24 Settembre - 26 Settembre
Giorno 19, qualche ora dopo. Peach Creek.
«Stai scherzando?»
Feci per urlare verso il cielo, davanti alla faccia divertita del mio compagno di stanza – ora anche mio vicino.Ero arrivato contento a casa e non mi ero reso conto che la Jeep di Kevin mi era stata alle calcagna fino alla meta da me desiderata. Non se ne era accorto nemmeno lui, ebbi la conferma quando lui si stupì quanto me nel vedermi davanti all'appartamento che condividevo -momentaneamente- con i miei.
Poi sorrise maliziosamente, con una mano sul fianco. «Oh~, il destino!» aveva canticchiato, ruotando il dito nel portachiavi così facendolo tintinnare fastidiosamente.«Da quando vivi qui?» chiesi curioso, le braccia conserte all'altezza del petto.
Lui scrollò le spalle, cercando di ricordarsi quale delle chiavi fossero quelle di casa.
«Da pochi mesi,» rispose incerto «sono arrivato qui a Luglio. Sei interessato alla mia fantastica estate che ho trascorso a—».«Buon per te» dissi aprendo la porta di casa. «Comunque no; i dettagli della tua vita sessuale puoi tenerteli segretamente per te.»
Gli ammiccai, poi entrai per gettarmi infine sul mio divano, ovviamente dopo aver chiuso la porta d'ingresso.Affondai nella morbidezza del cuscino. Mugolai, addirittura.
Ero così stanco che mi addormentai di sasso, svegliandomi solo quando mia madre venne a scuotermi. Era ora di pranzo./
Poco più tardi, tornai in camera mia.
Ah, la mia amata camera.
Fui sollevato che mia madre, nonostante non fossi presente e la mia stanza era 'abbandonata', l'aveva pulita ogni giorno.
Ispezionai per vedere se c'era anche un granello di polvere: niente. Ero felicissimo.Mi accomodai sul letto, la schiena contro la testiera del letto e il libro di Matematica abbandonato sulle mie gambe.
Non era ancora stato confermato un prossimo esame, o qualche verifica, ma per sicurezza mi ripassavo gli argomenti fino a 'stamparli' mentalmente.
Quando finii il ripasso erano appena le sei di sera. Il cielo era già scuro a Peach Creek, essendo alle porte la mia stagione preferita: l'inverno.
Aveva un non so che di magico, e quando la neve scendeva leggera e calma, adoravo unire le mani a forma di coppa e affascinarmi solo a vederli posarsi sui miei palmi, riscaldati e coperti dalla stoffa dei miei guanti.«Affascina anche me.»
Kevin mi portò alla realtà; il suo intervento mi fece di colpo abbassare lo sguardo sulla sua figura muscolosa. Aveva solo una canottiera, e sembrava essere uscito dalla doccia. Nonostante le nostre finestre si distanziassero solo di pochi metri, il vapore mi arrivò in faccia come una secchiata d'acqua fredda. In quel caso calda.
«Sono per caso in una sauna o sei appena uscito dalla doccia, portando il vapore fino a qui?» scherzai, beandomi di quella sensazione ancora calda sulla pelle. Ringraziai il Signore che non c'era vento, quella sera.
«La seconda» ridacchiò, gettandosi uno sguardo alle spalle e notare il vapore accumulato sul soffitto; capitava anche a me quando dimenticavo di aprire la finestra. «Ho dimenticato di chiudere la porta. Fa così tanto freddo nella tua stanza?»
«No, ma sono stato seduto per ore, e ora ho freddo.»
«Capisco.» picchiettò le dita sul davanzale di marmo, prima di ricominciare a fissarmi. «Ti va se dopo ci facciamo una passeggiata?»
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Beautiful Disaster.
Fanfiction⚠️ YAOI ⚠️ BoyxBoy If you don't like it, please go away ~ [Ed, Edd n Eddy] « Mi guardò, i suoi occhi verdi come lo smeraldo che cercavano di leggere nel mio oceano, nella bufera che dentro di me stava distruggendo ogni piccolo frammento di lucidità...