Per un attimo rimango seduta, ma poi la mano di Hervey mi sfiora la schiena.
-Vá, tocca a te-.
Raggiungo il palco mentre la folla applaude, presumo, al mio vestito.
-Wendy, Wendy!- mi accoglie Caesar -Ma sei bellissima!-.
Sorrido e mi accomodo sulla sedia vicino alla sua e scruto il pubblico. Con le ginocchia tremanti, non certo per il freddo, mi accorgo che sono davvero tantissimi, gli spettatori.
-Bene, cara. Come te la stai passando qui a Capitle?-.
-Bene, tutto bene- riesco a dire, mentre mi calmo -Mi sento importante se mi fissate così- mi rivolgo al pubblico.
Un boato di risate mi riscalda l'animo. Ma che scemi, ridono per cavolate.
-Hahah non sapevo fossi divertente, dolce Wendy- ride Caesar.
Passiamo un tempo che mi pare infinito a ridere e a scherzare. Poi, Caesar mi chiede l'intoccabile.
-E nel Distretto Sette? Hai una famiglia?-.
-Sì, certamente- rispondo con sgomento -Ho una sorella gemella, identica a me-.
Scatta il segnale, il mio tempo è finito. Caesar e il pubblico mi salutano con molti applausi, suscitati forse dalla mia ironia o dalla bellezza.
Il mio Distretto deve essere sicuramente contento, lo so. Hervey, infatti, fa un successo incredibile. Anche lui per la simpatia.
Anche lo staff se ne accorge: quando torniamo nell'appartamento sono tutti esaltati e contenti.
-Credo che questo anno avremo i vincitori dal Sette!- esultano.
Ma io non sono felice. Penso alle facce dei miei avversari. Agli sguardi aggressivi. Alle facce troppo buone, innocue. E so di non poter uccidere nessuna di queste ultime.
Dopo la cena, vado da Hervey.
Mi apre, senza complimenti. Passiamo la peggiore delle sere insieme. Io piango, lui fuma: è normale. Sappiamo che domani perderemo tutto. Vedremo solo l'Arena, la prigione.
Poi succedono cose che pensavo non potessi più fare, specialmente a Capitle City. E con Hervey.
-Sai, alla fine è uno schifo- e scoppia in una risata non umana -Non siamo persone, solo animali. Non ha neanche senso preoccuparsi. Nel momento in cui un coltello ci trafiggera' saremo uomini. Ma prima no-.
Mi si gela lo stomaco. È vero.
-Hervey- dico -Voglio che tu ritorni a casa-.
E scoppia in un'altra risata. E lo sento già, non siamo più noi stessi.
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I 63' HUNGER GAMES
FanficNon avevo mai odiato il mio nome così tanto. Il modo in cui era eccheggiato nella piazza. Il modo in cui aveva annunciato che sono io. Che sono io che devo morire.