Capitolo 12

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[Dichen POV]

Non riesco bene a capire cosa diavolo stia facendo mio padre. Ovviamente non posso sentire quello che si stanno dicendo, ma quando vedo Alycia correre fuori dall'aula del tribunale, capisco che la cosa è seria. Sto per correrle dietro quando sento il giudice pronunciare le parole 'conflitto di interesse'. Così decido di restare per capirci qualcosa.

Il dibattimento tra giudice ed avvocati prosegue... fino a che non viene decretato il rinvio del processo.

Mi avvicino a mio padre, intento a mettere a posto gli incartamenti.

"Papà, ma cosa cavolo sta succedendo?", gli chiedo.

"Come se tu non lo sapessi, vero Dichen?".

Un'idea ce l'ho, ma lui come cavolo fa a saperla? No, ti prego, dimmi che non l'ha fatto, non può aver spiato mia sorella.

"Ma di cosa diavolo parli?", comincio ad irritarmi.

"Ho una foto in cui Alycia e la dottoressa Eliza Griffin si abbracciano!", esclama con un ghigno perverso.

"E con questo? Non mi sembra sia illegale abbracciare una persona!", ribatto cercando di difenderla.

"Non fare l'ingenua... lo sai com'è tua sorella, vero? Chiusa ed introversa, non lascia entrare nessuno nella sua corazza, figuriamoci farsi abbracciare da una perfetta sconosciuta che, tra l'altro, è la prima testimone dell'accusa! Andiamo... non sono così deficiente come pensate! Tua sorella non è concentrata sul caso, è distratta, avrebbe potuto fare cento volte meglio se non avesse avuto la testa da un'altra parte".

"Papà, io non so che cavolo di dibattimento tu abbia visto, ma Alycia è stata grande. Comunque con te non si può parlare, l'importante è che non ti tocchino il tuo Ty, vero?".

"Dichen, basta con questa storia... Io non ho figli preferiti!".

"Ehh?!? Sai cosa c'è chissenefrega!", sbotto irritata voltandomi verso l'uscita.

"Dichen... un'ultima cosa...".

Mi volto con un'espressione seccata.

"Sai dov'è la mamma?".

"Credo che sia con Alycia. Dopo il tuo spettacolino ridicolo, mia sorella è corsa fuori dall'aula, e la mamma, preoccupata, le è corsa dietro".

Non sopporto più la sua vista, così, a testa bassa, continuo la mia fuga fuori da quella stanza.

Sono talmente arrabbiata e persa nei miei pensieri, che non mi accorgo di avere qualcuno davanti... infatti travolgo letteralmente una donna.

"Ehi... ma stia più attenta", le sento dire.

"Oh... la prego di scusarmi...ero distratta e non l'ho vista.... mi dispia...", le parole mi muoiono in gola... due occhi color nocciola mi fissano arrabbiati.

Rimango imbambolata per qualche istante senza dire nulla.

'Ho travolto un angelo' riesco solo a pensare.

"Ah è lei...", il suo tono è accusatorio.

Cerco di shakerarmi il cervello dal torpore tirando fuori una frase sensata.

"Mi dispiace, veramente signorina...?".

"Griffin, Lindsey Griffin".

Oh cazzo, l'altra figlia della vittima! Cavolo è vero, l'altro giorno avevo fatto anche delle battute su di lei! Stupida, sono proprio una stupida!

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