capitolo 5: scambio di persona parte 2

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Lui ci guardò e disse qualcosa alle guardie, las scorta ci prese mentre tentavamo di fuggire e misero me sul cavallo del principe e Dalia su quallo di uno dei cavalieri, che lei ha continuato a insultare dato che chissà come mai Dalia ora odia gli uomini. Mentre guardavo Dalia il principe mu chiese <<Che cosa ci fate fuori da palazzo senza scorta?- mi chiese- non eravate Malata?>> inizialmente seppi cosa dire <<beh... ecco..- poi subito trovao le parole- La vostra scorta mi ha fatto venire il malore>> lui si mise a ridere lievemente, quando l'esercito si dirise verso il campo di Battaglia, il Cavallo di Michele e dell'altro membro della scorta si diressero verso il palazzo di Versailles. Quando arrivammo finalmente toccai terrasenza dover state attaccata a lui per non cadere. Quando scese da cavallo mi disse che doveva parlarmi ed entrò nel Palazzo, lo seguì perchè la mia curiosità prese il sopravvento, improvvisamente gira la testa e mi prende la mano, mi fa attraversare la sala del trono e mi condusse in un corridoio lungo il quale c'erano degli stendardi con la bandiera francese con lo stemma reale al centro. Michele su fermò davanti a un portone, io ero abbastanza confusa "perché tutto questo mistero?" Chiesi tra me e me, lui aprì la porta e mi fece ammirare lo spettacolo più bello che si potesse immaginare, era un'erme biblioteca alta almeno otto piani e con gli scaffali pieni di libri. Michele si avvicinò a me << è bella vero?>> disse <<fantastica...- dissi io con un fil di voce asciugandomi le lacrime della commozione -ma quanti libti ha?>> <<dovrebbe avere almeno un livro per ogni parigino>> lo guardai incredula, come è possibile una cosa sel genere? Si diresse verso un'altra porta <<d-dove va?- gli chiesi, ma non mi rispose -V-vostra maestà?>> ancora nessuna risposta, spalancò la posta davanti a lui ed andò dentro dicendo <<mi segua>> io senza dira nulla geci come mi chiese, entai nella stanza, sentì la porta chiudersi e la stanza diventò ancora più buia << vostra Altezza? Dove siete?>> <<esattamente dietro di lei, vostra altezza>> <<c-che vuole fare?>> <<niente>> sentí dei passi e rimasi immobile, vidi delle candele che si accendevano intorno a me, non appena l'ultima si accese vidi Michele avvicinarsi a me e mi rivolse un lieve sorriso e poi mi sussurrò all'orecchio <<vorrei fare le cose un po' diversamente da come vogliono fare i nostri genitori>> serrai gli occhi e balbettai <<i-intendete c-c-che..>> non feci in tempo a proseguire che lui subito disse <<esatto, se voglio sposarmi voglio che sia per amore, non per volontà di mio padre>> arrossì lievemente e dissi che condividevo il suo pensiero, ma allo stesso tempo stavo pensando "Tutto ciò è sbagliato! Sbagliato!" <<allora.. le va bene se ci vediamo per un tè dopo che mio padre abbia dato il benvenuto a suo padre? Se non le dispiace>> .

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