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Yuuri respirava pesantemente sotto il tocco di Victor. L'uomo aveva iniziato a lasciare segni che arrossavano il collo di Yuuri, scendendo per le spalle. Con un gesto quasi violento Victor lo afferrò, facendogli affondare il volto tra le coperte. Premeva su di lui. Sentiva le sue mani possessive che lo stringevano. Lo afferrò per i fianchi. Tra quel turbinìo di sensazioni il pensiero che quelle ossa leggermente sporgenti potessero rompersi sotto il suo peso lo bloccò. Il suo sguardo cadde sul pezzo di metallo che chiudeva in una morsa il collo di Yuuri, ponendo fuori dalla sua portata la zona che sprigionava quell'intenso odore che lo rendeva ebbro. Posò le labbra bollenti sul metallo. Riacquistò lucidità, o almeno quanto ne bastasse per rendersi conto che quello che stava facendo fosse avventato. Non sbagliato, solamente poco razionale. Quell'affare attorno a quel collo sottile lo preoccupava. Non avrebbe potuto concedersi totalmente a lui finché ci fosse ancora stato quel collare. Quanto avrebbe voluto affondare i denti in quella zona sensibile. Creare quel legame indissolubile. Poter finalmente dormire sereno, senza il costante punzecchiare della preoccupazione. Perchè da Alfa conosceva gli Alfa. E sapeva come il loro istinto animalesco prendesse il sopravvento. Il solo pensiero di Yuuri tra le braccia di qualcun altro gli fece passare notti insonni.

-Non possiamo.

Disse in un filo di voce. Yuuri sperò di aver capito male.

-...Victor?

Si guardarono negli occhi. Quelli di Yuuri erano grandi e lucidi.

-Ti amo Yuuri, ma non posso, non possiamo adesso. Voglio unirmi a te totalmente. Anima e corpo.

Yuuri avvicinò le labbra all'orecchio dell'altro.

-Victor, aiutami.

L'Alfa gli catturò le labbra in un bacio. Vorace, prese possesso della sua bocca. Intanto il bacino di Yuuri si strusciava su di lui.

Yuuri tremava. Si girò abbracciando Victor. Le sue braccia intorno al collo dell'Alfa. I loro corpi aderirono e Victor percepì l'eccitazione dell'altro. Decise che l'avrebbe aiutato.

Si staccò dalla sua bocca scendendo a baciare il collo. Lo sollevò per le spalle sfilandogli la vestaglia, sotto la quale era piacevolmente nudo.

Prese a baciargli il petto, mordendo  di tanto in tanto quella pelle chiara e lasciando segni rossastri.

Ogni volta che i suoi denti toccavano la sua pelle, Yuuri emetteva gemiti sempre più acuti. Victor scendeva marchiando quel corpo pallido.

Victor sorrise, non aveva nessuna intenzione di affrettare le cose e si appoggiò con la guancia sulla delicata coscia di Yuuri, lasciando scaturire dalle sue labbra una autentica risata di gioia. Dopotutto però lui era Victor, il misterioso e imperscrutabile e non era affatto da lui abbandonarsi a tali manifestazioni emotive immotivate e nascose il suo volto paonazzo contro la gamba del ragazzo. Yuuri, preoccupato da quell'improvviso momento ilare, cercò nello sguardo del suo compagno una rassicurazione che fortunatamente trovò e, ritrovata la serenità, decise di stendersi e chiudere gli occhi, per apprezzare al meglio ogni momento. Victor decise quindi di introdurre il nuovo arrivato nella sua cavità orale, attraverso movimenti precisi ed esperti. La bocca di Victor, umida e accogliente, venne presto raggiunta dalla sua lingua che, sinuosa e imprevedibile iniziò ad avvolgersi attorno al corpo non più estraneo. Yuuri iniziò a perdere il controllo della sua respirazione e gemiti, dapprima soppressi e sempre più insistenti iniziarono a diffondersi nella stanza. Nel pathos, afferrò i capelli di Victor e lo spinse contro il suo corpo, con un vigore che trovava solo quando era con lui. 

Arrivato all'apice del godimento,  Yuuri avvertì l'orgasmo imminente e avvisò il ragazzo con una stretta alla nuca. Inevitabilmente, tutto il suo corpo rispose allo stimolo organico e iniziò a fremere. I suoi occhi si aprirono di colpo, scossi dal loro letargo. Il collo si irrigidì, trasse un profondo respiro dalle narici e strinse la mandibola. La sua schiena si inarcò descrivendo un arco irregolare sopra le lenzuola stese sul letto scompostamente. Le mani cercarono qualcosa a cui affidarsi e strinsero la coperta, con una salda presa. il petto si allargò lasciando entrare l'aria e i glutei si strinsero, le gambe iniziarono a muoversi ritmicamente in maniera convulsa e i piedi si proiettarono in avanti. L'eiaculazione violenta venne accolta dalla gola di Victor, sette getti consecutivi attraversarono la laringe e Victor tentò inutilmente di deglutire silenziosamente.
Rimasero fermi per qualche istante, infine Yuuri trasse a sé Victor e, con un impeto d'amore lo baciò, entrambi si sdraiarono sul letto.

Victor lo abbracció stretto. Lasciando un ultimo bacio sulla sua fronte. Si alzò dal letto e Yuuri emise un sospiro sconsolato.

L'Alfa si diresse alla porta e l'aprì quanto bastasse per poter scorgere il volto del servo che si stava coprendo con un fazzoletto bianco la bocca e il naso. Ci fu un breve scambio di battute tra i due, poi chiuse la porta appoggiandovi sopra la fronte.

-È tutto ok?

Gli chiese Yuuri, preoccupato del pesante silenzio che era improvvisamente piombato nella stanza.

Victor si girò verso di lui, inarcando gli angoli della bocca in un sorriso che Yuuri lesse come forzato.

-Certo, erano solo delle disposizioni per il ricevimento. Nulla di cui preoccuparsi.

Yuuri decise di non indagare, poiché le forze lo avevano abbandonato improvvisamente e non avrebbe avuto abbastanza energia per discutere con lui.

-Posso avere qualcosa da mangiare?

Chiese all'Alfa. A Victor si addolcì lo sguardo.

-Certo, provvedo subito.

Raccolse una vestaglia da notte appoggiata su una sedia e la indossò velocemente uscendo dalla porta.

Yuuri si girò su di un fianco, accoccolandosi con la guancia sul cuscino. La sua attenzione fu catturata dalla lettera d'invito che avevano ricevuto poco prima. Allungò la mano e la prese dal comodino dove era posta.

La grafia era raffinata e talvolta difficile da comprendere, ma l'accostamento di due parole lo lasciò perplesso.

...servizio Omega...

Sentì dei passi risuonare per il corridoio. Velocemente ripose la lettera al suo posto. Ma non era Victor l'uomo alla sua porta.

-Victor non è qui.

Disse Yuuri sorpreso.

-Non sono qui per lui.





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