Capitolo 1

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Stefano:
Erano passati già tre mesi dall'inizio della scuola e non non era successo nulla di eccezionale. Tra poco ci sarebbero state le vacanze di Natale e non vedevo l'ora di riposarmi.

-Allora, ragazzi chi viene con noi alla fiera dell'artigianato domani dopo scuola?-chiese la prof di italiano.

La nostra classe si era presa l'impegno di tenere il giornalino della scuola e dovevamo trattare pure la "pagina della cultura" dove facevamo recensioni di film, mostre ed eventi come la fiera o l'expo. Di solito chi se ne occupava erano Michela e Teresa, ma chiunque volesse poteva aggregarsi a loro per andare alle mostre. Il nostro gruppo aveva deciso di andare quindi alzammo la mano e la prof prese i nomi.
Il gruppo era formato da me, Mattia, Michela, Teresa, Andrea, Giorgia, Riccardo eMirko.

Mi girai verso Michela e mi accorsi subito degli sguardi d'odio che mi stavano lanciando Andrea e Ludovico, ma non me ne importava. -Sei pronta per domani? Magari è la volta buona che si dichara- le dissi ridendo e strizzandole l'occhio.

-Spero proprio di no, cazzo, gli voglio un mare di bene, ma non sono pronta per una relazione. Poi hai notato anche tu che non mi parla mai? Capisco che sia timido e si agita, ma così è troppo-

Andrea si era follemente innamorato di lei ed era impossibile non accorgersene. -Ti lamenti sempre di tutto- le risposi con un gran sorriso -fidati, magari si prende coraggio e ti sorprende-
Era diventata completamente rossa, probabilmente si sentiva gli occhi degli altri addosso.

-Si, ma anche se fosse io non saprei cosa fare. Non credo mi piaccia in quel senso.- -Lasciati andare Michi, sono passati quasi cinque mesi, dai, è un bel ragazzo. Buttati- fece una smorfia e mi girai perchè la prof stava riprendendo la lezione.

Quando uscimmo da scuola ci ritrovammo come al solito sull'autobus per tornare a casa. Io, Michela e Chiara scendevamo sempre per ultimi e facevamo il pezzo di dieci minuti a piedi insieme.

-Avete visto oggi come vi guardavano Andre e Ludovico?- Disse Chiara ridendo
-Possono anche attaccarsi, se voglio parlare con lei lo faccio-
Michela diventò rossa e scoppiò a ridere e aggiunse leggermente scocciata -Dobbiamo sempre parlare di questo? Piuttosto Ste, come va con Anna?- tirandomi un paio di gomitate maliziose sul braccio.

Mi fissarono entrambe e mi sentii un po' in imbarazzo -Mi manca tanto, non vedo l'ora di vederla. Ha detto che forse dopo le vacanze fa un salto su- Entrambe urlarono e io sperai che non ci fosse nessuno che conoscessi in giro. -Vi offro delle focaccine, vi va?- chiesi per zittirle. Ovviamente accettarono. Prendemmo le focaccine nella panetteria sottocasa di Michela e dopo averle mangiate ed esserci presi in giro a vicenda salutamo Michela e andammo a casa che distava altri due minuti(almeno io, perchè Chiara doveva fare un ulteriore pezzo).

Michela:
Mi sdraiai sul letto e cominciai ad accendere il computer. -E se Ste avesse ragione? Se volesse davvero dichiararsi? Certo ero sicura di piacergli, me l'aveva fatto capire, ma non ero pronta a rifiutarlo. Avrei dovuto rifiutarlo? Ma certo, non voglio un'altra relazione. Eppure ho paura di farlo soffrire se lo rifiuto. Sono del tutto incasinata. Sento il telefono squillare. Ci sono due messggi: uno di Ste e uno di Andre. D'istinto apro prima quello di Stefano "ehi indecisona sta sera vieni al cinema con me Mattia e Giorgia? Almeno non passi tutta la sera a pensare a domani" Grazie al cielo, non avrei potuto sopportare di passare le prossime dodici ore a ragionare su cosa avrebbe fatto(se avrebbe fatto) Andrea."Certo, a che ora giù?".

Aprii poi il messaggio di Andrea. "Ciao piccolina, come stai?" Si, mi chiamava piccola, ma io non vi davo molto peso. Mi faceva arrabbiare che non mi paralva tutto il giorno e appena metteva piede in casa mi scriveva. Non si può avere una storia solo attraversodei mesaggi. E di certo non posso essere sempre io a cercarlo. Eppure l'anno scorso parlavamo così tanto. "come un'ora e mezza fa, te?" Non mi andava molto di scherzare con lui, lo adoravo e ci avrei fatto un pensierino, ma era troppo cambiato e questo fatto che non avesse il coraggio di spiccicare parola in mia presenza proprio non mi andava giù. Decisi di non dirgli nulla di quella sera, se no avrebbe fatto il geloso e si sarebbe arrabbiato e non avevo voglia di discutere.

I piani erano cambiati, saremmo andati all'All you can eat vicino a casa e Ste mi avrebbe aspettata sotto casa alle otto. Erano le cinque e  dopo aver fatto gli esercizi di fisica guardai un film.
Mi feci una doccia e come al solito ero in elegante ritardo.
Stefano, che mi stava aspettando giù da quasi dieci minuti tentò di guardarmi male, ma fallì nell'intento perchè evidentemente guardarmi mentre cercavo di aprire il cancello con una scarpa in mano lo divertiva assai.

Finito di mangiare andammo in un parco lì vicino e io e Giorgia corremmo sulle altalene, mentre Tia e Ste si sedettero su una panchina cercando di fare i seri.
Ridemmo per tutta la sera e non pensai per niente al giorno dopo.

Al ritorno io e Ste ci sedemmo su una panca sotto casa mia e chiacchierammo un po' di tutto.

-Come sta Anna?- -sta bene, domani ci vediamo su skype. Michi, cazzo, è davvero bella, la amo troppo- aveva i tipici occhioni a cuore di un innamorato. -sei proprio un caso perso Daveri- gli dissi sorridendo. -Lo so che sei gelosa, ma tranquilla, te sei la mia buffona preferita- rideva.
Ero troppo affezionta a lui e un po' si, ero gelosa, ma ero davvero felice per lui.
-lo so! E tu sei il mio caso perso preferito-
-Sei riuscita a non pensare?-
-Certo,-dissi -finchè tu non me l'hai ricordato- accentuando il tu.
Rise e si scusò. -Ho paura, Ste, io non voglio farlo soffrire, ma non voglio neanche mettermi con lui.-
-Lo so, piccola, ma se non vuoi illuderlo devi dirgli la verità-
anche lui mi chiama piccola adesso? È strano, ma detto da lui non mi dispiace affatto.
-Hai ragione, se mai si dichiarerà gli dirò tutto-
Parlammo ancora per un tempo indefinito ed avendo messo il telefono in silenzioso per non vedere i messaggi di Andre non mi accorsi delle nove chiamate perse da mia mamma.

Arrivammo a casa all'una, dopo esserci dati uno dei nostri abbacci unici, di quelli che tranquillizzano.
Arrivata a casa mia mamma era seduta sul divano che mi aspettava. Mi scusai abbassa voce e andai verso camera mia. Quando mi sdraiai sul letto aprii i messaggi di Andrea. Me ne aveva mandati quattro.
"Ehi, sono appena tornato dalle prove, che mi racconti?"
"Che film hai visto alla fine?"
"Domani vorrei parlarti"
"Buonanotte piccola"
Cosa? Voleva parlarmi. No, non ero pronta, non volevo affrontarlo. Iniziai a sentire lo stomaco farsi sempre più pesante. Quasi mi mancava il respiro. Cavolo, avevo passato una serata così bella. Cercai di non pensarci più perché ero davvero stanchissima e mi risultò molto facile, perché mi addormentai subito.

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