiti per farglielo diventare duro, ed ora stava per venire con il solo movimento sconnesso del sedere prosperoso e perfetto del piccolo contro il proprio pacco.

Dopo pochi istanti, Jimin raggiunse l'apice del piacere, riversandosi sulla mano del suo master che poco dopo raggiunse il culmine a sua volta, sporcando i suoi amati boxer di marca.

Tolse la mano dai pantaloni del minore, portandosela poi alle labbra per gustarsi quel dolce nettare, mugolando appena.
Paradisiaco, ecco com'era il seme di Jimin.

Jimin, sfinito ed accecato dal piacere, si sollevò dalle gambe del maggiore per poi inginocchiarsi davanti alla sedia.
Gli aprì velocemente i pantaloni ed estrasse il suo membro ancora duro e sporco del suo seme.
Un verso compiaciuto e sorpreso abbandonò le labbra del più piccolo non appena percepì il calore tra le dita, così possente.
Lo portò velocemente alle labbra, ripulendolo in fretta con la lingua, tracciando ogni tratto venoso con foga.

Così buono.

Yoongi soffocò qualche gemito, sorpreso dal quel gesto inaspettato, portando una mano sul suo capo, osservando il piccolo con gli occhi liquidi di piacere.

« È questo che voglio, e lo vuoi anche tu.
Diventa il mio cucciolo.
Il mio piccolo e bellissimo cucciolo.
Mi ascolterai, e non dirai mai di no.
Accetti? »

Jimin si fermò immediatamente nel sentire quelle parole.
Sollevò lo sguardo sul viso del maggiore allontanando il capo dal suo pube, indeciso.
Voleva davvero farlo?
Avrebbe ferito sua sorella..
Sospirò piano, abbassando il capo, pronto a rifiutare, quando la mano venosa e pallida del più grande gli afferrò il mento, facendo incontrare i loro occhi.

« Rispondi, Jimin. » Jimin sentì la sua voce vacillare, il suo sguardo farsi insicuro, quasi deluso.

« Non posso dire no. »

Accennò un sorriso, sospirando lievemente, facendo risorgere il sorriso malizioso di Yoongi, che non perse tempo e subito si sporse per poggiare le labbra sulle sue, sigillando così quel patto; ora si appartenevano e nessuno li avrebbe allontanati, neanche Jisoo.

#####

Okaaaay.
Dopo questo capitolo mi perdonate?
Si? Si? Pls.
Vi amo, lucciole.
Stellinate e ditemi che ne pensate!

( ho scritto il capitolo di corsa a scuola, quindi mi scuso per eventuali errori, bye ! )

————

(*) ecco la foto in questione;


Come sempre, spero che la revisione sia di vostro gradimento, ci vediamo al prossimo capitolo!

Corsette | YoonMin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora