2. L'esplorazione dell'incognito

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Siamo all'interno della nuova casa: è bella e accogliente, le stanze sono luminose, gli armadi ampi, il mobilio è moderno, ci sono due bagni, la cucina è molto spaziosa e fornita il che per me è fondamentale in quanto cucinare è una delle mie passioni.
Passo per i corridoi toccando le pareti verniciate da poco, un sorriso appare involontariamente sul mio viso mentre immagino quante ne combineremo in questa casa; sento le mie amiche gridacchiare euforiche e lodare ogni singolo particolare della casa.

Sistemo le mie cose velocemente, sono abituata a fare e disfare le valigie per cui in un'ora ho già sistemato tutto; subito dopo mi butto sotto il getto di acqua bollente e ci rimango a rilassarmi per un pò.

Asia è in salotto intenta ad ordinare le pizze mentre Serena è al telefono con i suoi genitori, apro la finestra e mi accendo una sigaretta seguita da Asia che subito inizia a parlare - "ho preso la pizza da mezzo metro a vari gusti".
Io rispondo semplicemente con un cenno; sa che ne sono a conoscenza in quanto si era deciso in macchina, ma lei il silenzio proprio non lo sopporta ed è evidente che in questo momento è a disagio perché non riesce a decifrare il mio umore.
Allora decido di parlare io - "Sono felice sai!? La casa è meravigliosa e non vedo l'ora di girare la città, di vedere tutti i musei, l'università, la biblioteca, si sopratutto la biblioteca!"
Lei mi guarda come se le avessi appena confessato di volere diventare suora - "No ma sei seria!!!? Università, musei e biblioteca! È questo tutto ciò che ti interessa vedere!!! Non è possibile che tu sia così vecchia! Io voglio andare per i locali, bere, ballare e conoscere tanti bei bolognesi muscolosi completamente tatuatiiii!"
Io le mostro la mia migliore faccia offesa - "Heiii la cultura è sintomo di fascino non di vecchiaia! Comunque anche a me va di bere un pò e ballare, ma niente tatuati muscolosi per quanto mi riguarda! Sono tutti dei montati quelli!"
"Sono completamente d'accordo con Aurora, i tatuati tutti muscoli niente cervello li lasciamo molto volentieri a te, cara Asia" - intervenne Serena, comparsa dal nulla.
Asia incrocia le braccia interdetta e dopo alcuni minuti, ricoperti dalle risate mie e di Serena, dice convinta -"Beh voi non sapete proprio cosa vi perdete! Meglio per me avrò una più ampia scelta e ormai sono abituata a fare da sola... vi voglio bene ma come spalla per rimorchiare fate entrambe davvero schifo".
Io e Serena non possiamo fare almeno di ridere ancora di più per la sua affermazione.
"Sfortunatamente noi non siamo dotate della tua abilità persuasiva e della tua sensualità" - le dico.

La pizza arriva e noi la ingurgitiamo in modo poco femminile, guardando un film horror che provoca le urla di Asia e le ansie di Serena, mentre io me la rido prendendo in giro i personaggi che non ne fanno una giusta e le mie amiche terrorizzate.
Sono questi i momenti che amo, gli istanti che mi permettono di liberare la mente e di essere allegra e li vivo solo e unicamente grazie alle mie amiche, le mie ancore di salvezza.

È mezzanotte e le ragazze dormono, per me è ancora troppo presto per cui sposto i mobili in soggiorno e inizio a provare la coreografia per il video musicale.
Ballo in alcuni video musicali e in spettacoli televisivi o teatrali; prima di fare i provini seleziono gli ambiti più adatti al mio genere e che non richiedano di mettere nulla in mostra, inoltre preferisco le coreografie di gruppo per non stare troppo al centro dell'attenzione.
I miei lavoretti e i bonifici mensili di mio fratello mi permettono di vivere discretamente.

Sono passate due ore e ormai conosco bene la coreografia, ma il sonno ancora non si è impossessato di me.
I pensieri sono troppi e mi invadono la mente furiosamente: la gioia e il sollievo della fuga dal passato si fondono al timore delle novità e, sopratutto, alla paura di non avere nelle mie mani il controllo della situazione, per me è scombussolante non poter prevedere nè comprendere la grande incognita del mio futuro; quindi, come sono consueta fare in situazioni simili, leggo fino a sprofondare nel sonno.

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