L'inferno é qui 2

capitolo 2

Marta mi guardó, mi abbracció, "Scusalo, é arrabbiato, rivuole te, rivuole il suo migliore amico"
"Lo so, so che lui vuole solo che mi rialzi"
"Sembrava me quando voglio farti capire le cose"
"Ammettilo gli hai dato lezioni Marta" risi
"No é che la tua faccia da schiaffi attira le prediche" rise, erano i miei amici, mi avrebbero potuto dire tutto, sempre, non mi avrebberó fatto del male, non loro due, decisi che avrei parlato con Michele prima di andare da Astra. Suonó la campanella, mi diressi in classe, entrai, erano tutti in piedi, sulla lavagna c'era scritto, siamo con te, non ce la feci, non con tutta quella ipocrisia, presi e me ne andai, la prof e un mio compagno mi provarono a fermare, non corsi, non li ascoltai, non mi fermai, qualcuno si piazzio fra me e la porta, alzai la testa, era Michele "smettila di fuggire, smettila cazzo, rientra in classe e prendili a calci o non te lo perdonerai" Lo guardai negli occhi "Muovi il culo stronzo" disse
"Lo sto facendo zingaro di merda"
"Signor zingaro di merda, per gli amici macaco" rispose, scoppiai a ridere, la prof e il mio compagno ci guardavano con delle facce assurde, erano comici. Rientrai in classe con la prof, mi sedetti, tutti volevano starmi vicino, volevano far vedere quanto erano bravi e belli, feci finta di nulla, non li ascoltai, Michele aveva ragione, mi stavo perdendo, facendo prendere dal dolore, dovevo fare qualcosa.