Durante la notte non ho fatto altro che pensare a quello che Michele dusse, non chiusi occhio, provai a dormire ma invano. La mattina seguente ero stanca morta ,avevo le palpebre pesantissime come se ci fossero dei pesi attaccati. Non avevo quasi la forza di stare in piedi, ma una strana forza non mi permetteva di stare in piedi e riposare.
Qualche istante dopo qualcuno bussò alla porta <<avanti>> dissi io mentre mi pettinavo i capelli già vestita con il mio solito abito nero, che probabilmente al matrimonio non potrò indossare. La porta si aprì e una voce femminile mi disse <<vostra altezza, vostro padre sta arrivando qui da Mosca>> mio padre? Perché? Pensavo fosse rincasato quando sono arrivata a Parigi, invece salta fuori che ha deciso di venire in Francia dalla Russia. Penso a lungo sul perchè mio padre ha deciso di venire a Parigi, ma realizzo che molto probabilmente è per via del matrimonio. Non appena ci penso dò un violento pugno al muro, urlo per il dolore, pensando che qualcuno potesse sentirmi, mi mordo il pugno cercando di attenuare le grada di dolore, quando finalmente tolsi la mano dolorante dalla bocca mi accorsi di aver lasciato una crepa sul muro <<spero che nessuno se ne accorga...>> dissi tra me e me. Guardai intorno alla stanza e mi accorsi che, per mia fortuna, la cameriera era andata via, mi misi a piangere silenziosamente piena di rancore nei confronti di coloro che mi diedero alla luce. In quel preciso momento mi sentì sprofomdare, poi qualcuno bussa alla porta, mi asciugai le lacrime dicendo <<entrate pure>> trovai Michele davanti a me che disse subito dopo aver fatto un passo dalla soglia della porta <<avete visite vostra altezza>> <<grazie>> gli risposi con voce fredda uscendo dalla stanza "cos'è tutta questa indifferenza ora? Ora fingi che ieri sera non sia successo niente?" Cerco di evitare di fare uno sguardo omicida pensando queste parole per evitare di essere sgarbata proprio con lui, vado verso l'entrata e apro la porta, quanto tempo era che non vedevo il sole, guardo verso il giardino e vedo una macchina, un tassì per essere precisi, con a bordo un uomo, che presumo essere il tassista, e due ragazze, non le riconosco in un primo momento, ma appena scendono dall'auto i loro volti diventano familiarissimi! Sono Dalia e Alice, due mie amiche che ho conosciuto a San Pietroburgo, come le vedo emetto un sussulto, per la prima volta da quando sono qui sono contenta di vedere qualcuno. Vidi I brillanti occhi di entrambe rispettivamente Marroni e azzurri, I capelli di alice sono di un biondo miele lucentissimo, mentre quelli di Dalia sono rossi come quelli di Mia Nonna, poveretta pace all'anima sua. Ero così felice di vederle che corsi da loro e pe abbracciai strette Strette a me. Ricambiarono l'abbraccio e Michele ci osservava con un'aria seria non adatta al suo viso, come lo so? Lo specchietto dell'auto, Alice alzò lo sguardo come la lasciai andare e mi sussurrò <<quello è L'erede Francese? Sembra carino>> <<e quei capelli! Sono perfetti!>> esclamò Dalia <<ragazze non pensateci nemmeno, vi ricordo che, anche se ve lo chederei volentieri, che è già promesso a me>> risposi. Michele rientrò a palazzo spalancando le porte lasciandole aperte. Entrammo tutte e tre nella sala del trono e guardai l'orologio, erano le sei e mezza, più a meno ora di cena, chesi a una delle cameriere quando sarebbe stata pronta la cena e lei rispose che era già pronta. Dopo una sfarzosa cena nell'enorme sala da pranzo io, Dalia e Alice ci chiudemmo nelle mie stanze seguite da Lindsey, che però andò nella stanza vicino a quella di James, cominciammo a parlare del più e del meno dino a che Alice disse <<certo che però non capisco il motivo delle tue lamentele, il principe mi sembra carino e poi non è da tutte sposare un'ered imperiale>> Dalia annuì e io le risposi<<non sei la prima che me lo dice sai, non capisco il perchè di tutto questo fermento è solo una persona>><<una persona con i genitori più potenti sulla Terra>> Mi disse Dalia <<non hai tutti i torti...>> Alice prese il mio vestito Bianco, il mio unico vedtito bianco, e si mise a volteggiare fantastincado. Nel frattempo mi era venuta un'idea, Alice se ne accorse e cominciò a fuardarmi con sguardo abbastanza spaventato, Dalia faceva lo stesso <<Martina... qualsiasi cosa tu stia pensado adesso non provarci... Io non mi fingerò te un'altra volta!>> Disse Alice <<eddai>> dissi io con una voce molto bimbesca <<ho detto no!>> replicò lei. La pregai, però lei restava sulle sue <<Martina.. ti rendi conto che quello che stai dicendo è...>> Dalia non trovava la parola<<...Assurdo!>> disse Alice <<dai solo fino al tramonto!>>dopo altre due suppliche finalmwnte cedetta alla mia volontà <<e va bene.. dimmi cosa devo fare...>> io mi misi a fare i salti di gioia per due minuti e cominciai a spiegare il mio piano per fare una piccola scampagnata in città.
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I Romanov
Romancequesta storia, ambientata In Francia in mondo alternativo dove quest'ultima prende possesso di Europa e parte dell'asia(questo tuttavia avverrà dopo gli eventi narrati) nell'anno 1918, narra il matrimonio tra La principessa Australiana Martina Frige...