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Spero solo di non pentirmi di quello che sto per dirle.
Mia sorella ha il vizio di parlare troppo.

«Ricordi quei messaggi di cui ti parlava Ely?»
«Sì» risponde lei.
«Ho indagato un po' su questa situazione»
«Lei lo sa?» chiede.
«Sì, ed è per questo che litigammo, adesso mi fai finire di parlare?» e annuisce.
«Sono andato da nostro cugino ed è lui che mi sta aiutando ad indagare»
«Stai continuando a fare tutto questo alle sue spalle?» strilla.
«Sì, lo faccio per il suo bene»
«Continua»
«Beh niente per adesso non abbiamo scoperto nulla, ma presto avrò notizie, o almeno spero di averle»
«Devi dirglielo» corruga la fronte mia sorella. È cocciuta.
«Lo so, ma ho paura che le facciano del male è per questo che lo sto facendo»
«Cosa vogliono da lei?» chiede.
«Non lo so, ma lo scoprirò e scoprirò anche chi sono»
«Stai attento» mi accarezza il braccio.
«Non preoccuparti ci sarò io con lui» risponde Justin.
«Grazie» sorrido.
«Amico non devi ringraziarmi» dice Justin, ed io abbozzo un sorriso.
«Ti interessa così tanto eh» alza le sopracciglia quell'impicciona.
«Dio» alzo gli occhi al cielo.
«Beh la cosa positiva è che non troverà mai nessuno come te. Sei così fastidioso che sei insostituibile» ride.
«E tu sei così chiacchierona e insopportabile allo stesso tempo, ma ti voglio bene lo stesso» la abbraccio.
«Ti voglio bene anche io» dice lei.
«Grazie ragazzi, davvero» sorrido.
«Non devi ringraziarci amico, ma ricordati che quando trovi quel bastardo della stanza voglio esserci anche io per dargli una bella lezione» risponde Justin.
«Prima se la deve vedere con me e poi te lo lascio» rido.
«Ovvio» dice stringendomi la mano.

Com'è bello avere un amico che ti capisce e che ti sostiene sempre in tutto, anche se si è offerto di aiutarmi.

Suona il campanello e mi alzo per andare ad aprire ma Lucy mi precede e mi distendo sul letto sbuffando.

Sento mia sorella tossire, alzo lo sguardo verso la porta e vedo Ely.
«Amore andiamo giù devi aiutarmi a preparare una cosa» afferra il braccio di Justin.
«Cosa?» chiede Justin.
«Zitto e cammina» dice a bassa voce e rido.

«Ciao» le sorrido e lei fa lo stesso.
«Siediti» le indico il letto.
«Grazie. Come ti senti?»
«Diciamo bene, tu?»
«Bene grazie. Cos'hai?» chiede.
«Un po' di mal di testa, nulla di che» e allunga la mano sulla mia fronte.
«Max guarda che tu scotti, hai la febbre»
«Davvero?»
«Sì, devi misurarla»

Faccio come dice lei e in effetti ha ragione ho la febbre ma non è alta.
Non mi ero nemmeno reso conto di averla, se solo sapesse il motivo per il quale sto male non so come reagirebbe.

«Dovresti farti una doccia sei tutto sudato»
«Dopo»
«No adesso» e sbuffo.
«Ely, abbiamo preparato qualcosa da mangiare se avete fame, noi usciamo» urla mia sorella dal piano di sotto.
«Va bene grazie» risponde lei.

«Andiamo giù ho fame» mi alzo dal letto ma lei mi afferra il braccio.
«No, prima la doccia»
«Dovrai trascinarmi in bagno, se ne hai la forza» rido.
«Mi stai sfidando?» alza un sopracciglio ed io annuisco ridendo.

Mi alzo per avviarmi in cucina ma lei mi butta e mi fa cadere sulla sedia davanti alla scrivania.
Prende la sedia e mi trascina in bagno ma ci è riuscita solo perché la sedia ha le rotelle sotto e perché sono io che non mi sono alzato se no non ce l'avrebbe mai fatta.

***
ELY.

«Adesso entra nella doccia»
«Devo prima spogliarmi» dice.
«Aspetta che esco»
«No, rimani»
«Perché?» chiedo.
«Mi gira la testa, almeno se mi sento male tu sei qui»
«Va bene, mi volto» e mi volto verso la porta.
«Puoi anche girarti sono entrato»
«Hai fatto in fretta» rido e mi volto e quello stronzo è davanti a me.
Ma perché fa il cretino, non riesco a capirlo.
Mi metto subito le mani sulla faccia arrossendo.
«Stronzo»
«Puoi anche toglierti le mani dalla faccia ho l'asciugamano» ride.
«Sei disgustoso»
«Ieri sera non mi sembrava che fossi così disgustoso»
«Smettila di perdere tempo»
«Mi aiuti a regolare l'acqua è fredda»
«Va bene, ma poi vado via»
«D'accordo»

Questo ragazzo ha dei problemi se non sa regolare nemmeno l'acqua, mi avvicino e l'acqua è alla temperatura giusta, ma perché mi ha mentito, mi sta prendendo in giro?
Mi volto e all'improvviso mi spinge sotto la doccia.

«Cosa fai, sei impazzito?»
«Hai paura dell'acqua?» dice in modo sarcastico.
«No, ma che ti è saltato in mente, sei pazzo»
«Il problema sei tu» si avvicina sempre di più a me.
«I-io?» balbetto.
«È impossibile starti vicino» le nostre labbra si sfiorano.
«Perché dici questo non capisco» e mi zittisce mettendo un dito sulle labbra e poi lo fa scorrere sulla mia maglietta.

L'acqua inizia a scivolarci addosso e mi rendo conto che ho la maglietta bagnata e si vede tutto, ma in questo momento me ne frego perché i miei occhi sono concentrati su di lui.
Ma perché sei così dannatamente bello?
Perché quando ti sono vicina mi fai questo effetto?

I nostri sguardi si incrociano e non so cosa fare sono fottuta, era da tanto che non lo guardavo negli occhi e soprattutto da un'altra prospettiva, ma una cosa è chiara, mi piace.

Mi afferra il volto e mi bacia mentre dei brividi percorrono il mio corpo.
Il suo profumo è come se lo avessi assaporato da sempre.
Con le sue mani inizia a farmi pressione sui fianchi e mi fa sbattere con la schiena vicino al muro della doccia e pian piano inizia a far ondeggiare il suo corpo sul mio, continua a baciarmi, poi mi accarezza, sento il suo calore sul mio corpo, mi tiene stretta a sé e mi riempie ancora di baci.
Le nostre labbra calde si uniscono e le nostre mani non fanno altro che toccare i nostri corpi, le sue mani in questo momento stanno scivolando sulla mia schiena ed è bellissima la sensazione che sto provando.
Inizia ad accarezzarmi i capelli e poi inizia a fare su e giù sul mio ventre coperto dai pantaloni, ma ad un certo punto inizia a sfiorarmi con le sue labbra e poi inizia a baciarmi con passione, anzi quasi con rabbia poi inizia a mordermi.
Emette un sospiro e con un filo di voce dice:«Oh Ely» mi afferra per i fianchi e avvolgo le mie gambe attorno a lui, usciamo dalla doccia e mi porta in camera e mi fa sdraiare sul letto.
Ci baciamo lentamente, e pian piano mi morde il collo. La sua mano stringe i miei capelli, e l'altra, invece, scende sul mio petto. Si alza coi gomiti e mi sfila la maglietta di dosso, infilando le sue dita sotto il pizzo del reggiseno. Quel movimento lo fa gemere così tanto che inclina la testa all'indietro e le mie gambe tremano.

Mi guarda per un attimo e si ferma.
«Ely, sei sicura? Se vuoi mi fermo»
«No, è che io...»
«Mi dispiace» si alza e gli afferro il braccio e lo bacio.
«Vuoi davvero farlo?» ed io annuisco.
Mi sfila i jeans e le mutandine, mi accarezza delicatamente le cosce, poi mi lecca la pancia e mi solleva le gambe tenendole ferme con le braccia mentre muove la sua lingua su e giù, e mi faccio scappare un piccolo gemito e chiudo gli occhi.
Ad un tratto sento un dolore atroce e lancio un urlo, e mi rendo conto che le sue dita mi stanno penetrando.

«Va tutto bene?» chiede ed io annuisco. Si avvicina e torna a baciarmi, si toglie l'asciugamano di dosso, e poi apre un cassetto da dove caccia un preservativo.
Dio che imbarazzo, non posso credere che io stia per farlo veramente.
Dopo aver sistemato il preservativo si sposta su di me e mi allarga le gambe.
Pochi istanti dopo si spinge dentro di me.
«Oh cazzo» geme Max.
«Ti sto facendo male?» chiede.
«No, vai tranquillo» sorrido. Il dolore persiste, ma è sopportabile, soprattutto quando Max mi riempie di baci e mi mordicchia il lobo dell'orecchio.
I nostri respiri si fanno sempre più affannosi.

«Max» mi mordo le labbra.
«Oh piccola» e mi morde il collo.
«Max sto...»
«Anche io» dice tra i denti.
Entrambi iniziamo ad eccitarci e il mio cuore inizia a battere ad una velocità spropositata, il mio respiro inizia a farsi così profondo che entrambi iniziamo a gemere e alla fine arriviamo all'apice.

Mi guarda come se stesse aspettando una risposta e mi sento arrossire.
«Ti è piaciuto? Come ti senti?»
«Si. Sto bene» lo rassicuro, ma poi il mio sguardo va a posarsi sulle lenzuola e sgrano gli occhi.
«Le lenzuola.... Tua madre...»
«Ci penso io» sorride e tira un sospiro di sollievo.
«Per essere la tua prima volta sei stata brava» mi porto le mani alla faccia per la vergogna.
«Non devi vergognarti con me»
«Per te com'è stato?» mi tocco le mani.
«È stato bello» sorride.
«Forse non sarà come le altre volte che l'hai fatto visto che non sono esperta in questo campo» dico con imbarazzo.
«Non dire sciocchezze, sei stata brava. Eri molto tesa ma vedrai che pian piano ti lascerai andare. Fidati di me»
«Mi fido» e sorride.

Non mi aspettavo che venendo qui avrei perso la mia verginità, ma è stato bello.
So che lui non è perfetto, è un ragazzo pieno di luce e oscurità messi assieme, ma non mi interessa, voglio godermi ciò che la vita mi riserva.
Voglio stare con lui, ora più che mai.

Il mio per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora