Faccia a Faccia

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Eccomi qui, direi anche finalmente, con un nuovo capitolo. 

Mi scuso sia per aver tardato nella pubblicazione che per il contenuto! Spero di non farvi soffrire troppo! E vi prometto che mi farò perdonare! 

Vi ringrazio e vi lascio alla lettura! 


****


Claudio entrò in casa silenziosamente, timoroso di poter svegliare Mario. Dopo quello che era successo, era tornato a casa desideroso unicamente di mettersi nel letto e abbracciare l'uomo di cui era follemente innamorato. Chiuse la porta con delicatezza e si voltò quindi verso la sala non illuminata e notò una sagoma seduta sul divano al buio. Non ebbe tempo di poter dire niente, perché si sentì chiedere: "Andata bene la serata?"

"Sei ancora sveglio? Ti avevo detto di non aspettarmi!" rispose Claudio con voce calma e premurosa, premendo l'interruttore che aveva alla sua destra e illuminando la stanza.

"Ma sei vestito..." notò Claudio che, con espressione stranita, si sbarazzò del giubbotto, senza però distogliere lo sguardo da Mario.

"Ripeto..." disse freddamente Mario, guardando il pavimento "È andata bene la serata?"

Claudio, curioso dell'insistenza di Mario, rispose: "Sì, è andata bene! Ma, cos'hai?"

Mario, finalmente, alzò il viso, fino a quel momento nascosto dai capelli, permettendo a Claudio di guardarlo. Il naso era gonfio, gli occhi lucidi e arrossati e la pelle a chiazze rossastre.

"Mario, hai pianto?" esclamò sconcertato Claudio andandogli incontro.

Prima che Claudio potesse raggiungerlo, rimanendo serio e composto, Mario gli chiese: "Juan sta bene?"

A quella domanda, Claudio s'immobilizzò. Il suo cuore smise di battere per un secondo. Guardava intensamente Mario e i suoi nerissimi occhi gonfi e pieni di lacrime e si sentiva piano piano morire dentro.

Di tutte le cose che avrebbe voluto dire, di tutti i "Mi dispiace, è stato un errore, amo solo te, voglio stare solo con te" l'unica cosa che uscì dalla sua bocca fu "Mi hai seguito?"

Mario scosse la testa e accennò un sorriso incredulo. "Cla, che dovevo fa'?" gli urlò violentemente contro.

"Non eri più tu, non eri più il Claudio del quale mi sono innamorato! Ero disperato!" continuò ad urlare guardandolo fisso negli occhi, ancora immobile in piedi di fronte a lui.

Claudio s'inumidì le labbra per poter riuscire a proferire parola. "Mario, potevamo parlarne..." disse infine alzando anch'egli la voce "Non era necessario mi seguissi. Non pensavo saresti arrivato a tanto..."

Mario sconcertato si alzò in piedi di scatto e strinse i pugni ai lati del corpo.

"Stai scherzando?" con la voce tremante si perse per un eterno secondo negli occhi verdissimi di Claudio. Una morsa gli attanagliò lo stomaco.

"Ho provato e riprovato a parlarti! Ma tu mi hai sempre rifiutato, Cla'! Sempre!" si voltò dandogli le spalle e mettendosi le mani nei capelli. Avrebbe voluto nascondersi da Claudio, non avrebbe mai e poi mai voluto farsi vedere cosi fragile e devastato.

Gli aveva più volte detto di essere talmente tanto innamorato di lui da essere diventato una sorta di guerriero. Quando era al suo fianco, non aveva alcuna paura.

"Claudio, grazie... Grazie a te mi sento una persona diversa. Una persona più forte. L'amore che provo per te mi ha reso un combattente!"

L'amore può far male | Claudio & MarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora