So che non mi farà del male, nemmeno qui nell'Arena. Se verrò uccisa, meglio dire quando, non sarà Molly a farlo.
Ci abbracciamo, forse prese da un senso umano profondo. È bello avere qualcuno accanto, soprattutto se è nella tua stessa condizione.
Molly mi racconta del bagno di sangue, a cui ha partecipato. Non ha ottenuto molto, ma almeno è riuscita a raccattare un'ascia.
-Chi è morto?- le chiedo, mentre ci sediamo su un tronco caduto per terra.
-Solo cinque persone. La ragazza del Distretto Dodici, la ragazza del Nove, entrambi i tributi del Sei, il ragazzo dell'Otto- dice.
Mi si stringe lo stomaco: i Favoriti sono ancora vivi, tutti.
-Ah, e poi ho sentito il cannone, stamattina- continua.
-Sì, il ragazzo del Dieci. L'ho ucciso io-. Mugugno.
La sua espressione è stupore assoluto, ma poi si dissolve.
-Un punto a favore per gli Sponsor- dice, alla fine.
Sì, gli Sponsor, giusto. I ricchi di Capitle City che sponsorizzano i tributi. Non ci avevo pensato. O meglio dire, non ho voluto riflettere su questo lato davvero poco umano dei giochi.
Trascorriamo la giornata a cacciare dei fagiani, che poi mangiamo alla sera. È più facile prenderli, con l'arco e le frecce di Molly. Facciamo attenzione a non fare molto fumo col fuoco, che lei accende, e poi saliamo su un albero.
-Lo hai visto?- le chiedo, mentre cerco di mettermi comoda su un tronco vicino al suo.
-Chi? Hervey?- chiede.
Annuisco.
-No. Alla Cornucopia credo fosse sulla piattaforma accanto alla mia, ma non sono sicura in quanto c'era buio-.
Mi guarda un attimo, i capelli rossi raccolti sotto al cappuccio.
-Tranquilla. Lo scopriremo subito se è morto- dice alla fine, puntando il cielo tra le foglie. Di tutta risposta il sigillo di Capitle City comincia a splendere nel cielo, accompagnato dall'inno. Ogni sera lo faranno splendere seguito dai volti dei tributi morti. E con mio grande sollievo, il viso di Hervey non compare.
Ci diamo la "Buona notte", meglio dire una "notte da ancora vivi", ma entrambe non dormiamo. Iniziamo a parlare di casa, sempre attente a non fare commenti sbagliati sulla Capitale.
Riflettiamo su tematiche personali, come la famiglia. Le descrivo Clary, le racconto di quanto sia simile a me e di quanto sua buona gentile. E tralascio il fatto che mi manca un sacco.
Lei a casa vive da sola, là nel Distretto Cinque, ma è assuefatta a questo tipo di vita. È ormai tardi quando scivolo nel sonno. In un sonno inquieto, pieno di pensieri, di riferimenti agli Hunger Games. E sono consapevole che quelli, se sopravviverò, rimarranno comunque per sempre.
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I 63' HUNGER GAMES
FanfictionNon avevo mai odiato il mio nome così tanto. Il modo in cui era eccheggiato nella piazza. Il modo in cui aveva annunciato che sono io. Che sono io che devo morire.