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Victor affiancò il viso a quello di Yuuri, che sentì il suo respiro solleticargli un orecchio. Sfiorò con le labbra la sua guancia, per poi schioccare un bacio a stampo sull'angolo della bocca dell'Omega.

Yuuri rimase immobile, come impietrito. L'odore di Victor lo stordiva, ma non solo, anche i suoi movimenti che parevano dargli ordini  facevano sii che Yuuri fosse come un burattino nelle sue mani.

Si ritrovò steso sul materasso. Victor lo guardava famelico. Sembrava davvero un animale pronto ad azzannare la preda, ma Yuuri non poteva fuggire, perché inchiodato tra quelle coperte da quegli occhi chiari che aveva spesso sognato la notte.

Yuuri si riscosse dai suoi pensieri quando Victor affondò il volto nell'incavo del suo collo, stringendogli appena le spalle.

Yuuri soffocò un gemito, sentendo le labbra di Victor così vicine ad una zona molto sensibile.

L'Alfa posò le labbra su un pezzetto di pelle appena sopra il collare di Yuuri, che in quel momento gli pareva tanto stretto.

Lasciò una scia di piccoli baci stampati sulla pelle di Yuuri. Ad ogni contatto con le labbra di Victor, la sua pelle si infiammava.

Giunto alle labbra di Yuuri, gli prese tra i denti il labbro inferiore. Yuuri non aveva nessuna esperienza in quel campo, non sapeva dove tenere le braccia, se la posizione delle sue gambe stesse dando fastidio a Victor. Se sarebbe stato capace di eseguire i suoi comandi. Yuuri spalancò gli occhi in quel momento.

Perchè dovrei eseguire i suoi ordini?

Cosa ha lui che io non ho?

Solo perché sono un Omega, non vuol dire che io sia inferiore.

Victor fece insinuare la lingua tra le labbra di Yuuri, stringendo la presa, diminuendo la distanza tra di loro.

-Victor fermo...

Disse con un filo di voce, voltando la testa verso destra. Victor non lo ascoltò, prendendo tra i denti il suo lobo.

-Victor basta, per favore.

Disse con un accenno di maggiore sicurezza.

Victor con un movimento veloce, quasi brusco, gli allargò le gambe, premendo con un ginocchio tra di esse. A quel punto Yuuri, in preda al panico, fece quello che Victor non si sarebbe mai aspettato.

-Basta!

Urlò, divincolandosi dalla sua presa e balzando in piedi.  Victor rimase fermo qualche secondo, a fissare Yuuri mentre cercava di sistemare la vestaglia sgualcita.

-Come scusa?

Disse Victor con una voce che non pareva sua.

-Mi dispiace Victor, ma io... Ci sono cose che...

Yuuri fu interrotto da un forte pugno tirato contro la testiera del letto.

-Dopo tutto quello che ho fatto per te. È così che mostri rispetto?

Victor era furioso. Yuuri sentì come un peso sul petto. Un macigno enorme che lo comprimeva.

-Tu sei un Omega, lo sai vero?

Yuuri annuì.

-E sai anche che solo perché sai leggere due parole, non sei vicino neanche al più stupido dei Beta?

Quelle parole colpirono Yuuri al petto. Pugnalate al cuore. Victor, l'unico che gli aveva donato un briciolo di felicità in quel luogo a cui non apparteneva, lo stava giudicando come tutti gli altri. Anche per lui era solo uno stupido Omega.

I suoi occhi si fecero lucidi, ma non voleva piangere davanti a colui che lo aveva tradito. Puntò lo sguardo pieno di rabbia su quegli occhi che lo giudicavano. Lo analizzavano. Si prendevano gioco delle sue debolezze.

-Io sono un Omega, ma sono anche un essere umano. Come i Beta. Come gli Alfa. Come te. Ho due braccia, due gambe, una testa e una mente. Posso provare di essere come voi. Perché voi siete come noi. Perché in realtà non c'è niente di speciale nell'essere un Alfa. Voi avete diritti dei quali noi non sappiamo nulla. Tu hai il diritto di dirmi di giacere con te in quanto Alfa, ma io non ho quello di rifiutare?

Quelle parole gli erano uscite fuori controllo dalle labbra, lasciandogli un retrogusto amaro in gola. Non sapeva cosa fosse quella sensazione lasciata da quelle frasi riversate impetuose, ma dopo aver visto l'espressione di Victor che mutava da rabbia a sconcerto, un forte senso di colpa gli attanagliò il petto.

-Yuuri io...

Victor non concluse la frase, o almeno Yuuri non la sentì, perché corse fuori dalla stanza. Non riusciva più a mantenere lo sguardo di Victor. Se fosse rimasto un secondo più a lungo, era certo che l'Alfa l'avrebbe piegato al suo volere.

Forse quella non era una certezza. Forse Yuuri aveva solo paura di veder trasformare definitivamente Victor in una persona totalmente diversa da quella che aveva conosciuto fin ora.

I suoi sguardi, i suoi sorrisi, la sua voce calma che infondeva sicurezza. Non voleva che tutto svanisse.

Finalmente poté piangere. Perché le sue gambe lo portarono lontano dalla stanza in cui aveva lasciato Victor. Calde lacrime scesero sulle sue guance.

Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace.

La voce nella sua testa continuava ad urlare quelle parole. Anche se non si sarebbe dovuto dispiacere affatto. Anche se era Victor quello che avrebbe dovuto scusarsi. Tuttavia ogni passo che metteva ulteriore distanza tra lui e Victor, era come una pugnalata al cuore.

Yuuri aveva bisogno di Victor più di quanto non potesse immaginare, ma non si sarebbe arreso abbassando la testa.

Si ritrovò in una zona della casa che non aveva mai visitato. Pareva in disuso. Correndo a piedi nudi poteva sentire la polvere, ma non ci fece caso. Stremato dalla corsa sfrenata e con fiato corto, entrò nella prima stanza che incontrò.

Polverose tende lacerate in più punti lasciavano che la luce della luna filtrasse, illuminando appena la stanza. Yuuri portando avanti le mani e procedendo a tentoni nel buio, trovò  miracolosamente quello che pareva un vecchio divano in pelle. Vi si accovacciò, rannicchiandosi in posizione fetale.

Il freddo iniziò ad entrare nelle ossa. Quella notte sognò Victor. Era in lacrime e gli chiedeva perdono in ginocchio offrendogli una rosa, ma appena Yuuri lo perdonò la rosa di trasformò in un pugnale vermiglio. Glielo premette contro la gola. Il viso di Victor era scomparso. Solo una maschera di indifferenza.

Si sveglió di soprassalto stringendo la camicia all'altezza del petto. Phinchit lo guardava inespressivo a braccia conserte.

***

L'avevo detto
E l'ho fatto💕

Domamdina: farebbe piacere se inserissi anche l'Otayuri? Sarebbe secondaria, non prenderebbe più spazio dei nostri bimbi pucciofuffosi. Chiedo a voi.

You don't own me [YOI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora