Capitolo 11.

38 3 0
                                    

Io e greta passiamo tutto il pomeriggio in cucina anche se greta non mi ha fatto fare praticamente nulla, ma meglio così. La sera apparecchiamo la tavola nella piccola sala da pranzo dove iniziamo a disporre alcune pietanze preparate. Insieme hanno deciso di mettersi un po' in tiro obbligando anche me. Ma io dico: a che diamine serve mettersi in tiro se sei con le persone che ti hanno vista in pigiama, spettinata e struccata?
Greta mi ha obbligata a vestirmi bene e ha insistito a truccarmi e pettinarmi.
Mi fa sedere sulla sua sedia girevole davanti allo specchio e inizia a lisciare i miei indomabili capelli mossi. Una volta finito inizia a mettermi l' eyeliner e il mascara concludendo con un rossetto mac rosa.
Infine mi porge una camicetta bianca con i miei amati jeans.
"Okay, ora voglio le mie scarpe" dico allungando il braccio verso Gre
"Mi spiace tesoro, ma tu oggi metti questi" dice porgendomi dei tacchi dodici bianchi.
"Ma fammi un favore, non so manco camminarci su sti cosi"
"Dai gio, non è difficile"
"Forse per te che ci cammini tutti i giorni da quando hai sedici anni?"
"Dai ti prego"
"No ti prego io. Voglio le mie converse"
"Fai come ti pare"
Vado in camera mia tutta sorridente alla ricerca delle mie converse ma trovo solo un Luca pallidissimo seduto sul letto. Mi avvicino a lui
"Luca, tutto bene?"
"Sisi, non preoccuparti"
"Sicuro?"
"Ho solo un po' di mal di testa"
"Aspetta"
Scendo in cucina alla velocita della luce. Prendo un bicchiere d'acqua e torno su. Poggio il bicchiere sul tavolino da notte e prendo dalla mia borsa dell' antibiotico. Quando lo trovo torno da lui. "Tieni" gli porgo la pastiglia.
Una volta presa mi siedo accanto a lui.
"Grazie" mi sorride dolcemente
"Non preoccuparti" gli rispondo dandogli un bacio sulla guancia.
Vado ancora alla ricerca delle mie scarpe. Guardo sotto il letto e finalmente le trovo. Me le infilo e do ancora uno sguardo a Luca che sembra stare già meglio.
"Andiamo?" Gli porgo la mano
"Con piacere"
Scendiamo le scale insieme e raggiungiamo gli altri a tavola. Iniziamo a mangiare di tutto e di più ed è tutto squisito.
Ci perdiamo in chiacchiere fino a mezzanotte meno dieci.
"Ragazzi, è ora" annuncia Matteo guardando il suo cellulare
"Bene, prendo lo spumante e i bicchieri" dice Andrea alzandosi da tavola.
"Io prendo i regali che li ho lasciati in camera" conclude Greta.
"Vado a prendere la legna per il camino" matt esce di casa e io e luca rimaniamo nuovamente soli.
"Stai meglio?"
"Si ora si"
Sorrido.
Sorride.
Ho voglia di baciarlo.
Si avvicina.
"Posso baciarti?"
Annuisco.
E ovviamente tornano tutti.
"Bene, ci siamo"
Matt mette la legna nel fuoco, Andrea sistema i bicchieri e Greta sistema i pacchetti sotto l'albero di Natale. Luca mi mette una mano sulla schiena.
Ci sediamo tutti sul divano e sul tappeto del salotto.
"Signori, Buon Natale" esclama Andrea e iniziamo a farci tutti quanti gli auguri. Matteo apre lo spumante e ne mette un po' a tutti.
"I regali, i regali" urla greta come una bambina. Rido alla sua reazione e inizio a distribuire i regali.
"Non dirmi che... no ommioddio non ci posso credere giooo" mi salta addosso greta ridendo come una cretina.
"No ma davvero? Oddio, io ti amo ragazza, questi non li fanno manco più, dove li hai trovati?" Mi abbraccia Andre
"Sono felice che ti piacciano" ricambio l'abbraccio
"Concordo, sei una grande con i regali" ride Matteo per poi abbracciarmi e darmi un bacio sulla guancia.
"Questo è per te" dico a Luca dandogli il suo regalo.
Lo apre.
"Grazie bimba, lo stavo giusto finendo" mi stringe forte a se e mi da un bacio sulla fronte.
"Questo è tuo" mi dice dandomi un pacchettino. Lo scarto e vi trovo una scatola. La apro e ci trovo un biglietto:
Volo per Londra
Lo guardo stupita
"Non pensare di andarci da sola." Guardo gli altri che hanno lo stesso pacchetto.
"Oddio, grazie grazie grazie" mi rifugio tra le sue braccia, si uniscono anche gli altri fino a formare un abbraccio di gruppo.
Anche Andrea ci da i regali e questa volta ci trovo l'ingresso per gli studios di Harry Potter. Guardo greta e insieme ci buttiamo addosso a lui.
Matt ci da i suoi e questa volta ci sono dei biglietti per un hotel fighissimo.
"Io non ci posso credere davvero, grazie a tutti" dico sorridendo.
"Obbligo o verità?" Propone Matteo
"Ma davvero? È per i bambini delle medie!" Rido io
"Beh, se hai paura puoi sempre tirarti in dietro" mi sfida Andrea.
"Dai sarà divertente" cerca di convincermi Greta.
Infondo cosa può succedere?
"E va bene"
"Inizio io!! Luca, obbligo o verità" Matteo punta il suo sguardo su Luca
"Verità"
"Sei mai stato davvero innamorato di una ragazza? O ci hai solo e sempre giocato"
"Si, mi sono innamorato di una ragazza"
Abbasso lo sguardo sulle mie gambe incrociate. Sento le nostre dita sfiorarsi. Ma cosa diamine sta succedendo?
"Tocca a me! Obbligo" si impone Greta
"Prepara la cioccolata calda" Le dice Matteo dandole una pacca sul sedere.
"Metto anche i marshmallows?" Domanda guardandomi
"Mi pare ovvio"
"Dai Gio, ti tocca. Obbligo o Verità?" Mi interpella Andrea
"Verità"
"Dai che noia"
"E va bene obbligo"
"Moolto meglio, baciami"
"Cosa?" Dico stupita
"Lei non bacia nessuno" si alza in piedi Luca
"E perché non dovrebbe?" Lo stuzzica peggiorando di gran lunga la situazione.
"Perché è mia." Risponde freddo
Lo guardo interrogativa
"Scusa?" Mi alzo anche io.
Vedo Matt andare in cucina cercando di non essere notato.
Andrea lo guarda stupito e io penso di avere la sua stessa espressione.
"No Luca, non sono un fottutissimo giocattolo, non sono di tua appartenenza, anche perché tu nemmeno mi vuoi da quanto mi hai fatto capire" sbotto "Anche perché pensavo che tu l'avessi capito che io per te non provo semplice amicizia. Ma tu non mi vuoi quindi devo solo farti uscire dalla mia testa." Gli urlo in faccia tutto ciò che avrei voluto dirgli dal traghetto. Si fotta.
Corro per le scale e mi chiudo in camera. Apro la doccia e mi ci butto sotto vestita.
Fanculo, lo odio, lo odio da far schifo. Non vuole che io sia di altri e poi lui non mi vuole. Perché? Perché a me?
Regolo l'acqua sulla temperatura fredda.
"Gio" mi chiama Greta "Piccola Gio"
Apre la doccia e spegne l'acqua.
"Vieni qui" spalanca le braccia e io mi ci fiondo dentro senza pensarci due volte.
I suoi vestiti iniziano a bagnarsi ma nonostante ciò non si stacca.
"Ora ti togli questi vestiti, ti asciughi e stiamo un po' insieme, okay?" Dice dandomi un bacio sulla fronte.

Occhi Di Un Cielo D'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora