9. Una colazione può bastare per conoscersi meglio.

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Stamattina mi sono svegliata presto e sono andata a correre, sotto la doccia rifletto su come potrebbe andare la colazione con Giorgio.
Abbiamo più o meno chiarito e non penso che litigheremo, al Paul's lavorano solo uomini quindi non dovrei assistere a Giorgio che tratta male qualcuna.

Sono fuori al bar appoggiata alla mia macchina e sto fumando, nel frattempo rispondo ai messaggi dei miei amici di Firenze.
Serena e Asia sono in contatto con loro costantemente mentre io non li ho sentiti molto ed è colpa mia, mi mancano e li andrò a trovare prima o poi però, da un lato, vorrei chiudere definitivamente con il passato e loro ne fanno parte.

Mancano 10 minuti all'orario prestabilito e non penso che Giorgio sia già dentro, quindi me la prendo comoda e mi accendo un'altra sigaretta.
"Stavolta hai trovato l'accendino" - una voce, la sua, distoglie la mia attenzione dallo smartphone.
"Sono una ragazza ordinata, ma non quando si tratta di borse. Ci metto troppe cose e non riesco mai a trovare nulla, sopratutto l'accendino. Dovrei comprarmene uno enorme e pacchiano per trovarlo subito" - gli sorrido.
"Cosa avresti mai in una borsa così piccola?" - domanda ricambiando il mio sorriso.
"Ohh ti stupirai di quante cose riesco a farci entrare" - inizio a cacciare uno ad uno tutti gli oggetti dalla mia borsa: caricatore portatile, fazzoletti, salviettine imbevute, chiavi, sigarette, accendino, portafoglio, portatessere, documento e per ultimo l'oggetto più importante per me. Un piccolo panda di legno con delle lettere incise sulle due orecchie.
"E questo perché te lo porti dietro?" - chiede indicando il mio piccolo "amuleto".
"È il mio portafortuna. Senza di questo non esco di casa, è perfino più importante dei soldi e delle sigarette per me" - spiego.
"Non avrei mai immaginato che sei una tipa da portafortuna. Credi in queste cose? Tipo leggi l'oroscopo tutte le mattine, non passi dove ha zampettato un gatto nero e cose simili?" - non lo dice in modo antipatico, è sinceramente curioso.
Ridacchio - "Zampettato? Sei serio? No non credo a nessuna di quelle stronzate, però credo nel mio portafortuna. La mia vita non è mai stata una passeggiata, ma quando ho questo dietro le cose vanno un pochino meglio"
"Lo avevi la sera in quel lurido verme ti ha messo le mani addosso?" - mi accarezza la spalla, mentre sono concentrata a rinfilare tutto in borsa.
"Si, infatti sei arrivato tu a salvarmi" - lo guardo per un attimo, poi riprendo la mia impresa.
"Giusto" - continua ad accarezzarmi, poi mette l'altra mano sul mio fianco.
"La tua è una fissazione eh?" - gli domando appena ho finito.
"Cosa?" - mi guarda curioso.
"Le tue mani sui miei fianchi, lo fai ogni volta" - lo guardo intensamente nei suoi occhi unici, non ne ho mai visti di così meravigliosi e travolgenti.
"Si, mi piacciono i tuoi fianchi...e non solo. Toccherei molto volentieri tante altre parti del tuo corpo, ma ho la vaga sensazione che tu ti infurieresti" - mi fa l'occhiolino.
"Wow sei un genio incompreso eh! Sensazione giusta, mi arrabbierei molto. Fermati ai fianchi, il resto è off-limits" - la mia voce è sensuale e lo sguardo provocante.
"Mmm per ora ci posso stare. Entriamo dai, mi devi offrire una colazione e io ho molta fame. Penso che prenderò quasi tutto quello che c'è" - dice, mentre ci incamminiamo verso l'entrata.
"No problem. Quanto potrai mai farmi spendere per una colazione!?" - domando retoricamente.
"Ohh non sai quanto io sia capace di riempire lo stomaco" - replica.

Ci sistemiamo ad un tavolino all'angolo, distante dagli altri.
Il cameriere, che ormai conosco bene, viene da noi - "Buongiorno Giorgio come stai? È un pò che non ti si vede. Aurora sei bellissima come sempre. Ma vi conoscete?"
Al suo complimento nei miei confronti Giorgio assume un'espressione strana, non gliela avevo ancora mai visto stampata in viso - "Mario tutto bene, nell'ultimo periodo non mi sono trovato nei dintorni. Comunque io e Aurora ci conosciamo da poco, ma stiamo diventando molto amici"
Calca le parole molto ed amici.
È chiaramente ironico e sembra che la presenza di Mario lo infasridisca.
"Grazie, sei sempre troppo carino con me" - mi rivolgo al cameriere con un sorriso un pò forzato e calco la parola troppo.
"Con te non si può fare altrimenti. Stamattina sei radiosa, la luce del sole non è nulla al tuo confronto" - inizia con le solite moine.

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