Due giorni dopo
Liam non era propriamente sicuro di stare bene. In due giorni la sua vita era cambiata. Non stava più con Danielle, l'aveva lasciata e lei non si era nemmeno opposta, non aveva provato a dire o fare qualcosa. Era stata in grado solo di dire che le spiaceva immensamente ma che forse era meglio così.
Cosa vuol dire che è meglio così? Aveva pensato Liam. Perché non era stata lei a lasciare lui? Era lei che credeva sarebbe stato meglio così, no? Bene, dunque perché aveva dovuto lasciarla lui e perché Danielle si stava prestando ai giochini di Jason?
Liam si tormentava con queste domande da due giorni e due notti.
Erano le quattro del mattino e se ne stava seduto sul pavimento del balcone con le gambe stese in avanti, verso la ringhiera in ferro battuto che lo divideva da un salto nel vuoto.
Accanto a lui fumava in silenzio Zayn, seduto nella stessa posizione.
Liam non era propriamente sicuro di stare bene. No.. non lo era affatto.
"Non capisco perché ti tormenti con questa storia" riprese a parlare Zayn liberando una nuvola di fumo dalla bocca
"Perché mi dispiace averla lasciata, l'ho lasciata io, capisci?"
L'hai lasciata perché è una troia pensò Zayn, ma optò per limitarsi ad un "e quindi?"
"È che io non avevo mai lasciato nessuno, fa proprio schifo"
"E fin qui ci siamo, ma non capisco...avevi motivi oggettivi per lasciarla, ti ha trattato male, o comunque con poco rispetto".
Zayn faceva abbastanza fatica a parlare con Liam, soprattutto quando stava così male. Bisognava pesare ogni parola, ogni singolo suono che Zayn emetteva doveva avere un senso, doveva essere sufficientemente soft da non causare uno scompenso emotivo in Liam ma allo stesso tempo doveva risultare risoluto e fermo. Doveva far capire a Liam che Danielle lo aveva trattato davvero di merda, senza però insultare la ragazza. Liam non lo avrebbe sopportato.
"Non è che mi ha trattato male, forse è stata solo un po' superficiale"
"Beh, Lì...domani dovremo comunicare a Jason quale versione del piano accettiamo... da domani Danielle si... farà... Louis..."
Ecco, forse questo risultò poco soft e poco pensato perché Liam si abbandonò ad un pianto convulso e disperato.
"Oh merda" disse Zayn aspirando l'ultimo tiro dalla sigaretta, prima di gettarla giù dal balcone.
Prese ad abbracciare Liam e a dondolarsi avanti e indietro, come si fa con i bambini per cullarli.
"Non volevo dire quello... sai bene che sarà per finta... pure con Eleonor, hai mai visto Louis baciarla sul serio? Di quello non ti devi preoccupare...l'ho detto così, senza pensarci".
Liam era completamente abbandonato tra le braccia di Zayn. Poggiava la guancia esattamente sul suo petto mentre con entrambe le braccia gli cingeva il collo.
Fu proprio in questa esatta posizione che Liam, tra le lacrime, constatò che: "abbracci bene come Niall"
Zayn rise.
"Rimbomba tutto quando ridi" disse Liam sorridendo, osservando come standogli così appiccicato alla cassa toracica, ogni suono risultasse mille volte più profondo.
Zayn rise ancora, nessuno gli aveva mai detto una cosa così stupida.
"Smettila di ridere" rise a sua volta Liam "rimbomba!"
"Non riesco, mi fai ridere"
"Di qualcosa" disse Liam togliendo le braccia dalle spalle di Zayn e asciugandosi le lacrime, senza però staccare l'orecchio dal petto del ragazzo.
"Qualcosa cosa?" domandò Zayn
Liam si staccò ridendo e guardandolo negli occhi "Prova a sentire, senti tutti i suoni in modo strano".
Si mise in piedi e porse una mano a Zayn, per aiutarlo ad alzarsi.
Zayn lo assecondò, almeno un risultato lo aveva ottenuto: Liam non piangeva più.
"Ascolta eh" disse Liam spingendo il petto in avanti "appoggia l'orecchio e senti"
"Oh Liam, ti prego" disse Zayn scuotendo la testa "cosa c'è di così esaltante in tutto questo?"
"Dai, non fare la merda" disse Liam con un leggero broncio.
Zayn sospirò certo che tutta quella situazione fosse davvero imbecille.
"Ok" disse poi chinandosi appena per poggiare la guancia al petto di Liam che rise.
Rise anche Zayn.
"È vero" sorrise "rimbomba, è fastidioso... giuro che non rido più quando ti abbraccio" disse Zayn rimettendosi dritto ed estraendo l'ennesima sigaretta dal pacchetto.
"No, sei bello quando ridi".
Liam non era affatto convinto di stare bene, e se l'avesse detto ad alta voce Zayn sarebbe stato d'accordo, nemmeno lui era proprio certo di essere completamente in salute.
Si sentivano strani.
"Tu lo sei sempre" borbottò Zayn mettendosi la sigaretta in bocca e sedendosi nuovamente per terra.
Liam fece lo stesso.
"...grazie"
"Prego" rispose Zayn aspirando a fondo la nicotina.
"Danielle non fuma" osservò Liam
"Lo so"
"Non ho mai baciato qualcuno che fuma...si sente il sapore?"
Zayn tossì.
"Non chiedere queste cose, Liam"
"Perché no?" domandò invertendo la propria posizione. Appoggiò la schiena alla ringhiera del balcone e lasciò le gambe distese verso il muro.
"Perché mi fai presumere cose che non devo presumere" rispose Zayn senza guardarlo.
"E cosa presumi?" domandò Liam
"Ecco, non devi farmi nemmeno questa domanda"
Liam sbuffò.
"Cosa posso domandarti?"
"Quello che vuoi...tranne queste cose" rispose Zayn finalmente rivolgendo il proprio sguardo a Liam.
"Di cosa avete parlato tu e Louis l'altra sera?" domandò Liam
Zayn sorrise
"E tu perché piangevi?" domandò a sua volta l'altro.
"Per Danielle"
"Ottimo" disse Zayn tornando a guardare da un'altra parte.
"Di cosa avete parlato tu e Louis?" riprovò Liam
"Me lo chiedi perché lo sai già o perché davvero vuoi saperlo?"
Liam alzò le spalle e sorrise.
"Tu rispondi e basta...e guardami quando parliamo" aggiunse.
Zayn assecondò la richiesta e lo guardò
"Io non penso sia il momento adatto per parlare di questo, Liam"
"Questo cosa?"
Zayn sorrise e aspirò altra nicotina.
"Io e Louis abbiamo parlato di lui ed Harry..."
"E basta?"
"E di me e te" disse infine Zayn "sei contento ora?"
"Si. E perché non possiamo parlarne?"
"Non possiamo parlarne adesso, perché tu non credo sia abbastanza lucido.. diremmo cose di cui potremmo pentirci"
Liam distolse lo sguardo da Zayn. Aveva ragione probabilmente. Allora perché quella discussione, seppure così sbagliata, era stata l'unica in due giorni a non farlo pensare a Danielle?
"Tipo cosa?" domandò infine "voglio dire, fammi un esempio di qualcosa per cui potremmo pentirci".
Zayn sorrise.
"Tipo la tua domanda di prima...mi hai chiesto se si sente il gusto del fumo, durante il bacio...quella è una cosa di cui avremmo potuto pentirci"
"No. Io te l'ho chiesto e non me ne sono pentito"
"Si?" disse Zayn lanciando la sigaretta finita, l'ennesima "e me lo hai chiesto per avere una risposta?"
"Si"
"Beh, però hai lasciato perdere. O non ti incuriosiva saperlo, visto che non hai fatto niente per avere una risposta, o ti sei pentito di avermelo domandato" sorrise Zayn "quale delle due?"
Si osservarono per un po'. Zayn ricordò un discorso che aveva avuto con Louis un paio di anni prima. Louis gli raccontava di come, giorno dopo giorno aveva visto sparire davanti ai propri occhi la linea che divideva giusto e sbagliato. Di come la linea si fosse assottigliata ad ogni sguardo tra lui ed Harry e di come poi fosse sparita al primo contatto delle loro menti, prima ancora che dei loro corpi.
"Mi hai detto che non potevo domandartelo" disse Liam ristabilendo le posizioni originarie. Si sedette nuovamente accanto Zayn. La schiena poggiata al muro.
"Liam è sbagliato. Ed è sbagliato il momento. Tu non vuoi"
"Si che voglio"
"Piangevi per Danielle poco fa"
Zayn cercò di alzarsi ma Liam lo bloccò
"E tu non hai fatto che parlare delle storie Ziam per tutta settimana scorsa"
"Ho sbagliato, scusa...non avrei dovuto"
"Dimmi cosa vuoi e perché ne parlavi, Zayn"
"Non c'è un motivo, davvero...non c'è"
"Si che c'è. Ci ho pensato anche io, tutto il tempo".
...e di come poi fosse sparita al primo contatto delle loro menti, prima ancora che dei loro corpi.
Di nuovo il discorso di Louis tornò a pulsargli nella testa.
"È sbagliato Liam...è sbagliato"
"Non mi importa. Per favore"
Zayn non rispose, scosse solo la testa e cercò di guardare altrove.
"Voglio solo provare a vedere se è davvero così sbagliato...voglio solo..."
Zayn non gli lasciò finire la frase.
Com'è che continuava il discorso di Louis? Aveva detto qualcosa circa il fatto che quando scavalchi la riga te ne accorgi e che una volta superata, comunque, non si può tornare indietro.
Le parole di Liam restarono sospese nell'aria, bloccate prima ancora che potessero essere pronunciate. Le labbra di Zayn premevano su quelle del compagno che modificando di poco la propria postura assecondò quel bacio ad occhi chiusi.
...credimi te ne accorgi, una volta superato quel confine non si può fare il percorso inverso e anche fosse possibile, non vorresti tornare dov'eri prima nemmeno per tutto l'oro del mondo.
Ecco come finiva il discorso di Louis. Erano passati due anni eppure Zayn lo ricordava bene. Prima non aveva alcun senso, ora, invece, quel discorso aveva al suo interno tutta la verità del mondo.
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Come musica
FanfictionNB:questa storia non è mia ma di PANDACOFFEE che gentilmente ha acconsentito a farmela pubblicare anche qui...