Stefano:
Non l'avevo mai vista piangere. Mi si spezzava il cuore a vederla in quello stato. Da quando aveva rotto con Ludovico era diventata molto più fredda e vederla piangere fu una cosa che mai mi sarei aspettato.-Piccola, come stai?- Era mattina e l'avevo invitata in centro per prendere un caffè da Arnold e perché così mi avrebbe fatto vedere dov'erano i negozi che Anna voleva visitare. -Che cosa c'è che non va in me, Ste?- -Ma non c'è proprio nulla che non vada in te, anzi, sei una persona fantastica- -Non dire stronzate, dai. Faccio soffrire tutti quelli che mi vogliono bene. Sono una stronza e tratto sempre tutto male- -Michi sei tu che stai dicendo solo stronzate. Non pensare queste cose di te solo perché quel coglione del tuo ex te le ha fatte credere. Quello non vale un cazzo. Te sei perfetta- Alzò lo sguardo, che fin ora era rimasto basso a osservare il suo bicchiere di caffè latte, ed incrociò i miei occhi. L'avevo lasciata senza parole, così ripetei -Sei perfetta Michi- questa volta sorrise -Come fai ad essere così dolce con tutti? È impossibile- risi -No, non è impossibile e poi io sono dolce solo con chi mi va di esserlo- Era bellissima in quel momento, sembrava una bambina e anche se per poco mi sembrò che fosse felice. -Dai, allora finisci o no questo caffè che ho fretta di scoprire dove sono i negozi?- scoppiò a ridere e quasi si versò tutta la bevanda sulle gambe. Uscimmo dal locale e ci mettemmo in marcia. Camminammo per tutto il giorno e alla fine mi pentii di aver invitato Anna a fare shopping in centro a Milano. Passammo una giornata bellissima e quando finì mi sentii un po'triste, perché volevo stare ancora con lei. Quando arrivammo davanti a casa sua mi salutò con un sorriso a trentadue denti, bellissimo.-Dai che manca solo una settimana- disse -sei emozionato?- -Si, non vedo l'ora di vederla, grazie mille per il tour- sorrisi -Grazie a te per la giornata- Ci abbracciammo e mi diressi verso casa.
Michela:
Aveva detto che ero perfetta. Ma non lo pensava davvero, lo diceva solo pertirarmi su, eppure l'aveva detto e sembrava così sincero. Illusa. Ecco, la mia amata coscienza era tornata a tormentarmi. Non l'ascoltai. Chissà come andrà il loro appuntamento? Non bene quanto il vostro. Smettila, non era un appuntamento il nostro. Pensandoci però non era andato affatto male e si, sarebbe stato difficile da battere. Sei gelosa. Vuoi stare zitta? Questa volta lo dissi urlando e mia madre venne a chiedermi con chi stessi parlando. -Nulla mamma, era partita Siri e non riuscivo a spegnerla-. Io non ero affatto gelosa di quell'Anna. Tanto da Genova non potrà mai avere il rapporto che avete voi. Sta sera non riuscivo proprio a zittirla, così mimisi le cuffie e cercai di dormire.*****
Stefano:
L'indomani sarebbe arrivata Anna. Alle dieci e mezza dovevo andarla a prendere in stazione e poi saremmo andati direttamente verso il duomo. Erano le tre e quaranta e non riuscivo proprio a prendere sonno. Ripercorsi mentalmente la mappa dei negozi che mi aveva fatto vedere Michela. Avevamo passato proprio una bella giornata. L'avevo vista molto fragile ma poi come d'improvviso tutta la fragilità era sparita dietro a un enorme, bellissimo sorriso che avrebbe fato innamorare anche un cieco. Beh, ma io non mi ero innamorato, io amavo Anna e tra poche ore l'avrei vista. Chissà se era bella come me la ricordavo e chissà di cosa avremmo parlato. Avevo immaginato molte conversazioni, il problema era che le avevo immaginate tutte con Michi. Lei ti piace. La mia coscienza interruppe i miei pensieri. Non è vero che mi piace. Io amo Anna e non smetterò mai di ripeterlo. Lei era dolce, simpatica, spiritosa, le piacevano i delfini, ballare ma non era Michela. Cavolo, ma ce l'aveva proprio con me sta sera. NO, Michi è davvero bellissima, ha degli occhi enormi marroni che la fanno sembrare un cucciolo, adora mangiare, è spontanea, è timida, distratta, canta sempre anche se non è minimamente capace, è praticamente perfetta. Cosa? No, non potevo pensare queste cose di lei, soprattutto non ora che stavo pervedere Anna. Era la mia migliore amica, non poteva piacermi. Infatti ne sei innamorato. Sta' zitta. Avevo capito che non sarei riuscito a dormire, così giocai un po' alla play. Verso le cinque e mezza mi addormentai con il joystick ancora in mano e quattro ore dopo ero già in piedi più assonnato che mai.Ecco il treno di Anna era arrivato, ora dovevo solo stare attento a non perder la di vista mentre scendeva. Vidi una testolina bionda farsi largo tra la folla. Sarà lei? Quando mi vide da lontano le si illuminarono gli occhi e iniziò a corrermi in contro. Mi saltò inbraccio e mi diede un lungo bacio. Per un attimo intorno a me tutto scomparve e subito dopo pensai a Michela. No, stavo baciano Anna, non Michela. Mi ripresi e la guidai verso la metro. Arrivati in centro le mostrai da fuori il duomo e la portai a fare un giro in galleria, poi iniziammo a fare il giro di tutti i negozi possibili. Ci fermammo a mangiare al Mc e offrì io ovviamente. Ci scattammo qualche foto e poi riprendemmo il giro. Volevo portarla da Abercrombie, ma non mi ricordavo più la strada, così chiamai Michela. -Michi, scusa- la sentii ridere dall'altra parte del telefono, probabilmente di me. -dimmi- -Come si arriva da Abercrombie? Non me lo ricordo più- risi. Nel frattempo guardavo Anna che si guardava in giro. Certo che sembrava proprio una bambina, ma non in modo adorabile come Michela, ma mi ricordava proprio una bambina. Devo smetterla di fare paragoni con Michela. -capito, grazie Michi- -Allora buonagiornata, se ti perdi chiama-. Grazie a quella chiamata raggiungemmo negozio e ci rimanemmo per un lasso di tempo infinito.
Allestente dovetti riaccompagnarla in stazione a prendere il treno. Ci salutammo con un lunghissimo abbraccio e molti baci, poi aspettai che il treno partisse per tornare a casa.
Michela:
Erano le otto e mezza quando mi arrivò un messaggio di Ste. "ehi piccola" Avevano finito. Volevo sapere tutto. "Com'è andata?" "Bene dai" Ma che diavolo di risposta era? Era andata male? "beh, cosa avete fatto, dai raccontami un po'" "Nulla, solo shopping. Poi abbiamo mangiato al mc e ci siamo fatti alcune foto." "Non ti sei divertito?" "Si si, ma non come credevo. Non credo che mi piaccia più come prima" Cosa? Ma com'era possibile? "Come no? Perché?" "Non lo so, è piccola, sembrava di portare in giro la mia sorellina minore. Poi è un po' noiosa, parla solo di danza. Ma che cazzo me ne frega a me della danza ahah" "Ma povera, sei pessimo. Quindi la vuoi lasciare?" "credo di si, ma non sono ancora sicuro. Però ora vorrei dormire, siccome ieri non sono riuscito. Buonanotte piccola, parliamo domani, scusa" "Va bene, buonanotte"
Mi misi a guardare un film poco impegnativo prima di andare a dormire. Cavolo doveva essere davvero un disastro se la prima volta che l'aveva vista già non la sopportava più. Sei felice vero che non gli piaccia? Finiscila, non ho voglia anche sta sera. Lui è il mio migliore amico, tutto qua. Ma lo ami. Non avevo voglia di litigare con me stessa di nuovo, così mi concentrai sul film.
STAI LEGGENDO
Best friends
Roman pour AdolescentsStefano e Michela sono compagni di classe e, da poco, amici molto stretti. Le loro storie sono molto diverse, ma il loro destino è stare insieme. Lo capiranno?