"Gio, tu ora mi spieghi cosa è successo tra te e Luca" mi urla greta sbattendo la porta di camera mia.
"Prego Greta, entra pure" dico chiudendo il libro che stavo leggendo. "Parla" mi ordina.
"Non è successo nulla, mi ha baciato ma lui vuole solo scopare quindi niente" le spiego sfilandomi i jeans e infilandomi la tuta.
"Cioè, il tuo primo bacio è stato con uno che non ti ama?" Mi domanda sedendosi a gambe incrociate sul letto. "Esattamente. E io che mi immaginavo il primo bacio dall'amore della mia vita" rispondo con aria sognante iniziando a preparare lo zaino per il mattino seguente.
Dopo l'episodio dell'acensore non successe più nulla, ognuno tornò a casa sua e io non avevo più raccontato nulla a Greta.
"Va bene, domani passo a prenderti alle sette e mezza puntuale" mi punta il dito greta "Buonanotte disastro del mio cuore" mi stampa un bacio sulla fronte e esce da camera mia.
Mi metto le cuffie con la riproduzione casuale di spotify.
Ho avuto troppa confidenza, dovevo rispettare i miei canoni: allontanare tutti per non essere usata come un gioco. Il mio primo fottutissimo bacio l'ho regalato a uno che non vuole niente da me, cioè, non proprio, ma nulla di più
Ho di nuovo sbagliato tutto. Ovviamente sempre lo stesso errore.Il rumore della sveglia mi distrae dai miei sogni. Scendo dal letto con un'energia pari a quella di un ghiro in letargo e mi dirigo in bagno. Sono appena le sei. Opto per una doccia così mi sveglio un po'. Mi infilo sotto l'acqua calda e mi metto a disegnare sul vetro appannato dal calore dell'acqua. Passo così i miei centi minuti di doccia e dopo un periodo indistinto di tempo esco e mi asciugo. Mi metto una felpa nera con degli skinny neri strappati sulle ginocchia e le mie converse nere. Lascio i capelli sciolti sulle spalle e metto un po' di mascara.
Il rumore della mia suoneria mi fa precipitare in camera.
"Scendi -Gre"
"Arrivo subito -Gio"
Infilo il parka e prendo il mio zaino.
Esco di casa e mi trovo la cinquecento di Greta ad aspettarmi. Salgo in macchina e insieme ci dirigiamo a scuola.
Arrivate nel grande cortile parcheggiamo e ci dirigiamo verso Matteo e Andrea.
"Ehi Guys" esclama Greta andando in contro ai ragazzi. La raggiungo poco dopo e in quell'esatto momento compare anche Luca. Abbraccia tutti e quando è il mio turno mi scanso leggermente. "Non fare l'infantile dai" mi dice con un sorriso sghembo.
"Levati" dico freddamente. Mi sfiora la mano e il mio cuore trema. Fisso i suoi occhi grigi e vorrei davvero tanto rimanere a fissarli per ore. Vorrei perdermi in tutte quelle sfumature che mi ricordano un cielo in tempesta.
Ho voglia di baciarlo. Voglio che quelle sue labbra si posino sulle mie. Ora in questo esatto momento. La campanella mi tira fuori dai miei pensieri. Entro in classe in fretta e mi siedo in ultima fila e assisto alla mia lezione di informatica che ho in alternativa a musica. La popolazione è completamente maschile fatta eccezione per me ovviamente. Luca entra dopo pochi secondi e si siede accanto a me. Sbuffo sonoramente e mi alzo, prendo la mia roba e mi dirigo in prima fila ma lui mi prende un polso e mi attira a se facendoci rimanere a poca distanza gli uni dagli altri. Proprio ora dobbiamo essere soli?
"L-lasciami" dico lasciando che una serie di brividi mi attraversi la schiena
"Mai" risponde guardandomi negli occhi.
La seconda campanella lascia entrare in classe tutto il resto dei ragazzi. Rimetto la roba all'ultimo banco e mi siedo vicino a Luca.
A metà lezione vado in bagno e mi siedo su un davanzale che da sulla mia Roma. Dopo circa cinque minuti di estrema tranquillità mi alzo e mi dirigo verso la porta ma un capogiro improvviso me lo impedisce. Faccio retro marcia e mi appoggio al muro.
Rimango così altri dieci minuti circa quando la porta si spalanca rivelando la figura alta di Luca con uno sguardo preoccupato.
"Bimba, stai bene?" Quel nomignolo mi fa quasi tranquillizzare ma gli mento.
"Si Luca, sto bene" mi stacco dal muro e mi avvicino a lui ma la testa gira più forte ancora e le gambe mi cedono. Mi prende al volo e sghignazza "si certo, stai proprio bene"
Mi prende in braccio e mi conduce in classe. "Prof. La porto a casa sta male" annuncia. Mi appoggia su una sedia libera e va a prepararmi lo zaino.
Dopo cinque minuti tra giustificazioni e cose varie usciamo. Mi carica in macchina e mi porta fino a casa mia.
"Luca, non ho le chiavi" gli dico con voce flebile. Non ho più le forze.
"Vorrà dire che andremo da me" mi sorride poggiandomi una mano poco al di sopra del ginocchio.
Mi Porta in casa sua, sempre in braccio, e mi posa sul letto di camera sua. "Bimba, sei bollente" mi dice poggiando le labbra sulla mia fronte. "Ti porto un termometro e della Tachipirina, poi dormi un po' okay?"
Annuisco e mi accovaccio su un lato. Torna con tutto quanto dopo pochissimo tempo e poggia un plaid sul mio corpo esile. Mi misuro la febbre. Luca intanto si corica affianco a me e mi perdo di nuovo a fissare i suoi occhi e lui si perde nei miei. Abbasso lo sguardo dopo poco perché il suo sguardo sta diventando insostenibile. Il bip del termometro mi fa tornare alla realtà. Lo tolgo dall'ascella e guardo la temperatura indicata: 39,9.
Molto bene direi.
"Prendi la Tachi e dormi okay?" Dice quasi spaventato da ciò che il piccolo strumento indica.
Faccio come mi dice ma non riesco ad addormentarmi, ho troppo freddo. Tremo sotto la coperta e lui se ne deve accorgere poiché mi attira a se e mi strunge tra le sue forti braccia. Mi sento subito meglio e mi stringo più a lui.
"Gio" mi chiama.
"Mh mh"
"Volevo scusarmi per sabato, è stato un errore davvero"
"Non preoccuparti luca. Nessun problema"
"Okay" sussurra infine. Ci vuole davvero poco prima che io cada tra le braccia di Morfeo.
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Occhi Di Un Cielo D'inverno
RomantizmGiorgia è una ragazza all'apparenza come tante. Occhi di un azzurro simile al ghiaccio e capelli castani, è figlia dei più ricchi imprenditori di Roma e di una giornalista. È una ragazza molto semplice, acqua e sapone con la passione per la danza cl...