t h i r t e e n

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Yoongi POV

Dopo il brutto incidente capitato quel pomeriggio, non avevo più visto jimin

Non era più venuto in sala ricreativa né per pranzo né per cena, ciò significava che non aveva mangiato, perché sapevo che nessuno si era minimamente preoccupato di portargli da mangiare.

Le regole erano chiare, non potevo passare all'area delle celle di sicurezza se non per portare le medicine, ma sinceramente, non me ne importava più di tanto, jimin doveva mangiare.

Presi un po' di purè mettendolo in una piccola ciotola, e un po' di riso mettendolo in un'altra, una bottiglietta d'acqua ed evitando che qualcuno mi vedesse, mi diressi verso la cella di jimin.

Così cercando di non farmi cascare riso e purè qua e là, sbloccai la cella di jimin; quest'ultimo era sdraiato su quello che si poteva a malapena definire "letto" con le gambe rannicchiate al petto e strette dalle sue piccole braccia, decisamente troppo magre per un ragazzo della sua età e della sua stazza

Non sapevo se fosse ancora spaventato da me per la mia reazione impulsiva con Taehyung, ma decisi di avvicinarmi comunque.

Più mi avvicinavo a lui e più notavo le sue guance scavate, anche un cieco si sarebbe accorto che scompariva praticamente dentro la sua uniforme.

Non mi degnò di uno sguardo, continuò a fissare un punto indefinito davanti a se, con gli occhi mezzi socchiusi; poggiai il cibo che avevo portato con me sul piccolo tavolincino, per poi continuare ad avvicinarmi al corpo smunto del più piccolo

"Jimin.." mi si stringeva il cuore a vederlo così, non sapevo se gli avessero fatto altro oppure no in quei giorni, ma a vederlo sapevo che non stesse affatto bene.

Appena sentì la mia voce iniziò a piangere ed alzò lo sguardo dal suo punto indefinito

"Yoongi..." continuava a piangere ed io non sapevo cosa fare, ero nel panico più totale

"s-sei vivo?" Si spostò a gattoni sul letto, per poi ritrovarsi di fronte a me, che ormai mi ero messo seduto

"hey ma certo che sono vivo, perché mai non dovrei esserlo?" Chiesi cercando di assumere il tono poi dolce che potessi e cercando di avvicinare una mano alla sua

Lui si scansò con uno scatto felino, e capii che ancora probabilmente non si era ripreso dalla cosa dell'altra volta.

"senti, ti ho portato qualcosa da mangiare, ne vuoi?" Presi la ciotolina di riso porgendogliela con un sorriso

Lui titubante la prese con entrambe le mani per poi iniziare a mangiare lentamente; mi presi un momento per osservarlo, era veramente bellissimo.

Aveva le labbra grandi e rosse, con i ciuffi di capelli arancioni, oramai molto sbiaditi, che gli ricadevano un po' ovunque sulla fronte, e le guance, nonostante fossero scavate, lo rendevano comunque stupendo.

Dalla mia riflessione su quanto immensa fosse la bellezza di jimin, mi distrasse il fatto che smise un secondo di mangiare per tirarsi su il colletto del maglioncino che era solito indossare, così mi venne spontaneo di chiedere

"Come mai porti sempre quel maglioncino?" Lo vidi smettere di mangiare ed il suo sguardo divenne cupo e triste.

Lasciò la ciotola di riso sul letto per poi rinnacchiarsi in un angolo; non pensavo mi avrebbe risposto, ma mai dire mai nella vita.

"e-era di m-mia mamma.." sussurrò tenendo la testa poggiata sulle gambe

Improvvisamente alzò la testa iniziando a piangere e a singhiozzare "t-ti giuro c-che n-non l'ho uccisa i-io.." disse scuotendomi il braccio.

Non stavo capendo, jimin aveva ucciso sua madre?

"N-non l'ho u-uccisa io.." il suo pianto disperato stava continuando, ed io cercai di calmarlo come meglio potevo

"Shh sta tranquillo, io ti credo okay? Certo che ti credo. Sta tranquillo" i miei sforzi furono inutili visto che jimin non la smetteva, anzi, stava solo peggiorando

"Papà, p-perchè mi h-hai fatto q-questo.." continuava a piangere e a dimenarsi sul letto, ed io mi ritrovavo sempre più con il cuore spezzato a vederlo in quella situazione

Mi avvicinai a lui mentre continuava a calci armi e spingermi all'indietro

"VA VIA, LASCIAMI IN PACE" ora stava urlando ma questa volta no, non l'avrei lasciato da solo

Lo presi nonostante i suoi calci, e lo strinsi forte a me, cingendogli i fianchi con le braccia

Lui allora si lasciò andare accasciandosi su di me e trascianando entrambi per terra, mentre stringeva tra le sue dita la mia camicia bianca

"i-io non h-ho fatto n-niente.." piangeva sulla mia spalla senza mai interrompersi, mentre il suo corpo era scosso da spasmi

"Io ti credo jiminie, io ti credo..." non so perché, ma con quella frase si calmò

Restammo abbracciati per terra per non so quanto tempo, fin quando non sentii un lieve russare provenire da lui; lo presi in collo, poggiandolo sul letto e coprendolo bene, quell'area era la più fredda, non credo proprio fosse dotata di riscaldamento

Gli lascai un bacio sulla fronte ed una carezza sulla guancia, poggiando il resto del cibo sul tavolincino: uscii dalla cella ribloccandola con una domanda che mi girava e rigirava nella testa

Jimin aveva veramente ucciso sua madre?

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Il secondo capitolo da parto per scriverlo Maria santa.

I hope you like it, un bacio

-dil Xx

psycho; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora