→ S e v e n.

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4 Ottobre – 8 Ottobre

Giorno 29, martedì pomeriggio.

Nazz era solita ascoltare moltissima musica e diventare fastidiosa quando cominciava a ballare e cantare. Okay, aveva una bellissima voce, ma quando cominciava il periodo momentaneo da cantante-ballerina era stressante.
Soprattutto se quel periodo avveniva in camera mia e di Kevin.
Usava la mia spazzola come microfono immaginario, e con una mano teneva una delle cuffiette alle orecchie, muovendo i fianchi a destra e manca.
Kevin la guardava e rideva sotto i baffi –che idiota– mentre io, nel frattempo, cercavo di resistere a ogni tentazione per non lanciare un libro ad entrambi e non sentirli.
Mi ritrovai a sbuffare, alla ricerca di un para-orecchie nei cassetti del mio comodino. Ero sicuro che me ne ero portato uno da casa, in casi di urgenza.
E sì quello era uno di quei casi.

«Dai, Edd, canta con me~!»

«Avrei da studiare un libro per l'esame orale di Dicembre» sbuffai innervosito, frugando con più insistenza nel tentativo vano di cercare qualcosa che impedisse a Nazz di attirare la mia attenzione – con la sua voce.

Al contempo, due mani si posarono sui miei polsi, estraendoli con forza. Sentivo il calore che Kevin mi trasmetteva, sussurrando contro il mio orecchio un flebile:"Vieni con me".
Deglutii a fatica, lasciando –con vergogna– che Kevin mi guidasse e mi portasse al centro della stanza, davanti alla scrivania.
Nazz staccò l'estremità delle cuffie dal Jack del suo telefono, lasciando che la musica mi giungesse fin da subito.

I can see you hurtin'
I've been through the same thing
Baby, don't you worry, I got you
I just wanna know you
Tell me all your secrets
Lookin' like you need it

Non mi resi conto che Kevin cominciò a mostrarmi come ballare sulle note di quella canzone dolce e al contempo stesso così 'passionale'. Ti induce a ballare, anche controvoglia. Sa sedurti con le parole, forse era per quello che Kevin mi aveva afferrato e con sé mi aveva allontanato da quel che fino a qualche minuto prima era la mia preoccupazione: studio.
Sentii la sua mano accarezzare la mia spina dorsale –molto evidente a causa della mia magrezza anormale– da sopra il maglione a rombi che indossavo, prima che la circondasse con il braccio fino a posare la mano sul mio fianco. Fissai attentamente i nostri petti così vicini, e il suo respiro infrangersi con il mio.

'Cause I got you, you, oh, you, I got you, I got you
'Cause I got you, you, oh, you, I got you, I got you
We can get high, oh nah, nah, nah
We can get low, oh nah, nah, nah
Let me be your friend, baby let me in
Tell you no lies, oh, nah, nah, nah

Che diamine stavo facendo?
Dovevo tornare a studiare, cristo santo.
Ebbi il coraggio di alzare lo sguardo su quello di Kevin. Sembrava guardarmi con una punta di complicità e desiderio, e non seppi spiegarmi il perché di quest'ultima emozione che riuscii a percepire in quei occhi come lo smeraldo.
Fui sul punto di implodere, quando si abbassò tale da poggiare la sua guancia contro la mia tempia.
Mi si formò un groppo alla gola, che difficilmente riuscivo a mandare giù e la lingua sembrava attaccata, così tanto che non riuscivo a spiccicare parola.
La fragranza che aveva usato quella mattina mi inebriò, e con lentezza mi avvicinai ancora di più a lui, fermando in tempo la mia mano che, d'istinto, stava per posarsi sulla guancia di Kevin.

We can get lost oh, nah, nah, nah
Take it all off, oh, nah, nah, nah
Let me be your friend, baby let me in
Give it to me all, oh, nah, nah–

Probabilmente fu un aiuto divino, a mettere fine a quel momento così imbarazzante. Nazz, impegnata ad osservarci con incanto, distrattamente aveva cambiato canzone, così portando bruscamente me e Kevin alla concretezza dei fatti. Arrossimmo entrambi all'istante, ma la differenza fu che io portai le mani a coprirmi il viso, Kevin invece voltò la faccia verso Nazz.
Questi la guardò male, fregandosene se io potevo vederlo o meno. La bionda si grattò con imbarazzo la nuca, mostrando un sorriso dispiaciuto.

Beautiful Disaster.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora