-Un viaggio turbolento-

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Fu così che d'un tratto mi ritrovai catapultato nell'immenso buio, non percepivo peso, spazio, tempo, non c'era nessun modo di misurare quel luogo, ne di descriverlo.
Poi così come mi trovai in quel luogo, da dentro sentiì un tuono divampare e irrompere nel mio più profondo luogo, dove le rocce degli abissi, abitano e popolano i meandri del mio cuore. Quel luogo dove mi trovavo prima era come stato cancellato dal tutto non riuscivo più a ricordare cosa fosse, perché mi trovavo li, ne come io mi sentissi a starci dentro, beh ora però è diverso, tutta un'altra storia. Sono qui, in questo posto pervaso di luce, d'amore. Intorno a me vedo tanti piccoli spilli: bianchi, rossi, blu, gialli, di ogni colore che un uomo umile si possa mai immaginare... ma c'è qualcosa che mi incuriosisce di questo posto, tutto è protetto da un profondo silenzio che rende questo luogo magico, speciale, fatto per pochi, che osano superare le barriere di Goulard, molte coscienze non sono consapevoli nemmeno di cosa esse siano. Ecco che da lontano percepisco come una chiamata, un rintocco, questo mi disconnette da quel luogo magico dove stavo, ed ecco che mi ritrovo disteso su una superficie, abbastanza scomoda, più che una superficie questa era un'emozione. Cercherò di descrivere come stare su di essa era deleterio, mi sentivo pesante quasi buttato e conficcato in lei... i suoi bordi irregolari mi ricordavano le spine di una rosa, la sua forma assumeva le sembianze di un globo deforme, con degli allungamenti e dei restringimenti qua e la, era instabile quel luogo, mi faceva sembrare tutto così oscuro, come se vivere fosse senza senso e ogni sforzo di andare oltre fosse vano, però c'era una cosa che non avevo notato... solo dopo aver girato e ispezionato questa palla di colore nero a tratti opaca, ad altri lucida ma di natura molto densa quasi compatta, ebbene trovai un cunicolo su di una rientranza, curioso e pieno di dubbio decisi di entrare, subito il peso che prima percepivo si fece più vivo e cominciavo a percepire i miei limiti, sentivo di avere dei bordi, quasi come se fossi delineato da una cornice. Sentivo di rimanere bloccato in quel luogo, pensavo di poter essere risucchiato da questa macchia su cui caddi, ma d'un tratto quella specie di tunnel si ingrandì; ciò che vidi fu di un enorme sollievo...

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