Capitolo 6

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Michela:
Erano quasi le undici. Quella sera ero stata benissimo, avrei sperato che la notte non finisse mai, solo per stare ancora accoccolata tra le sue braccia, ma purtroppo aveva la partita ed era dovuto scappare. Mi sentivo un po' in colpa per Anna. Pensandoci se io sapessi che il mio fidanzato dorme abbracciato ad un'altra farei fuori prima lei e poi lui, ma alla fine mi convinsi che lei non sarebbe mai venuta a saperlo e dopo che Ste mi aveva detto, quasi in lacrime, quanto gli mancasse mi ero tranquillizzata capendo che ciò che stavamo facendo fosse la cosa più innocente del mondo. Davvero? Ironizzò la mia coscienza. Certo, non abbiamo fatto nulla, ci siamo solo abbracciati come facciamo spesso. Convinta tu. Non l'ascoltai e decisi di alzarmi dal letto dove Stefano mi aveva lasciata a dormire. Mi indirizzai verso la sala, ma feci tappa in bagno. Mi guardai allo specchio: ero indecente, come sempre del resto, ma poco importava, tanto avevamo già dormito tutti insieme più volte, quindi erano a conoscenza del fatto che di mattina avevo un aspetto peggiore del solito. Mi sciacquai la faccia e legai i capelli in un distratto chignon alto, poi presi lo spazzolino e mi lavai i denti. Gli altri dormivano ancora tutti, tranne Mattia che quando mi vide entrare in cucina si alzò e mi seguì come un cagnolino. -Vuoi un thè?- gli chiesi sbadigliando. -Si grazie. Dormito?- chiese ammiccando. -Certo, ho dormito benissimo, grazie- dissi fingendo di non aver afferrato. Hai dormito benissimo con il fidanzato di un'altra. Sta mattina la mia coscienza aveva deciso di farmi impazzire, così aggiunsi -Ti ricordo che è fidanzato e io non sono una troia, se è questo che credi- le parole mi uscirono di bocca senza che neanche me ne rendessi conto. Non avevo proprio pensato al fatto che sarei potuta sembrare una ragazza facile agli occhi di Mattia eppure dopo quelle parole iniziai a riflettere. Forse è vero, forse mi sono comportata da troia. Forse? Sta zitta tu. Stavo andando nel panico, quando la voce di Mattia mi riportò alla realtà. -Non volevo dire che sei una troia. Non l'ho mai pensato. Anzi- sembrava dispiaciuto e mi sentii in colpa per il tono che avevo usato prima. Per fortuna mentre controllavo l'acqua per il thè gli davo le spalle, almeno non poteva vedere la mia faccia imbarazzata. -Scusami, non so...- iniziai, ma mi bloccai subito. Mi resi improvvisamente conto che stavo indossando solo una maglietta di Richi che mi copriva solo fino a metà coscia e iniziaia sentirmi a disagio. Mi girai verso di lui e vidi che, come avevo previsto mi stava guardando le gambe. -Prendi le tazze?- dissi cercando di mascherare la vergogna. Si alzò di scatto e prese le tazze. L'acqua era pronta e dopo aver versato il thè andammo a sedersi sul divano cercando di non svegliare gli altri. Tentativo fallito: appena arrivammo si svegliarono tutti e iniziarono a lamentarsi del casino che stavamo facendo. Non vi diedi peso e accesi la tele.

Ormai era quasi l'ora di pranzo e prima di andare a mettere su l'acqua perla pasta andai in camera a prendere il telefono. C'era un messaggio."Ciao Michi, l'altra sera c'era braccialetti rossi e non ho potuto fare a meno di pensare a te. Speravo mi avresti scritto, come sempre. Mi manchi e spero che potrai perdonarmi. Scusami ancora" Andrea, non si era più fatto sentire dalla sera in cui mi aveva chiesto scusa. Non mi sentivo ancora pronta a perdonarlo, però anche lui mi mancava molto. Ma inquel momento non avevo voglia di pensare a una risposta e poi ero ancora felice dalla notte precedente e di sicuro non me la sarei fatta rovinare da lui, così lasciai stare.

Mentre tornavo in sala mi arrivò un'altro messaggio. "Vintooo! Ho segnatoo" ero così contenta. "Grandee! L'hai dedicato ad Anna?" Avevo un sorriso enorme sulla bocca e quando arrivai davanti agli altri mi chiesero se stessi bene. -Si si- dissi ridendo -Ste ha vinto e ha segnato- esultarono tutti."No, l'ho dedicato a te perché è stato merito tuo se ho giocato così bene" Divenni rossa e sorrisi come un'idiota. "ma dovevi dedicarlo a lei. Però grazie mille" Ero davvero contenta e non mi importava nulla di Anna. È vero, io l'avevo aiutato quella notte mentre lei non c'era ed era merito mio se aveva dormito bene. Ti piace, vero? Stai zitta. Oggi sei peggio del solito. Non mi piaceva Ste, era il mio migliore amico, non era possibile che mi piacesse. Mi sorsero migliaia di dubbi, ma decisi di affogarli nella pasta. -Ecco a lei regina- Mi prese in giro Riccardo mentre mi porgeva il piatto di pasta più pieno. Dopo mangiato giocammo un po' a carte e alla fine ci decidemmo a tornare a casa.

*****

Era il giorno di Natale ed ero felicissima. Io adoro il Natale: le luci, l'atmosfera, le candele, i regali, i parenti, il cibo, le canzoni natalizie, il freddo e i maglioni caldi. È il periodo che preferisco in assoluto. Quel giorno saremmo andati dalla sorella di mia madre insieme a mia nonna, siccome mia mamma avrebbe fatto il turno di pomeriggio in ospedale. Il pranzo ufficiale l'avremmo fatto il ventisei a casa dei genitori di mio papà, con tutti gli zii e cugine. Mi regalarono l'Iphone 4s, perché il mio telefono era ormai andato. Ci spostammo da mia zia e mangiai almeno tre piatti di cannelloni con besciamella e spinaci. A fine giornata andavo in giro rotolando.

Il giorno dopo mangiai anche di più: due piatti di lasagne, antipasti, lenticchie e pandoro a non finire.

Capodanno lo passai a casa di Giorgia insieme a Teresa e Martina, una nostra compagna. Fu una serata tranquilla. Finimmo quasi due bottiglie di vodka e una di limoncello, ma sembrava che quella sera l'alcol non facesse effetto. Giocammo a just dance ea battaglia navale alcolica, poi ballammo come quattro sceme tutta la notte, finché alle quattro non tornarono i suoi. Allora aprimmo il divano letto e la brandina e ci sdraiammo, ma siccome nessuna di noi aveva sonno accendemmo la tv e guardammo i cartoni su Italia uno fino alle sei e mezza. Quando iniziò a sorgere il sole ci addormentammo. Il momento più bello della serata era stato quando a mezzanotte Ste mi aveva scritto per farmi gli auguri e abbiamo iniziato a chiacchierare.


La scuola era ricominciata e non ne potevo già più. Non vedevo l'ora di andare in gita, ma avrei dovuto aspettare fino a marzo. Intanto a scuola si procedeva come al solito. L'unica cosa che era cambiata era il mio rapporto con Andrea. Dopo capodanno avevo deciso di perdonalo ed ora stavamo cercando di tornare amici, ma era un po' complicato, considerando che lui era ancora troppo timido e non faceva quasi mai un passo verso di me.

"Michiiii devo dirti una cosa super bellaa!" Era sera tardi e ricevetti questo messaggio da Stefano.
"Spara!"
"il 14 febbraio viene a Milanoooo" Era chiaro che parlasse di Anna. Finalmente si sarebbero visti, ero così felice per lui. "Siii. A san Valentinoo"
"Esatto!! Allora sta sera vieni a festeggiare con noi?" "noi chi?" "saremmo io, Andre, Richi, Martina e un mio amico. Dai ti scongiuro vieni? Non posso sopravvivere una serata con loro senza di te" Come mai c'era anche Andrea? Che gruppo strano. Vabbé, sarei stata con Ste. "Va bene dai. Lo faccio solo per te"
Non potevo credere che quella sera sarei uscita con Andrea, certo eravamo in gruppo, però c'era anche lui e di solito non usciva con noi. Chissà perché proprio quella sera sarebbe venuto.

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