Capitolo 4

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Sono appena arrivata a casa, non riesco ancora a capire cos'è successo prima. Prendo il telefono e memorizzo il numero di quel bellissimo ragazzo Scot...
Devo chiamare Lara, mi ricorda il mio cervello, non la sento da quando sono arrivata. Per fortuna risponde dopo pochi squilli -Ehi, tesorooo- strilla appena risponde -Ehiii- mi scende una lacrima mentre le rispondo con tono meno malinconico possibile -Tutto okay!?- la sento preoccupata -Si... c'è niente di male, l'appartamento è fantastico, e il posto è wow!- le dico mentre sul mio volto compare un sorriso malinconico -Mmh, quanto sono belli i ragazzi a Los Angeles???- dice lei con voce pervertita, -Mmh, niente male, proprio oggi ne ho incontrato uno eh...- rido mentre le rispondo, utilizzando un tono misterioso -eh??? Dai racconta voglio sapere tutto!!!!!- sta gridando più del dovuto. -Eh, niente mi ha dato il suo numero e ha detto che se ho bisogno di un aiuto a scuola lui è disponibile.- oddio ho il fiato mozzato, ho parlato troppo veloce -Niente!!! È questo lo chiami niente!!???- risponde urlando, di nuovo, -Beh, okay non proprio niente- mentre le parlo guardo il mio riflesso nello specchio appeso in cucina, possibile non me ne sia accorta che ce ne fosse uno?, -Terra chiama Carly, tesoro sei svenuta?- ironizza lei -Oh scusa, cosa hai detto?- possibile non mi sia accorta che stava parlando -Tranquilla, domani inizi la scuola!!!- è vero domani è lunedì -Già- le dico mentre evito di far notare dalla voce che lo avevo dimenticata -Te ne eri dimenticata, come al solito- mi dice come se mi leggesse nel pensiero anche a chilometri di distanza -No, c'è si- sono patetica -Scusami Carly, devo andare, mia madre sta gridando da dieci minuti, se non scendo ad aiutarla mi uccide!- sempre esagerata -Okay, tranquilla, oh Lara un ultima cosa- le dico prima che riagganci -Dimmi!- mi risponde in tono curioso -Mi manchi tanto bimba- mi scende una lacrima e non riesco a trattenere le successive -Anche tu mi manchi tanto, ci sentiamo domani- sta piangendo anche lei!? Ma lei non piange mai!? -A domani- le dico e riaggancio prima di scoppiare a piangere completamente.
Mi stendo sulla poltrona all'ingresso e prendo dalla borsa i miei auricolari, prendo il telefono e faccio partire la mia playlist, tutte le canzoni mi ricordano la mia storia, un storia di sole delusioni.
Mi addormento senza volerlo, quando apro gli occhi mi ritrovo davanti George, lancio un urlo per lo spavento e gli sferro un calcio, bhe un calcio, lì. Si contorce dal dolore e perdendo l'equilibrio finisce di sedere a terra, scoppio a ridere, ma appena me ne accorgo mi mordo le labbra per smettere -Cosa c'è di tanto divertente?- dice lui cercando di rialzarsi -Ti sei fatto male?- gli chiedo porgendogli la mano per farlo alzare -No, guarda sto benissimo- ironizza lui, solo che non sempre divertito... -Potevi aspettartelo, sei entrato in casa mia e mi stavi fissando mentre dormivo- gli dico poggiandolo le pani sui fianchi -Beh... io... volevo...- balbetta e si morde le unghie -Cosa?- gli chiedo incuriosita -Ho trovato la porta aperta, eh... sono entrato perché pensavo ci fossero i ladri, ti ho vista sul divano e ti stavo guadrano perché...- dice tutto d'un fiato che a stento lo capisco,
-Perché?- lo invito a continuare
-Perché sei adorabile mentre dormi- mi fissa negli occhi mentre diventa rosso come i suoi capelli -Non è una scusa! Esci da casa mia! Ora!- gli urlo con tono scherzoso solo che lui non se ne accorge
-Okay- abbassa la testa e si dirige verso la porta -Ehi scherzavo, resta, mangiamo qualcosa?- gli dico afferrandolo per il braccio prima che possa uscire da casa
-Certo!!! Se per te non è un problema! Ovvio- sorride e parla così velocemente che non lo capisco, mi chiedo se si un vizio parlare così?
-Cosa mangiamo?- domanda lui accomodandosi sul bancone. Oddio non ho fatto la spesa! Che figura! Apro il frigo e trovo una scorta di cibo c...cosa? -Quando si chiama botta di culo!- l'ho pensato ad alta voce. -Non avevi fatto la spesa? Vero?- dice lui ridendo, quando mi giro mi sta fissando -Ehm, no che dici!- gli dico tirandogli lo strofinaccio in faccia -Ok prepariamo una pizza!- dico poggiando due pizze congelate sul bancone
-Vado sul balcone, posso fumare?- dice lui scendendo dalla sedia e indicando il corridoio
-C'è un balcone?- gli chiedo, ma come è possibile che ci abito e non lo so!!!
-Ah non lo sapevi- scoppia a ridere
-No...sono stata pochissimo qua dentro che non ho notato quasi niente- gli dico indicando lo specchio che ho notato solo prima mentre parlavo con Lara
-Metti le pizze in forno e andiamo fuori, fumi?- mi chiede uscendo un pacco di sigarette dalla tasca
-Si, purtroppo- gli dico facendogli un sorriso mentre metto le pizze in forno
-Andiamo a vedere questo balcone!- gli dico facendomi strada nel corridoio
-Eccolo!- mi fa lui spostando una tenda che si trova in fondo al corridoio
-Lo sai che sbuca anche in camera da letto e collega tutte le finestre delle stanze?- mi dice con aria curiosa aprendo la porta finestra.
Cosa?? È enorme! Più grande di tutta la casa! Ed è bellissimo! Si vede tutto il mare, che si trova proprio alle spalle del palazzo
-Adesso lo so!- gli rispondo facendogli l'occhiolino, ci accomodiamo sul divano che si trova sul balcone, che non è un balcone ma una veranda!.
Finiamo di fumare e rientriamo in casa, le pizze sono pronte, le sforno e le servo in due piatti, esco la coca e due bicchieri. Mentre mangiamo nessuno dei due dice una parola, siamo affamati entrambi. Prendo il telefono e guardo l'ora: Sono già le 21:00.
Finisco di mangiare e aspetto lui per sparecchiare. Perdo tempo su internet guardando i vari social
-Ho finito!- dice lui guardando il mio piatto -Ho trovato qualcuno che mangia più veloce di me- mi fa con aria sbalordita
-Che c'è, avevo fame!- gli dico tirandogli un pugno sul braccio,
-Devo andare, si è fatto tardi, e tu devi dormire, domani hai scuola!- mi guarda con aria divertita e mi da una pacca sulla spalla
-Almeno io non sono ignorante come te!- gli mostro il dito medio mentre si infila il giubbotto
-Su questo hai ragione- ride -Ci vediamo in giro!- mi saluta con la mano e si chiude la porta alle spalle.
Sistemo la cucina, e preparo i vestiti per domani, mi butto sul letto e buona notte.

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