s e v e n t e e n

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Dovete farmi una statua visto che sono stata fino alle 4:00 a.m. a scrivere questo capitolo che raggiunge le +1,6k parole mentre tutti gli altri sono a malapena di 500.
Amatemi.
P.s. preparate la scorta di fazzoletti, è un consiglio da amica.
:D
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Yoongi POV

Erano passati tre giorni, tre stramaledettissimi giorni.

La stessa notte in cui Choi ci aveva interrotto nello studio di Taehyung, erano scoppiate delle tubature allagando tutta l'entrata principale della struttura, così era stato vietato
l'accesso per qualche giorno ai dipendenti, mentre alle medicine e al cibo avrebbero pensato namjoon e i suoi assistenti, che sinceramente non avevo idea di chi fossero.

Erano due notti che non dormivo, avevo delle occhiaie che per poco non toccavano terra.

Avevo bisogno di parlare almeno con Taehyung su ciò che avevano visto lui e Jungkook in quella stanza, visto che l'altro non riusciva a spiccicare parola sull'argomento.

Avevo bisogno di ricevere informazioni sul passato di Jimin, e l'unico che poteva darmele era Hoseok, quindi di conseguenza avrei dovuto parlare anche con lui.

Avevo pensato di raggiungere Taehyung per poter discutere, ma casa sua era troppo lontano, e dicembre portava con sé anche la neve, che non aveva tardato a cadere copiosa inondando le strade di Busan.

Oggi finalmente la struttura avrebbe riaperto, così avrei potuto ricevere risposte a ciò che mi stava logorando l'anima da fin troppi giorni.

Dopo aver fatto colazione mi vestii in fretta, indossando un bel giaccone insieme a cappello, sciarpa e guanti, per poi avviarmi verso la metro sotterranea.

Raggiunsi in poco tempo l'ospedale, avviandomi verso gli spogliatoi per indossare la divisa, decidendo comunque di tenere la giacca per il troppo freddo

Controllai i turni, e Taehyung non sarebbe arrivato prima delle undici, così decisi di andare a fare una chiacchierata con Hoseok, avevo bisogno di risposte.

Entrai nella sua stanza, assicurandomi che nessuno mi vedesse.

"Oh ciao yoongi" disse sorridendomi dal letto

Inarcai un sopracciglio, non gli avevo mai detto il mio nome.

Lui capì al volo, così mi indicò il cartellino, facendomi sussurrare un "che coglione che sono" che lo fece ridacchiare.

"Allora cosa ti porta qua?" Disse mentre io continuavo a starmene in piedi sulla porta

"Ho bisogno di sapere cosa è successo a jimin." Il suo sguardo si tramutò in ghiaccio, dal suo volto non traspariva nessuna emozione

"Sia io che lui siamo sotto processo, non posso divulgare informazioni a chiunque" disse con voce piatta

"Ma io non sono chiunque porca puttana. Io.." mi bloccai dal mio momento di rabbia.

Cosa stavo per dire?

"Esatto, ti sei risposto da solo. Tu non sei niente per jimin, quindi non vedo perché dovrei darti informazioni" disse sempre con volto inespressivo, così come il tono della voce.

Cercai presto di trovare un modo per ricattarlo, il più in fretta possibile

"Si da il caso che senza di me non lo vedrai..per quanto? Forse per il resto dei tuoi giorni?" Sapevo di averlo colpito in un punto molto basso.

Vidi i suoi occhi trasformarsi da ghiaccio in fuoco, mentre si alzava passandosi nervosamente le mani tra i capelli non sapendo come controbattere

psycho; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora