Mi sono svegliato tremante. L'unica cosa che vedo è il blu eterno. Mettendo alla prova la resistenza dei miei occhi, continuo ad osservare attentamente il cielo. Normalmente si riempirebbero di lacrime, se guardassi il cielo ad occhi nudi. Questa volta, però, sono determinato a mantenere lo sguardo fisso e, come ogni mattina, sono giallo. Leggermente stanco.
Quando mi alzo, non percepisco soltanto il profumo dell'erba, ma anche il suo sapore. Beh, non raccolgo dell'erba e non me la infilo in bocca. È acida. Sfido il cielo, quando elimino le ultime lacrime. Un giorno, ti sconfiggerò.
Incrocio le gambe e non posso far altro che pensare, mentre aspetto che anche gli altri si sveglino. Ripenso alla mia vita, ai miei amici, a ciò che di giusto ho fatto e ai miei errori. Mamma deve essere spaventata a morte per me, considerato che ho passato la notte fuori, senza rispondere alle sue chiamate. Fisso il braccio che ho cercato di nascondere con tatuaggi. Dovrei essere furioso con me stesso. Ho tirato i dadi con la morte, solo per fare qualcosa di diverso rispetto alla solita routine giornaliera. Un giorno, la mia fortuna finirà.
«Hey, Harold.» Giro la testa verso la voce. Adam si sta toccando la fronte. «Non mi ricordo niente della scorsa notte, merda.» Riesco a percepire il suo mal di testa. Alla fine, se vogliamo correre verso una fine definitiva, dobbiamo pagarne il prezzo.
E il prezzo che tutti, in quella strada, stanno pagando è: mal di testa e perdita di memoria. Mi sono abituato a pagare il prezzo. «Nemmeno io.» Rispondo e, finalmente, riesco a sentire la mia voce anche al di fuori della mia testa. Indico con un dito Jeff, che sta dormendo su una panchina con l'intimo sulle anche. «Penso di essermelo scopato.» Le nostre risate rompono il silenzio e svegliano gli altri. Sto scherzando, ovvio che non ho scopato Jeff. E anche se lo avessi fatto, non sarei stato giudicato più di tanto.
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«Che facciamo ora?» porto le dita agli occhi e separo le ciglia strofinandole.
«Perché non proviamo ad andare a casa?»
«Perché non ci provi tu?» scatto e Grace alza gli occhi al cielo. Parlava di tutti noi, ma io non ci voglio andare a casa.
«Affittiamo delle biciclette.» Ho capito perché volevo portare Adam sulla sponda sbagliata con me. Il suo senso dell'umorismo e i suoi consigli sono come i miei.
Ci siamo fermati sulla strada per affittare delle biciclette. Adam, Jeff con le mutande abbassate, Grace al sapore di zenzero, Luce la cui voce mi ricorda un triangolo - e a me non piacciono i triangoli - e io.
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Affittiamo quasi tutte le biciclette. Due biciclette. Ci sono solo due biciclette in quel negozio enorme. Qualcuno deve averci pensato prima di noi. Fortunatamente, davanti ai sellini ci sono delle lastre di metallo su cui sedersi. Perciò solo una persona deve andare a piedi.
C'è stata una grande confusione. Tutto sarebbe più facilmente comprensibile se non ci fossero tutti quei triangoli. Se solo i quadrati e i cerchi flirtanti potessero scomparire. «Chiederò a quel ragazzo se si vuole unire a noi, va bene?» Abbiamo acconsentito tutti alla richiesta di Jeff, annuendo. Mentre lui si avvicina al ragazzo, io metto le mani in tasca. Il ritmo che creo con i piedi mi aiuta a concentrarmi.
Poi mi distrae.
«Ciao.» Quel tono acuto mi ricorda gli uccellini. Gli uccellini sono belli. Bello è... Sperimentando la confusione, la mia mente cerca di trovare un sinonimo della parola bello. I suoi occhi sono blu. Mi manda ondate di pace. Ne sono estasiato. Non ci metto tanto a capirlo, quando tutti mi rivolgono la loro attenzione.
«Ciao.» Rispondo e sorrido. Stringo le labbra, ma faccio fatica a sollevarle. Come può essere considerato un sorriso?
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Poi si muovono tutti e prendono posto sulle biciclette. Decidono anche il mio posto. A dirla tutta, sono leggermente scontroso, ma, come ho già detto, la mattina sono giallo. Per cui sbadatamente, mi siedo sulla superficie di metallo davanti al sellino.
Il mio conducente è lui.
Osservo il modo in cui domina la bicicletta, il modo in cui il suo sedere poggia sulla sella. Il vento soffia sui nostri volti e mi aiuta così ad assaporare il suo profumo. Il terremoto che lui riesce a creare nella mia mente surclassa tutti i miei sensi. Non so come definirlo. I numeri si sono uniti e mi sfidano, è come se tutti i sapori avessero perso i loro gusti.
Stringo la presa sulla superficie di metallo, stiamo passeggiando per le strade, come un gruppo su pista ciclabile. La maggior parte di noi urla e insulta la gente sprezzantemente. Mi avvicino a lui, abbastanza perché mi possa sentire.
«Come hai detto che ti chiami?» Spero che mi abbia sentito, perché non ho intenzione di ripetere. La fortuna è dalla mia parte.
«Louis.»
E allora trovo un sinonimo di bello. Gli uccellini sono belli e la bellezza è equivalente al quadrato avvolto in un vestito di velluto. La voce di Louis è rotonda, scorre pura e fluida. Il colore degli abiti che indossa è crema. Pulito ma offuscato.
Quando arrivo a casa, ignoro le luci spente e vado in camera mia, che ormai conosco a memoria. Mentre mi infilo a letto, ripenso a quella giornata. Un altro giorno straordinario nella mia vita. Sono stato lontano da lui tutto il giorno, non abbiamo parlato e sono sicuro che l'unica conversazione che abbiamo avuto è stata quando gli ho chiesto il nome.
Con i suoi occhi blu, il tono di voce acuto e il profumo grigio, lui è luminoso. Afferro la coperta, che oscilla sul fondo del letto, e mi ci avvolgo. Lui è come il giallo, luminoso.
Nda.
Come promesso, eccomi con il secondo capitolo. Già detto, ma lo ripeto: è una storia molto particolare, ma mi ha colpito proprio per questo e spero faccia lo stesso effetto anche a voi.
La storia comincia ora e sin dall'inizio si entra nel pieno; già con questo capitolo si capisce tanto - per quanto contorta e difficile sia - della personalità di Harry e viene subito introdotto il personaggio di Louis (anche lui strano forte, lasciatemelo dire).Detto questo, vi ricordo che la mia è solo una traduzione (e bla bla bla) e che aggiornerò sabato, molto probabilmente (anzi sicuramente) sul tardo pomeriggio.
Stellinate e commentate, che giuro non è mai morto nessuno a farlo eh!See you girlss,
I. xx
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you be the anchor that keeps my feet on the ground || Larry [TRADUZIONE]
Fiksi Penggemar(i'll be the wings that keep your heart in the clouds) [Tutto ha un colore. Ogni colore ha una forma. Ogni forma ha un odore. Ogni odore ha un sapore. Ogni sapore ha un numero. Ma tu, Louis Tomlinson, tu sei un arcobaleno di odori, sapori e colori;...