Il ragazzo non capì esattamente cosa fosse successo.
Non aveva sentito nulla sulla telefonata di Emily, tornata dall'altra stanza con un'espressione di incredulità.
In dieci minuti ha preparato la cioccolata e non aveva alzato lo sguardo dalla sua tazza per molto tempo."Emily, stai tremando, hai freddo?"
La giovane si accorse delle sue mani, distratta dal suo flusso di pensieri.
Tremava dall'ansia, non avrebbe mai voluto rivivere con quella bestia, pensava.
I suoi capelli scuri coprivano la maggior parte del suo viso.Jack decise di parlare di qualcosa, qualsiasi cosa lei stesse pensando, poteva distrarla, in qualche modo.
"Allora, ti piace vivere sola? Non hai paura?"
"Mia sorella vive qui affianco, poi sto bene sola"
Era estremamente fredda, nella sua affermazione.Nonostante ciò, il ragazzo non la trovava sgarbata o isterica, come potesse sembrare per qualcun altro.
"Tua madre non dice niente?"
Una domanda del genere innervosiva Emily come fosse un'insulto, non vuole assolutamente che si parli di Demetra, nemmeno con sua sorella.
"Non ho una madre"
Con un tono gelido, fece leggermente tremare Jack, lui era molto affezionato alla madre, non riusciva a comprendere un concetto del genere."Resti per cena?"
Il ragazzo era rimasto di sasso, non per la proposta, ma il modo rapido e radicale in cui Emily aveva cambiato tono.
Passava dall'essere gelida e fredda, inespressiva a diventare gentile e tranquilla.
Come se andasse a scatti.
Emily era una corda di violino, ferma e tesa.
Se toccata, faceva tanto rumore.
Dunque, era meglio non farla innervosire.Iniziò a sentirsi un rumore, irritante.
Qualcuno stava bussando alla porta, Emily per un attimo voleva fingere di non esserci.
Non era dell'umore per sopportare nessuno, il Natale era già un brutto periodo, non aveva alcuna voglia di vedere altra gente.
Andò ad aprire, tremolante per il nervoso.Una ragazza alta, con i capelli castani chiaro, gli occhi scuri e il fisico esile aveva un'aria stizzita e isterica, difronte alla porta aperta.
"Se Jack è qui è meglio per te che esca subito"
Emily non sapeva chi fosse questa "anoressica checca isterica" come l'aveva definita lei nella sua mente.
Comunque, non aveva voglia di lasciare perdere, era nervosa e non aveva pazienza in quel momento.
"Porta il tuo piatto e invisibile culo fuori da casa mia"La sconosciuta spostò i ricci con uno scatto della testa, come se gli fosse passato qualcosa davanti e l'avesse deviato. Un qualcosa come uno sguardo fulminante.
Aveva le braccia incrociate, stringeva le lunghe unghie colorate nelle braccia, ferma, non se ne andò."Vattene"
La voce di Jack aveva rotto un pericoloso silenzio.
Si avvicinò, cercò di chiudere la porta ma la ragazza di fronte lo bloccò.
"Non sfidarmi, Kara."
Il ragazzo era deciso a mandarla via.Emily era confusa, aveva chiamato quella sconosciuta per nome.
Come aveva fatto a trovare casa sua?
Chi era?
Jack chiuse bruscamente la porta, svegliando Emily dal suo stato di trance.Comunque, rimase lì a fissare la porta, inorridita e confusa.
"Mi dispiace per questa vicenda, sono sconvolto"
"Tranquillo, non importa, ma chi era?"
Jack spiegò tutta la situazione.Emily sentì una scarica alla bocca dello stomaco, si stupì di quella reazione, perché avrebbe dovuto provare fastidio nel vedere una ragazza così attaccata a lui? Non gli piaceva neanche...
Jack non aveva mai fatto un cenone di Natale con un'amica che cucinasse per lui. Pensandoci bene, non si era nemmeno accorto di averla definita tale.
Era sua amica ora?
"Mi piace il tuo stile di vita, semplice"
Disse lui, con un certo entusiasmo.La ragazza spostò una ciocca dei suoi lunghi capelli, li toccava sempre per alleviare l'ansia.
Lui, ricco figlio di papà che trovava interessante uno stile di vita come il suo?
Veramente insolito.~~~~~
Kara sarebbe andata a casa di Jack con la sua famiglia, la sera del 24, andò in camera sua per prepararsi.
Entrò in camera sua, nervosa per ciò che era successo, nessuna poteva prendere così il suo posto.
Prese il computer, lo accese.Entrò nelle e-mail e inviò un messaggio alla sua migliore amica, Cassie.
"Ho trovato la stronza, la voglio fuori"
"Quindi è vero, aveva un'altra? Puttana"~~~~~
Emily non era bravissima in cucina, a volte si dimenticava le cose sul fuoco.
Quella sera è stata particolarmente attenta.
Non per l'ospite, ma perché aveva l'abitudine di isolarsi in qualche modo ed era rimasta concentrata sulla cena per non pensare ad altro, evitare troppe conversazioni.Jack era appoggiato alla porta, notava la goffaggine della ragazza.
"Tu sai cucinare?"
Alla fine iniziò lei un discorso, ma era curiosa di sapere la risposta.
"Haha benissimo, faccio dei sandwich favolosi"
"Che cuoco..."
Si sedettero a tavola con un certo imbarazzo.Emily si era sempre vergognata di mangiare difronte agli altri, un'azione così normale le metteva un certo disagio.
"È molto buono, complimenti"
Jack rifletté sul fatto che aveva sempre passato l'ora dei pasti con la propria famiglia, senza però sentire il calore di quel momento.Mangiare insieme è significativo, è un modo per stare insieme, normalmente in ogni famiglia, è il momento in cui ci si ritrova, non ce la scuola o il lavoro di mezzo.
Emily, anche quando viveva con la madre, ha sempre fatto tutto da sola, forse per questo si trova in imbarazzo.
Si era impegnata comunque, aveva cucinato un'insalata, purè e pollo arrosto.
"Si vede che ti piace cucinare"
Emily non era perfetta in tutto ciò che faceva, ma ci metteva l'impegno."Sì l'adoro, ma a volte sono un disastro"
"Perché?"
Emily sorrise, coprendosi il viso con la mano.
"Ho dato fuoco alla cucina due volte dimenticandomi i fornelli accesi"
Jack rimase abbastanza serio, quasi allibito.
Lei smise immediatamente di ridere. Di punto in bianco.~~~~~
Kara era sola, con i suoi genitori e quelli di Jack.
Tutti facevano finta di niente.
Il suo telefono a un certo punto, iniziò a squillare.
"Perdonatemi, torno subito"
Si alzò, si allontanò dalla sala da pranzo."Cassie, dimmi"
"Si chiama Emily Addams, è nella stessa classe di Jack.
Vive sola, la sorella si chiama Clare."
"Bene, come sai che vive sola?"
"Blake l'ha tenuta d'occhio, si è nascosto difronte a casa sua per spiarla, per un paio d'ore. È sola, è facile."
"Perfetto."~~~~~
Emily raccontava determinate scene con una spensieratezza spaventosa.
A volte era come se gli mancasse la coscienza.
Non si rendeva conto della gravità di determinate cose.Jack la guardava con sospetto, dubitava della sua stabilità mentale.
"Come fai a prendere determinate cose così alla leggera?"Emily alzò lo sguardo dal suo piatto con due occhi vuoti.
Sembrava di entrare in un buco nero quando la si guardava.
"Non potrei comunque fare nulla per rimediare ora, non ti pare? Perché preoccuparmi"
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1994.28.03
General Fiction"Everyday Everynight Feel like a fool You gotta know" "We gonna fly" ~Anno 2011. Australia. Jack ed Emily sono due persone molto simili, ma di mondi distinti. Una data, due significati diversi. Nello stesso giorno succedono due cose che significano...