Ad un certo punto, dal nulla, sentimmo un urlo straziante provenire da quella stanza; non so cosa successe esattamente, forse perché accadde tutto troppo in fretta per far sì il mio cervello potesse analizzare la situazione, ma Jimin iniziò ad agitarsi.
Non sapevo come comportarmi in una situazione simile, non ero pronto ad un'evenienza di questo genere, all'università non ti insegnavano come reagire o cosa fare quando ci si ritrovava in certi momenti e la pratica era ben diversa dalla teoria; avevo il timore che Jimin potesse farmi del male, o che avesse qualcosa con se che avrebbe potuto ferirmi, ma non so perché, sapevo in un certo senso che non mi avrebbe fatto nulla, o forse ero solo io che stavo cercando di auto convincermi
Un altro urlo questa volta più acuto e più straziante del precedente, mi traforò i timpani.
Cosa diavolo stavano facendo a quelle persone?
Jimin peggiorò rovinosamente nel giro di pochi secondi: adesso aveva gli occhi sgranati e si stava tappando le orecchie, scuotendo la testa senza emettere nessun suono, mentre una lacrima solitaria iniziò a rigare il suo viso
Io ero nel totale panico, non sapendo davvero come comportarmi, così pensai "perché non fare quello che farei se fossimo fuori da qua?" ed ero forse l'unico che avrebbe mai ragionato in questo modo avendo davanti un ipotetico pazzo omicida
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
Inizialmente sembrò non apprezzare il mio gesto, infatti stava cercando di scansarmi dal suo corpo, ed il pensiero che potesse dare di matto mi balenò in mente, ma quando sentì l'ennesimo urlo, jimin saltò leggermente nascondendosi maggiormente tra le mie braccia, poggiando la testa sul mio petto, stringendo tra le sue piccole mani la mia divisa.
"Shh va tutto bene" anche se sapevo che non era affatto così, gli stavo ripetendo quella frase cercando di farlo calmare almeno un po'.
Ero cosciente di star correndo un grande rischio abbracciando un maniaco e ripeto probabilmente omicida, o almeno cosi pensavo che fosse, beh, per esser stato messo in una delle celle di isolamento qualcosa doveva pur aver fatto, no?
Anche se ad essere sincero, in quel momento mi era sembrato un semplice ragazzo della mia età, se non anche qualche anno più piccolo, bisognoso di affetto.
"Voi due, cosa ci fate qua? Avete un permesso d'accesso?" Una voce profonda, molto arrabbiata, ci urlò dalla fine del corridoio avvicinandosi a noi.
Jimin saltò dallo spavento, staccandosi immediatamente da me e nascondendosi dietro al mio corpo
"Cazzo" sussurrai a me stesso, ponendomi davanti al più piccolo a mo' di difesa, anche se non credevo di certo avesse bisogno di protezione, visto che si trovava in questo istituto.
"Allora?" Mi guardò aspettando che tirassi fuori dal nulla questo cosiddetto permesso.
"Questa parte dell'ala nord è un'area riservata" disse indicando con la testa la porta da cui pochi minuti prima era arrivato l'urlo, in particolar modo il cartello di divieto
"Cosa fanno là dentro?" Dissi ignorando completamente la sua affermazione
"Non sono argomenti che ti riguardano ragazzino, si vede proprio che sei nuovo e non conosci ancora le regole del posto. Ed ora fuori da qua, siete entrambi in un bel casino" Il tizio mi spostò da davanti jimin che mi guardò con tanta paura negli occhi.
"Hey ma aspetta tu sei un paziente. Che cazzo stavi facendo quaggiù con un paziente, per giunta di quelli di massima sicurezza?" Chiese indicando il pallino rosso presente anche sull'uniforme di Jimin strattonando il suo polso
"Dovevo portarlo nella sala ricreativa ma ci siamo persi" dissi scrollando le spalle
"Non gli hai nemmeno messo le manette, cristo, si direi proprio che sei in un bel casino, forza muoviti." disse guardandomi
"E tu sta fermo, ringrazia dio che non ho portato le manette con me" disse strattonando jimin per il braccio una seconda volta, che stava cercando di trattenersi dallo scoppiare a piangere.
Percorremmo vari corridoi fino ad arrivare a quello principale
"Prendilo tu" disse il ragazzo sconosciuto che scoprii chiamarsi namjoon, anche lui dal suo cartellino, ad un altro dipendente.
L'uomo prese jimin per un braccio e lo fece sedere, buttandogli davanti con disinteresse un piatto di "cibo"
Jimin mi seguì con lo sguardo, continuando a tenerlo basso, fin quando io molto lentamente non svoltai l'angolo.
"Vuoi muoverti o devo trascinare anche te come ho fatto con lo schizofrenico?" Disse guardandomi con occhi pieni di odio.
"Ti pare il caso di esser così cattivo? Anche loro hanno dei sentimenti e credo anche che tu non sappia proprio nulla di cosa sia o non sia la schizofrenia" dissi con i nervi a fior di pelle riferendomi al disprezzo che aveva usato dicendo la parola "schizofrenico".
Anche se non mi era niente, mi sentivo in 'dovere' di proteggere il ragazzo dai capelli arancioni, così come ogni altro paziente meritevole del rispetto basilare che si deve ad un essere umano
Namjoon scoppiò a ridere, ma non esordì con una risata amichevole, no, era una risata sarcastica, canzonatoria, che mi fece innervosire ancora di più
"Muoviti" disse iniziando a camminare verso l'ufficio di Choi nel mentre lo sentii sussurrare un
"Non conosci ancora nulla di questo posto"
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quanto è cute jimin aw
un bacio
Xx
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psycho; yoonmin
Fanfiction; Dove yoongi lavora in un ospedale psichiatrico e jimin è uno dei ragazzi in cura ; 13/07/2017:: #318 in FanFiction 24/07/2017:: #207 in FanFiction