"6 Marzo 2013
L'altro ieri Andrea è venuto a Milanello, io e Stephan l'abbiamo incontrato una volta arrivati per gli allenamenti.
Era imbarazzato, l'ho notato subito. Ha cominciato a dire che passava lì per caso, ma da Milanello non ci passi per caso essendo a più di un'ora di macchina da Milano, ma ho lasciato perderlo, l'ultima cosa che volevo era metterlo a disagio.
L'abbiamo fatto entrare con noi, l'abbiamo fatto assistere agli allenamenti.
Una volta finito, io e Stephan ci siamo fatti la doccia, ed Andrea ci ha aspettati.
Erano ormai le sette passate ed il mio compagno di squadra doveva uscire con Ester quella sera, così io ed Andrea siamo rimasti insieme e, dato che era venuto fin là in pullman, l'ho riportato a Milano con la mia macchina.
Ci siamo fermati a mangiare un panino ad un chiosco a San Siro, vicino allo stadio, ed abbiamo parlato tantissimo.
Mi ha parlato di lui, della sua vita, dei suoi sogni. Mi ha detto che non ama granché studiare, e sono più le mattina che bigia che quelle che si presenta a scuola.
Gli piace cantare, gli piace scrivere, gli piace disegnare, insomma, gli piacciono tutte le arti, è un'anima libera.
Mi ha mostrato alcuni dei suoi tatuaggi, tra cui un Giglio, fatto ovviamente perché è il simbolo della sua città Firenze, ed un serpente che inizia in un braccio e finisce nell'altro.
Non ho ancora capito bene perché ha scelto proprio un serpente, ho capito solo che è estremamente sensuale, e poi rappresenta la furbizia.
Stava bene a Fiesole, mi ha detto, aveva tutto lá, tanti amici, una bella vita, mentre qui per il momento non ha niente. Le grandi città a volte sono le peggiori, ci metti tanto per integrarti e se non sei qualcuno nessuno ti considera.
Ha dovuto lasciare tutto e tutti, tra cui sua cugina a cui era legatissimo, era più una sorella che altro. Mi sembra mi abbia detto che si chiama Azzurra. Mi ha fatto vedere una sua fotografia, e devo dire di non aver visto una ragazza più bella..."Sorrido istintivamente leggendo quella frase, ed arrossisco, poi riprendo la lettura.
"Mi sento un po' in colpa nei confronti di Erika a pensare questa cosa, però è così.
La cugina di Andrea è bellissima, gli somiglia. Ha quella stessa luce negli occhi, che attrae tutti come una calamita.
Mi ha rivelato che gli manca tantissimo Azzurra, però quando lei finirà il Liceo proverà a convincerla a venire a fare l'università a Milano. Vuole fare la fotografa, e da quel che dice suo cugino dev'essere davvero brava.
Non so nemmeno io per quanto tempo abbiamo parlato, so solo che ad un certo punto eravamo appoggiati sul cofano della mia Audi ed abbiamo visto spuntare le prime luci dell'alba.
Fortunatamente quel giorno non avevo gli allenamenti.
Il tempo è passato così velocemente, cosa che mi era successa di rado negli ultimi tempi.
Di solito le mie giornate trascorrono lente, in modo sempre uguale, sempre con la stessa routine.
Quella nottata con Andrea è stata diversa, invece, è successo come se mi fossi estraniato dalla realtà, se quella notte fosse fuori dal tempo e dallo spazio.
Però c'era qualcosa di strano, era come se si trattenesse dal dirmi qualcosa, qualcosa che lo faceva e lo fa sicuramente stare male.
Io ho evitato di fare domande, ho lasciato perdere, dato che non volevo perderlo.
Finalmente ho trovato qualcuno che sembra proprio sintonizzato sulla mia stessa lunghezza d'onda, che mi capisce e che mi ascolta.
Quando mi guarda con quegli occhi chiari, io non sono indifferente, qualcosa lo sento, il che è strano.
Beh...cioè...a me piacciono le donne...boh. Non saprei come spiegare questa cosa, è una cosa che non mi era mai capitata prima, e quando mi ha abbracciato e mi ha ringraziato di averlo ascoltato, ho pensato che era bello, che lui era bello, ed ho fatto di tutto per togliermi quel pensiero dalla testa.
Sono tornato a casa verso le 7 e mi sono messo sul letto che ero in confusione totale, tanto che mi sono dovuto mettere un cuscino sulla faccia per frenare la massa di pensieri che mi stavano invadendo la mente in quel momento.
Ero in confusione, ma forse per la prima, vera volta dopo mesi ero felice. Felice sul serio e non perché facevo finta di esserlo, come facevo spesso quando ero insieme ad Erika. Felice per davvero, ed il merito era di Andrea".
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È troppo tardi per ricominciare? - SPIN OFF
Fanfiction"Sono passate poco più di due settimane da quel maledetto giorno, dal giorno in cui Mattia mi ha rivelato la verità. Da quel giorno non ho più scritto sul mio amato quaderno azzurro, non ho più scattato fotografie". [Dal capitolo 14 di "È troppo tar...