1. La partenza

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Sono sollevata dall'idea di stare per abbandonare questa città, fonte di ricordi tristi e di sofferenza.
Serena e Asia mi accompagneranno in questo viaggio verso il futuro: abbiamo deciso di frequentare l'università a Bologna, in quanto ognuna di noi, per diversi motivi, ha bisogno di fuggire dalla nostra amata e odiata Firenze.
Mentre preparo le ultime cose penso alle mie due uniche vere amiche, le sole di cui mi fido e che sono sempre state al mio fianco anche quando io stessa sarei fuggita da me; noi non ci separeremo mai perché siamo consapevoli che solo stando l'una accanto all'altra possiamo affrontare tutto, compresa la nostra nuova avventura.
Mi chiamo Aurora e ho 19 anni, sono una ragazza definita particolarmente "difficile" e un pó "strana" ma ciò perché le persone non conoscono la mia storia ed io non voglio rivelargliela.
Mi rendo conto di essere eccessivamente fredda e distaccata nei confronti delle persone e, a volte, mi dimostro anche un pò aggressiva, ma non posso evitarlo perché sono le caratteristiche essenziali del mio copione che ho perfezionato nel corso degli anni.
Esattamente... ho un copione che mi prefiggo di seguire ogni singolo giorno e la mia vita é una recita, una farsa.
Le mie amiche e la danza sono gli unici aspetti veri della mia vita; amo ballare mi fa sentire libera dal dolore, dall'angoscia, dalla paura, dall'insicurezza e sopratutto, per pochi attimi, posso calare la mia maschera mostrandomi.
Io sono l'indefinito... il tutto e il nulla, il bianco e il nero, la forza e la debolezza...

Sono in macchina ad aspettare le mie amiche, mentre un flusso di pensieri continua a circolare senza tregua.
Le mie amiche sono qui ora... mi sorridono e montano in macchina.
"Aurora non tenere il broncio dai, finalmente si parteee!" - afferma Asia euforica.
Io le sorrido, poi porto la mia attenzione su Serena che si é seduta dietro e non smette di fissarmi finché mi sussurra all'orecchio - "dimmi che stai bene e che sei convinta, se non é così possiamo ancora tornare sui nostri passi".
La fisso e dopo un pó scoppio a ridere.
"Ma sei pazza? Asia ci uccide e ci fa a pezzetti per poi disseminarci nelle campagne sperdute se cambiamo idea ora! Sei troppo apprensiva con me sto bene e sono felicissima di andare via, davvero sono sincera... ero solo un pó sovrappensiero" - detto questo le stampo un bacio sulla guancia, poi accendo il motore e sfreccio via, amo la velocità.

Durante tutto il viaggio cantiamo in modo mooolto stonato; per la salvezza delle nostre gole la distanza da percorrere non é molta, ci impieghiamo circa un'ora.

Una volta arrivate, parcheggio davanti alla nuova casa dove vivremo insieme; le ragazze subito scendono dall'auto e con furia tirano fuori tutti i bagagli, mentre io sono ancora qui immobile a fissare il nulla e fumare.
Serena apre la portiera facendomi segno di scendere, aspiro un'ultimo tiro dalla sigaretta e mi dico "posso ricominciare".
Scendo dall'auto, aiuto le mie amiche e le osservo attentamente, hanno degli sguardi gioiosi e sognanti.
Si, posso e voglio ricominciare con loro al mio fianco.

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