Capitolo 2

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ELENA'S POV
William Parini.
Mi ha affascinato fin da subito.
Com'è fatto?
Come riempie le sue giornate?
Passo il pomeriggio così, a chiedermi di Will.
Quando, non appena decido di fare qualcosa di produttivo, noto il telefono sulla scrivania.

WILLIAM'S POV
*din*
Mi alzo svogliato dal letto ed afferro il telefono; chi può scrivermi all'ora di cena?
Elena Cinquegrana's a panda: Ehi Will!
Elena?
Proprio quell'Elena Cinquegrana?
Will P: Ehi
Ma come ha fatto ad avere il mio numero?
Elena Cinquegrana's a panda: Che combini?
Will P: Nulla di che, te?
Elena Cinquegrana's a panda: Idem. E se uscissimo?
Aspetta, cosa?
Will P: Ora? Ma sono le dieci di sera
Elena Cinquegrana's a panda: E allora? Chiedi ai tuoi
Will P: Ok..
Un po' titubante, urlo da camera mia: "Mamma, babbo, stasera esco!"
La risposta arriva dopo poco: "Con chi?"
E ora che rispondo?
"Ehm... Un'amica!"
"Mi raccomando torna entro mezzanotte!"
E così mi ritrovo a scrivere di nuovo ad Elena.
Will P: Ci sono. Dove ci si ritrova?
Elena Cinquegrana's a panda: Anche a casa tua, dove abiti?
Le riferisco la via di casa e dopo dieci minuti suona il campanello.
Scendo le scale di fretta e vado ad aprirle la porta; Elena Cinquegrana è sulla soglia della porta, i capelli blu legati in una coda, un cappotto pesante  e un sorrisetto stampato sul volto magro.
"Ciao", la saluto.
"Ehilà. Andiamo?"
"Dove siamo diretti?"
"Dove possiamo vivere un'avventura"
Intrigato dalla risposta, chiudo la porta e la seguo per le vie di Milano.
"Allora, raccontami un po' di te", inizia spezzando il silenzio.
"Beh, ho 15 anni, faccio la seconda superiore e..."
"E dai, non siamo mica ad un ritrovo degli alcolisti anonimi! Che musica ascolti? Che libri leggi?", ride.
"Uhm... Okay. Ascolto i Queen, ACDC, Police, Michael Jackson..."
"Il mio cantante preferito!", mi interrompe.
"Davvero?", esclamo sorpreso "Canzone preferita?"
"Rock with you. La tua?."
"Smooth Criminal, senza dubbio."
Poi, Elena si ferma nel mezzo della piazza e mi indica un punto davanti a noi, ad entrambi familiare.
"Il teatro?", chiedo "Come mai siamo qui?"
"Seguimi", fa sorridendo.
Cammina verso l'entrata, poi percorre il bordo dell'edificio fino ad arrivare sul retro, e ci ritroviamo davanti ad un cassonetto.
Elena lo spinge con poca difficoltà finchè non posso scorgere una porticina sgangherata.
Si accovaccia per entrare, poi, vedendomi perplesso, s'interrompe:
"Che c'è?"
"Stiamo... Irrompendo in un luogo pubblico", obietto.
"L'ho fatto un sacco di volte e non mi ha mai scoperto nessuno. Su, entra!"
Ci rifletto su.
Dopotutto, cos'ho da perdere?
Mi chino vicino a lei ed entriamo dalla porticina, ritrovandoci al buio.
"Dove siamo?", sussurro.
"Dietro le quinte. Accendi la torcia del telefono"
Con il lieve bagliore della lucina, riusciamo ad emergere dalle quinte e ad arrivare sul palco di legno.
"Dammi un attimo", mormora misteriosa.
Resto da solo al centro del palcoscenico finchè una luce abbagliante illumina il punto in cui mi trovo. Seguono altri riflettori, finchè il palco non è completamente illuminato.
"Woo-ooh!", urla Elena da un punto lontano.
Rimango a bocca aperta: solo il palco è illuminato, mentre le sedie sono nella piena oscurità.
È questo che provano gli attori in scena?
"Tutte le volte che salgo su questo palcoscenico mi sento così, come te in questo momento", mormora Elena avvicinandosi "Sgrano gli occhi, come se fosse la prima volta che dò uno spettacolo, e mi sento tutt'uno col teatro e con il pubblico."
Mi volto verso la ragazza dagli occhioni color nocciola e la vedo ruotare su se stessa sorridente.
"Sai qualche brano di un copione a memoria?", mi chiede dopo qualche secondo.
Ci rifletto su, ho sempre letto scritti teatrali ma non ho mai memorizzato niente, così scuoto la testa.
"Okay, non importa. Siediti nella platea e osserva", fa lei.
Questa serata sta prendendo una piega misteriosa.
Faccio come dice lei e mi posiziono al centro della decima fila mentre lei va dietro le quinte.
Nel teatro cala il silenzio.
Mi sembra di essere ad un vero spettacolo.
All'improvviso, entra con lo sguardo basso, i passetti piccoli e un'aria triste, si posiziona con calma al centro del palcoscenico e alza gli occhi:
"So che son bella come lei, ma Demetrio non lo vede", inizia rivolta al pubblico "Ed è per questo che l'alato cupido viene dipinto col volto bendato, per questo si dice che amore è bambino, perché s'inganna spesso nello scegliere. Voglio comunque dire a Demetrio della fuga di Ermia e Lisandro, così mi vedrà come una buona amica. E poi, chissà?"
Elena corre verso l'altra quinta, lasciandomi di stucco.
Mi ha incantato.
Non mi accorgo neanche che sta salendo le scalette e si è seduta accanto a me.
"Allora?"
Sobbalzo sul sedile e mi volto verso di lei, i capelli blu impeccabili e gli occhi luminosi.
"S-Sei bravissima a recitare", balbetto.
"Grazie, Will. Questo è il monologo che preferisco, perchè viene detto da un personaggio che si chiama come me in una commedia che adoro. Mio padre mi ha chiamata così perché anche lui ama questa commedia", aggiunge emozionata.
Le rivolgo un sorrisetto.
"Stimi tuo padre, vero?"
"Come..?"
"Sono un attore, Elena, le capisco queste cose", ribadisco imitando la sua voce.
"Touchè", ride "Mio padre è sempre stato al mio fianco e mi capisce come nessun altro, anche lui faceva parte del mondo del teatro, sai? Invece detesto mia madre. Una bionda del cazzo che ha sposato mio babbo solo perchè prima era famoso", aggiunge cambiando improvvisamente tono di voce.
Rimaniamo un attimo in silezio.
"Beh, in queste situazioni le persone di solito affermano di capire, ma in verità io non so cosa si provi ad odiare la propria madre. Mi dispiace", affermo.
"E invece, che mi dici dei tuoi?"
"Fanno entrambi parte del mondo del cinema e del teatro, insieme hanno recitato in molti film, soprattutto mia mamma."
"Come si chiama tua madre?"
"Claudia Parini"
Lei sgrana gli occhi: "C-CLAUDIA PARINI?!"
"Si, perché sei così sorpresa?", domando aggrottando le sopracciglia.
"Io ho visto tutti i suoi film e mio padre tiene ogni suo dvd nella libreria, anche lui la segue molto"
"Questo devo dirglielo, sarà contenta di avere due fan", rido "A proposito di mia madre, mancano quindici minuti a mezzanotte, è meglio che mi avvii verso casa o quella chiamerà la polizia"
"Allora andiamo", sorride.
Spegne le luci puntate sul palco e mi riconduce verso la porticina da dove siamo entrati, quindi usciamo dal teatro.
Parliamo finchè non arriviamo a casa mia, e poi le nostre strade si dividono.
È mezzanotte in punto quando varco la porta, trovando mia madre che legge sul divano.
"Ehi, tesoro! Divertito stasera con la tua amica?"
"Si, molto. Sai che lei e suo padre sono tuoi grandi fan?"
"Davvero?", esclama lusingata "Allora devi invitarli a cena."
Una cena? Non sarebbe un po' imbarazzante?
"Ehm, okay... E quando?"
"Anche questa domenica, così ho il tempo di prepararmi"
Detto ciò, dò la buonanotte a mia mamma e già digito un messaggio ad Elena sul telefono.
Will P: Domenica sera a cena da me, mia madre è entusiasta
La risposta arriva subito.
Elena Cinquegrana's a panda: Non vedo l'ora. È stato bello passare con te questa sera, Will. Buonanotte.
Will P: Buona notte Elena.

Ragazzi.
Ma quanto sono teneri?
Sono carini.
E dovete shipparli :3
Ah, e tranquilli, tra poco faranno la loro entrata anche Claudia e Salvatore😏
Ciao ciao <3

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