Will entrò negli appartamenti di Otox mentre il Capo era impegnato a seguire il Re e aiutarlo a dare disposizioni. Krix e Solomon erano partiti quella mattina sulla Vortex.
Gli angusti corridoi erano bassi e stretti, adatti ai corpi tozzi dei Nani e non a quelli slanciati di Aladel e Umani. Un lungo corridoio buio si apriva di fronte a lui, di Lunar nessuna traccia. Una freccia sibilò accanto al suo orecchio sinistro e Will fu sicuro di essere morto.
"Will, che fai sei impazzito?" esclamò l'Aladel dal fondo del corridoio. Riusciva a malapena a vedere la sua sagoma. L'Aladel accese una lampada e lo raggiunse con arco e faretra tra le dita.
"Fortuna che al buio ci vedo meglio che di giorno, avrei potuto ucciderti. Mi cercavi?" concluse col suo raggiante sorriso
"Ti eserciti con l'arco al chiuso?"
"Se migliaia di Nani che mi odiano sapessero che mi esercito con un arco cosa credi mi farebbero?" Will la raggiunse.
Lunar sembrava serena, incredibilmente serena. Rinchiusa sotto terra con migliaia di Nani che la odiavano, mandata lì dal padre come strumento di pace in una situazione che ribolliva di odio.
E Lunar sorrideva pacifica.
Le parole diffidenti di Solomon gli rimbalzarono in testa diverse volte. Gli Aladel non erano cattivi, per loro stessa natura la cattiveria era qualcosa di estraneo alla loro razza, eppure il loro atteggiamento di superficiale superiorità li rendeva estremamente complessi da decifrare. Doveva darsi da fare, e come prima cosa doveva cercare di carpire qualche informazione da Lunar.
"Dovremmo scappare da qui" disse infine Will, abbozzando un sorriso velato da cupi pensieri. L'Aladel ebbe un attimo di esitazione, ma la cosa sembrava allettare la sua curiosità.
"Si, non sarebbe una cattiva idea. Ti ricordo, tuttavia, che siamo rinchiusi qui fino alla Primavera"
"Sono fuggito dalle prigioni di Folkrith e Rock Crystal così tante volte che ormai non ci provano nemmeno più a cercarmi quando me ne vado. L'unico problema è che, una volta fuori, saremmo in mezzo a montagne ghiacciate, a centinaia di chilometri da qualsiasi cosa" Lunar, in quel momento, si rese conto che Will stava parlando sul serio.
"Beh, qui è pieno di provviste, e io so cacciare" disse l'Aladel indicando l'arco. I due si guardarono per qualche secondo. Potevano farcela. Ben presto si resero conto delle conseguenze che una sciocchezza simile avrebbe portato.
"Oppure potremmo semplicemente guardarci le spalle l'un l'altro" disse Lunar addolcendo un sorriso.
Il Concilio degli Illuminati si riunì nella Sala degli Eroi. I Sette Sciamani si misero in cerchio al centro della sala, in ginocchio e in assoluto silenzio. Argek e Krog avevano preparato la radice di Kudra in un piatto. Ogni Sciamano ne masticò un pezzo, assimilando il suo succo velenoso, reso innocuo dall'incantesimo di fedeltà recitato prima che la riunione ebbe inizio. Se qualcuno di loro avesse mentito o nascosto qualcosa, la radice avrebbe fatto effetto, uccidendo chiunque avesse infranto la regola.
Durante la preghiera a Belenhur, sia Krog che Argek ripassarono i punti su cui discutere. Il più anziano degli Sciamani rifletteva da mesi, da quando la gemma non li aveva aiutati, mentre lui era sicuro che la risposta ai loro dilemmi risiedesse in quella piccola pietra dalle sfumature azzurro cobalto. Il Concilio degli Illuminati non si riuniva spesso, ogni sciamano aveva cercato le gemme blu della Lancia per conto proprio, invano.
Si tolse il cappuccio e diede inizio alla riunione.
"Fratelli, da ciò di cui dobbiamo discutere dipende il futuro delle nostre famiglie e della nostra razza. Finalmente è giunto il momento" poi prese un sospiro, posando lo sguardo su ognuno di loro.
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Le Cronache delle Sei Armate - Vol.2: Il Cuore della Terra
FantasiaTutti i Nani, come ogni Autunno, stanno per ritirarsi nelle loro fortezze per l'inverno. Qualcosa, però, è cambiato, e i Nani lo percepiscono. Anche gli Aladel lo sentono. La magia sta lentamente svanendo e nessuno sa spiegarne il perchè. Quale dest...