Capitolo 7 - L'interrogatorio

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Adrianne Moore entrò in un'angusta stanza, illuminata solo da una lampadina posizionata su una scrivania situata al centro di essa, con due tazze riempite di caffè fino all'orlo tra le mani.
Si sedette da una parte della scrivania, e porse le tazze a due ragazze sedute di fronte a lei, Selena Spitz ed Emma Duval.
"Scusateci se vi abbiamo fatto aspettare così tanto, ragazze. Oggi il nostro dipartimento ha avuto molto da fare, prima di voi abbiamo dovuto interrogare un altro sospettato, ma vi prometto che non vi terrò qui dentro a lungo." disse la donna sulla cinquantina.
Selena sbuffò: "Lo spero proprio... voglio dire, che cosa ci faccio qui?! Non ho mai incontrato la vittima, non ci ho nemmeno parlato, non so come sia fatta!"
Adrianne annuì: "Okay, ma i registri del campus la segnalano come sua compagna di dormitorio, signorina Spitz. O sbaglio? Stiamo interrogando le persone con i contatti potenzialmente più stretti. Vorrei soffermarmi su di lei, signorina Duval..." disse indicando Emma, la quale si asciugò le lacrime dagli occhi con la manica del suo maglioncino nero.
"...ci risulta dal registro chiamate del cellulare della vittima che ieri notte, approssimativamente durante la presunta ora del decesso, ella ha ricevuto due telefonate: una dal suo fidanzato, Jim Majors, e una da lei."
Emma deglutì un piccolo sorso di caffè bollente: "Beh, sì... ero in viaggio per venire qui al Windsor a trovarla quando l'ho chiamata. Siamo... amiche di vecchia data: viveva con me a Lakewood, prima che si trasferisse con i suoi genitori in Ohio. Anche se non ci siamo viste molto spesso negli ultimi anni, le volevo molto bene." detto ciò, la ragazza tornò a singhiozzare.
"Mi dispiace tanto, Emma. Sono a conoscenza della tua storia a Lakewood: tutti quegli omicidi, il tuo ragazzo che si è rivelato l'artefice di essi, per non parlare della tragedia avvenuta su quell'isola, proprio quest'estate. Saranno proprio tutti questo precedenti che renderanno per te questa storia un inferno." continuò Adrianne, desolata.
"Questo che cosa vuol dire? Insomma, mi metterete in prigione o roba simile? Io sono innocente, lo sono sempre stata, e non mi serve lei per ricordarmi di tutti gli orrori che mi sono capitati in passato!" esclamò Emma.
"Sto solo dicendo che entrambe non siete nuove a questo genere di situazioni. Se ci dovesse essere un nuovo omicidio qui nel campus, cosa che speriamo non accada, l'ipotesi che una nuova scia di omicidi stia avendo inizio si farà sempre più grande. Mi sembrate due brave ragazze, ma questa non sarà l'ultima volta che ci vedremo. Siamo alla ricerca di nuovi indizi e, non appena ne avremo trovati di nuovi, vi richiameremo. Fino a quando risulterete potenziali sospettate, non potrete allontanarvi dal campus." concluse la donna.
Dopo aver deglutito un lungo sorso di caffè, Emma posò la tazza ormai vuota sulla scrivania: "Di quanto tempo pensa che si tratti?" domandò.
"In base alla mia esperienza su questo lavoro, in casi come questo ci vuole un po' per arrivare all'artefice, o comunque per trovare abbastanza prove per assolvere qualcuno dal titolo di sospettato. Se l'assassino ha pianificato una vera e propria scia omicida ed è abbastanza astuto, non pensate di abbandonare il campus prima di due o tre mesi." rispose Adrianne.
Selena quasi si strozzò con il caffè: "Due o tre mesi?! Ma siete impazziti?!"
"Si rende conto che io non frequento nemmeno questo college ma bensì il Lakewood College, e il mio primo anno scolastico lì inizierà tra qualche giorno, vero?!" esclamò Emma.
"Sono desolata, ma dovete restare all'interno del campus. Ribadisco che entrambe eravate, in un modo o nell'altro, in contatto con la vittima, ed entrambe avete già avuto esperienze con serial killer e quant'altro. E poi il Windsor è un college molto sicuro, soprattutto dopo quello che vi è accaduto una ventina d'anni fa." le consolò la detective, o almeno ci provò.
"Certo, così sicuro che solo ieri notte una studentessa è stata ammazzata proprio nella biblioteca del campus! Proprio perchè abbiamo già avuto a che fare con casi simili dovremmo andarcene al più presto, chi le dice che l'assassino in questione non sia un fanatico che vuole rivendicare Edward Loomis, Stu Macher o... Brandon James?" le rispose Selena in tono acido.
"E poi dove dovrei dormire io? Voglio dire, non ho un posto nel dormitorio, e di certo né io né mia madre abbiamo abbastanza soldi per pagarmi una stanza di motel per tre mesi!" domandò Emma.
"A questo ci abbiamo già pensato noi: il mio collega ha contattato il preside del Windsor e gli ha chiesto se può darci a disposizione una stanza per te. La risposta è stata affermativa, e tra l'altro Selena, che già conosci, non ha più una compagna di stanza. Mi dispiace che perderai l'anno al Lakewood, ma purtroppo non si può fare altrimenti. Potete andare." concluse Adrianne.
Selena ed Emma si alzarono dalle loro sedie, indignate, e uscirono dalla stanzetta semi buia. Percorsero un corridoio ben più illuminato, trafficato da uomini e donne in divisa in continuo movimento. In pochi minuti raggiunsero l'entrata, costellata da brevi file di poltroncine blu scolorite. Su una di esse vi era seduto Will che, fino a quel momento, era chino sul suo smartphone. Appena alzò lo sguardo e vide le ragazze arrivare corse verso di loro, e strinse Selena nel secondo abbraccio che si scambiarono durante quella giornata.
"Allora, cosa vi hanno chiesto?" le domandò.
"Reggiti forte: Emma è la mia nuova compagna di stanza perchè entrambe siamo forzate in questo college per più o meno tre mesi, ovvero il tempo approssimativo che la polizia impiegherà per trovare abbastanza prove e/o l'assassino." gli raccontò lei, furiosa.
Will stava per protestare, ma fu interrotto dall'entrata nell'edificio di James, il suo nuovo compagno di stanza.
"Hey, Will. Sono venuto appena ho saputo..." gli disse lui.
"Uhm, per curiosità... come lo hai saputo?" chiese Selena al per lei sconosciuto.
"Insomma, tu sei Selena Spitz e lui è Will Prescott... le notizie girano velocemente, se si tratta di voi due!" rispose James.
"Perfetto, andiamocene prima di venire travolti da reporter in erba come questo qui!" esclamò lei.
"Veramente non sono un reporter o un curioso, sono solo un amico di Will." si giustificò il ragazzo.
Will annuì con la testa, mentre un ampio sorriso stava comparendo sul suo volto: pensava che James fosse un tipo a posto, ed era contento di aver trovato un amico durante il suo primo giorno di università.
"È vero, è mio amico. Grazie mille, James... voglio dire, per esserti preoccupato di me." disse Will, l'amico ricambiò con una pacca sulla spalla.
"Guardate, è venuta a trovarci anche la Sidney 2.0" disse Selena ironicamente, indicando con un cenno del capo una Jane intenta ad entrare nell'edificio.
Appena lo vide, anche lei corse a salutare Will, come se tutti si fossero dimenticati che non era stato lui ad essere arrestato dalla polizia, ma bensì Selena ed Emma.
"Ragazzi, come state?" domandò Jane.
"Diciamo che stavo meglio prima. Anzi, Emma, che ne diresti di andare in stanza per sistemarla?"
Emma scostò una ciocca di capelli che le era finita in faccia dietro all'orecchio, per poi annuire alla richiesta di Selena. Le due ragazze uscirono dall'edificio, lasciando Will, Jane e James soli.

Scream - L'Assassino Ti Siede AccantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora