Capitolo 15

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Tuesday

Eddie's Point Of View

Sono seduto in classe ormai da dieci minuti e pian piano la stanza si sta riempiendo di studenti.

Al posto del solito brusio di voci, c'è un silenzio piatto, interrotto solamente dallo scalpiccío delle suole di gomma sul pavimento.

Mi guardo intorno, di Emma nemmeno l'ombra.

La professoressa è già entrata e sta cominciando a distribuire le verifiche.

Do un'occhiata alle domande, sembrano semplici.

Alla sedia di fianco alla mia si siede un ragazzo, Adam.

Ci salutiamo con un cenno del capo.

Appena prima che l'insegnante dia il via al test la porta si apre ed Emma corre dentro, scusandosi molteplici volte e sistemandosi la sciarpa quasi ossessivamente.

La professoressa, anche se innervosita, le consegna il foglio e la manda al posto.

Lei si guarda intorno, nota Adam di fianco a me, e mi fissa on un'espressione indecifrabile, poi si siede nel banco esattamente davanti al mio.

Raccolgo la concentrazione e comincio a rispondere alle domande e, da come è chinata sul tavolo, capisco che nemmeno Emma è in difficoltà.

Dopo aver risposto, poggio la penna sul banco e dopo qualche secondo anche lei.

La vedo scribacchiare qualcosa sul palmo della sua mano, poi, per mostrarmelo, si stiracchia verso di me.

Cosa siamo?

leggo in una scrittura tonda.

Lei ritira la mano e la strofina sui jeans cercando di essere più naturale possibile.

Sono quasi sollevato che lo abbia chiesto lei, ero rimasto a pensarci tutta la notte; mi rigiravo nel letto pensando di chiamarla o magari soltanto di scriverle un messaggio.

Cosa siamo?

erano solo due parole, ma volevano dire molto di più e più ci pensavo più lo sapevo.

Emma's Point Of View.

La campanella suona e io mi giro, quasi istintivamente verso Eddie, lui mi fa cenno di raggiungerlo fuori.

Prendo le mie cose e lo seguo.

Appena fuori, lui è appoggiato con le spalle al muro.

Appena mi vede si apre in un sorriso contagioso.

-Hey- dice avvicinandosi.

-Hey, devo parlarti-

-Vieni- risponde semplicemente porgendomi una mano.

Io la prendo e lui mi guida per i corridoi fino alla biblioteca.

Entriamo ancora mano nella mano,
e lui mi porta nella sezione delle enciclopedie, è una stanza vuota e silenziosa.

Le nostre mani si lasciano e io mi siedo per terra, seguita da lui.

-Io so cosa voglio- dice lui interrompendo il silenzio.

-L'ho sempre saputo- aggiunge.

Io annuisco debolmente e lui continua

-Emma, tu mi piaci. E tanto, anche.
E lo ripeto, so cosa voglio.
Voglio poter condividere i miei ricordi, le mie esperienze e le mie emozioni con te.-

Dio, è così bello da far male.

-Anche io- sussurro.

Vedo che le sue guance si tingono di rosso.

-Vuoi venire ad un appuntamento con me?- mi chiede sorridendo

-Non come amica, come qualcosa di più che amica.  Insomma, hai capito-

Quasi balbetta dall'imbarazzo.

Io faccio finta di pensarci su, cercando di rimanere il più seria possibile.

Vedo che il suo sguardo cerca una conferma nel mio.

Io sospiro teatralmente e dico:

-Dovrei controllare la mia agenda, prima.-

Faccio una pausa drammatica e poi scoppio a ridere.

Anche lui ride, sollevato.

-Io... per un momento...- non finisce la frase perché mi bacia.

-Quando?- chiedo io, interrompendo il bacio.

-Giovedì non abbiamo lezioni- dice lui piano.

-Giovedì va bene- mormoro, 

-Giovedì è perfetto- aggiungo e riesco a sentire il suo sorriso contro le mie labbra.

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Ciao personcine, dato che sono una pazza anticonvenzionale e odio i convenevoli  tanto quanto odi la matematica (il che, fidatevi, è tanto), se vi interessa conoscermi meglio volevo solo dirvi di seguire la mia fanpage su instagram;

@edwardo.redmayne

posto giornalmente foto di Eddie Redbae e vi aggiorno su ciò che succede nella mia vita anche se non frega a nessuno.
Cheers.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 24, 2017 ⏰

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