I think I love you.

9.Paradiso.

SAM'S POV

Ci dirigiamo nello sgabuzzino della casa di Abby, ci entriamo appena e per qualsiasi movimento qualche parte del nostro corpo si tocca, facendomi venire la pelle d'oca.

''Beh, in fondo loro non sanno cosa stiamo facendo'' dice all'improvviso Kels.

''In che senso?''

''Nel senso che non dobbiamo limonare, tanto loro non lo sanno'' dice sorridendomi e il mio cuore perde un battito.

''Giusto'' sorrido, cercando di non far vedere quanta voglia io abbia in realtà di baciarla.

''Quindi, che si fa?'' chiede.

''Non lo so''

''Potremmo farci una chiacchierata'' propone non guardandomi.

Alzo lo sguardo verso di lei.

''Kels le chiacchierate ce le facciamo tutti i giorni'' dico abbastanza scocciata.

Possibile che non ci arriva? E' palese quello che provo per lei e non lo capisce.

Se fosse per me la prenderei e la sbatterei al muro baciandola.

Ma lei potrebbe rimanere sconvolta, insomma non siamo mai andati d'accordo ed ora ci baciamo? Non avrebbe senso.

Mi guardo intorno pensando a cosa posso fare quando mi tornano in mente le parole di Axel .

''E' LA TUA OCCASIONE PER AGIRE!''

Forse ha ragione.

O forse no, non mi fido molto di quel cazzone.

Ma se non la bacio non avrò mai l'occasione di farle sapere quello che provo e non ci sarà mai la possibilità di far nascere qualcosa tra noi.

Ma se la bacio e lei non ricambiasse tutto quello che abbiamo costruito in questi anni di amicizia potrebbe andare a farsi fottere.

Che faccio?

Finalmente mi decido prendendola per i fianchi e guardandola.

In fondo ieri ha ricambiato il mio bacio giusto? Qualcosa dovrà pur significare.

Ha uno sguardo confuso e allo stesso tempo imbarazzato, ma non stacca gli occhi dai miei.

Ci guardiamo per secondi che sembrano interminabili, e poi finalmente accade.

Avvicino il mio volto e la bacio, un bacio dolce e delicato, proprio come lei.

Ci stacchiamo e la guardo negli occhi per qualche secondo, poi torno a baciarle quelle labbra che sono diventate come una droga per me.

Inizio a muovere le labbra sulle sue e appena sento che ricambia picchietto la lingua sulle sue labbra.

Apre la bocca e fa passare la mia lingua, dando inizio ad un bacio che, non per essere volgare ma è così, lo farebbe diventare duro anche ad una gelatina.

La faccio indietreggiare e la poggio al muro senza mai staccarmi da lei.

Giuro che non mi staccherei mai da queste labbra, sono morbide e calde e sanno di fragola misto al sapore del fumo.

Sento una sua mano stringermi i capelli, faccio passare una mano lungo il suo fianco arrivando a stringerle il sedere, facendo uscire un gemito dalla sua bocca. Dio, è il suono più bello che io abbia mai sentito.

Si stacca da me, e io voglio solo che quelle labbra tornino immediatamente sulle mie.

''Non pensi che sia un pò strano?'' dice con il fiatone.

''Cosa?'' le chiedo avvicinandomi a lei.

''Il fatto che ci stiamo baciando, è strano'' sorride e noto che ha le guance leggermente arrossate.

''Si, forse un pò'' le sorrido per poi riattaccare le nostre labbra.

Continuiamo a baciarci fino a quando un rumore ci fa staccare di colpo.

Sono dei colpi che vengono dalla porta ''Ragazzi, i dieci minuti sono passati'' è la voce di Axel.

Apriamo la porta e Kels scappa fuori, completamente rossa per l'imbarazzo.

''Ci avete dato dentro è?'' chiede Axel guardandomi compiaciuto.

''Che?'' gli chiedo, ancora stordito da quei baci.

''Hai i capelli completamente spettinati amico, non prendermi in giro. Dopo voglio i dettagli'' dice dandomi una pacca sulla spalla.

Sorrido, ripensando ai baci di poco prima.

Mi sento in paradiso.