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Yuuri fu rinchiuso nuovamente. Non sapeva cosa avesse fatto di sbagliato, o forse non voleva ammettere di aver reagito contrariamente al volere di un Alfa. Victor non lo vide per un periodo di tempo che gli sembrò infinito. Il conto dei giorni si perse in fretta. Soltanto Phinchit poteva avere contatti con l'Omega recluso. Gli fu cambiato il collare con uno metallico, più spesso, che quando deglutiva strisciava contro la pelle del collo provocandogli leggeri segni rossastri. Aveva una piccola serratura. Una chiave poteva aprirlo, ma chissà chi era in possesso di essa.

Finalmente un viso differente gli si parò davanti. Nella stanza appena illuminata dalle prime luci dell'alba. Non seppe se ritrarsi o correre ad implorare perdono. Victor era davanti a lui. Sapeva che era lui, non avrebbe dovuto avere altre conferme.  Il suo odore parlava da sé. Ma l'uomo lo precedette.

-Yuuri perdonami. Mi dispiace per quello che é successo e per averti fatto tenere rinchiuso qua dentro per così tanto tempo.

-Quanto tempo è passato?

Victor si prese qualche attimo per rispondere.

-Tre mesi Yuuri. Sono passati tre mesi. Oggi é il ventinove novembre. Buon compleanno Yuuri.

Aveva diciotto anni. Sarebbe stato un "uomo libero". Ovvero avrebbe dovuto lasciare la casa per andare a morire di stenti nelle zone malfamate dove tutti gli Omega finivano prima o poi.

-È stato quasi piacevole. Almeno avete avuto la decenza di mantenermi fino a questo giorno. Dove è la porta?

Una simile ironia non gli era familiare, infatti gli lasciò un retrogusto amaro in gola. Forse era perchè da troppi giorni non parlava con qualcuno, e tutto ciò che avrebbe voluto dire si era frammentato e riassemblato in qualcosa di incomprensibile anche per lui.

-Yuuri...

La voce di Victor era incrinata. Fece un passo verso Yuuri, che in piedi vicino al letto, stringeva ancora il cuscino al petto, quasi in imbarazzo dal farsi trovare così vulnerabile.

-Non ci sono scuse per quello che ho fatto, so che il fatto di essere un Alfa non giustifichi quello che...

Inaspettatamente Yuuri si avvicinò all'uomo.

-Ti racconterò tutto dal principio. Poi avrò bisogno di una risposta.

Gli occhi seri di Victor non si staccavano da quelli di Yuuri.

-Quando sei entrato nell'Heat sei riuscito ad arrivare alla biblioteca. Sei stato assalito da un Alfa che ha cercato di... abusare della tua condizione. Yuuri, quell'Alfa non ero io. Fortunatamente Phinchit ha sentito dei rumori sospetti ed è riuscito ad arrivare in tempo. Yuuri io in quel momento mi trovavo in giardino e da quella distanza sono riuscito a percepire il tuo dolce odore. Sono impazzito. Volevo raggiungerti il prima possibile. Mi trattennero con violenza. Sebbene ci fossero svariati Alfa, io fui l'unico ed essere soggetto in tal modo. Ti rinchiusero in una stanza a me segreta. Per giorni ti cercai invano, arrivai a tentare di corrompere membri della servitù e quello fu il mio errore. Mi rinchiusero nella stanza dove tu mi trovasti. Avevo perso ogni speranza. La notte non dormivo. Avevo bisogno di te. Quando tu ti presentasti alla mia porta, persi quasi il senno.
Ma Yuuri non lo senti anche te questo doce profumo?

Yuuri continuava a fissarlo. Quell'uomo aveva messo a nudo sé stesso per lui, per un Omega. Finalmente chiuse gli occhi, allungò le mani davanti a sé. Si fece guidare dall'istinto. Mosse i primi passi incerti, poi quasi con disperazione si gettò tra le braccia di Victor. Inspirò il suo odore, affondando il viso tra i capelli morbidi e chiari.

-Sì, lo sento anche io.

Le braccia di Victor esitanti si posarono sulla schiena dell'Omega. Lo sfioravano appena, quasi timorose di romperlo.

-Questo non é un sogno vero?

Chiese Victor con voce rotta.

-Sono qui.

Rispose Yuuri stringendo la presa al collo di Victor. Ciò diede sicurezza all'uomo, che si abbandonò in un abbraccio disperato, timoroso che il suo Yuuri si dissolvesse in una nuvola di fumo, come in quei sogni che fino a quel momento avevano reso le sue notti insonni.

-Ma a quale domanda dovrei risponderti Victor?

Victor posò un palmo sulla guancia del ragazzo, non sciogliendosi dal dolce abbraccio che li legava.

Yuuri arrossì visibilmente.

-Vuoi venire con me?

-In che senso Victor? Tu lavori qui e... non penso che mi sia più concesso un posto all'interno di questa casa.

-Yuuri non hai capito. Abbandoniamo questo posto. Andiamo via insieme.

-Ma... ma Victor tu...

L'Alfa lo zittì spostando il pollice sulle sue labbra, facendogliele schiudere appena.

-No Yuuri. Non pensare a me. Pensa a te e alla tua felicità. Tutto quello che faccio e farò sarà solo per il tuo bene.

Troppi pensieri affollavano la mente di Yuuri. Insicurezze, incertezze, dubbi. Ma furono spazzati via dal sorriso sincero che Victor gli donò.

-Va bene.

Disse Yuuri quando ormai pochi centimetri lo separavano dal volto di Victor. Quel piccolo spazio che li divideva in un tempo che parve infinito fu colmato. Un casto bacio a fior di labbra. Yuuri affondò le mani nei capelli di Victor, che gli reggeva la nuca dolcemente.

-Di questo profumo potrei ubriacarmene.

Disse Yuuri, prima di abbandonarsi tra le braccia di Victor, lasciandosi cullare dal battito leggermente accelerato del suo cuore.

***

Ok sì sono letteralmente sparita ( mi dispiace tanto ) e questo capitolo non mi soddisfa come dovrebbe.

L'Otayuri ho deciso di non inserirla, ma fooorse una volta terminata questa storia ( invocando l'aiuto delle massime divinità ) ci sarà una "sorpresina".

Qui ci sono info dettagliate sull'Omegaverse.

http://zombiemagpie.tumblr.com/omegaversedynamics

You don't own me [YOI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora