Festa

6.2K 389 46
                                    

Sogno

(T/n) stava passeggiando sulla riva di una spiaggia accanto a Mikasa, il tramonto era bellissimo.
Il mare nonostante fosse agitato loro due si buttarono in acqua giocando e ridendo come non mai.
Ad un certo punto (T/n) trova nell'acqua due conchiglie di madreperla e ne dà una a Mikasa.
-Tieni, anche se amo farci la collezione non è giusto che le abbia tutte e due io...

(T/n) si sveglia con il batticuore ma tranquilla...

Chissà perché ho fatto quel sogno. È strano, ma non più di quello con Levi ed il gigante.
Mi alzo e mi preparo come ogni mattina.
Mia madre non è ancora sveglia e nemmeno mio padre e mia sorella.
Apro la porta e scendo alla fermata.
Oggi c'è l'interrogazione di storia dell'arte da parte del prof. Smith.
Ho studiato ma spero che non interroghi me. Odio le interrogazioni orali. Divento rossa come un peperone e mi sento osservata.
Caccio il quadernino degli appunti per ripetere aspettando per l'autobus.
Dopo essere sicura di aver ripetuto bene lo posso e prendo posto suo il mio solito manga da leggere.
Non ho neanche il tempo di aprirlo che vedo in lontananza il pullman.
Chiudo il manga è lo metto nella borsa, metto il biglietto in mano e salgo. Timbro e vado alla ricerca di un posto libero.
Vedo Sasha che si sbraccia indicandomi il posto libero accanto a lei e la raggiungo.
Mi siedo ed iniziamo a chiacchierare per tutto il tempo.
In quanto il manga sarà per la prossima volta.

Time skip

Finalmente sono finite le lezioni, per fortuna non sono stata interrogata, sono stati interrogati Armin, Eren e Sasha.
Il professore mi ha spostata vicino a Berthold, uffi. Andava benissimo anche Sasha, la mia vecchia compagna di banco. Lei ora si trova vicino a Reiner. Fantastico, la vita va di bene in meglio proprio😒...
Metto la solita canzone sul telefono e metto le cuffie.

She lost her brother a month ago...
His picture in the wall, and it reminds me...
When she brings me coffee...her smile 
I wish I could be with her until my last day...
[...]I'm crying, missing my lover!
I don't have the power on my side forever!
Adoro questa parte. Mi fa stare meglio nei momenti più dolorosi o solitari.
C'è molto vento oggi, i miei (L/c) capelli (C/c) volano da tutte le parti. Vedo in lontananza Levi con altri due ragazzi. Una ragazza dai capelli rossi raccolti in due codine basse ed un ragazzo biondo.
Intanto Sasha e Mikasa chiacchierano dietro di me.
-(T/n), oggi vieni alla festa mia e di Eren giusto?- mi chiede Mikasa
-Eh? È già il 30 Marzo?
-E già, bella addormentata!- risponde Sasha scherzando.
-Ok, vengo.
-Bene, sarò sotto casa tua per le 17.30, vedi di essere puntuale.-mi dice Mikasa. Mi conosce molto bene, anche se non sa tutta la verità. Non sa che mio padre mi picchia. Non sa che quei lividi che trova sul mio braccio non sono stati fatti perché ho sbattuto ad un mobile. E non sa che se io faccio ritardo è perché la mia famiglia fa questioni e me ne scappo di casa.
-Va bene, non farò ritardo. Promesso.
Ormai siamo arrivate alla fermata e ci raggiungono anche Eren ed Armin.
Parlando e scherzando arriva il pullman e saliamo...

Time skip

Sto in camera mia, mi sto preparando. Decido di mettere un jeans classico ma aderente alle gambe ed una maglietta a maniche corte (C/p). Sopra decido di mettere un giubbino (C/p) abbinato alla t-shirt. Mi trucco come al mio solito e prendo la mia tracolla enorme, cosa a cui non rinuncerei mai, ed esco dalla camera.
-Dove stai andando?- la voce di mio padre mi fa sussultare.
-Papà, te l'ho detto. Vado al compleanno di Eren e Mikasa.-ho paura di ciò che possa fare.
-Ti voglio a casa per le 21.00 massimo, senza nessuno con te. E non esci per tre settimane.- risponde.
-Ma papà...
-Niente ma, tu non esci se non torni per le 21.
-Ma...
-HO DETTO NO, PORCA PUTTANA! OBBEDISCI!- sbatte una mano al tavolo in cucina tanto da provocare un enorme boato. Sussulto. Mi spaventa, non voglio altri lividi...
Provo ad uscire di casa ma mi blocca ad un polso stringendolo così forte da sentire le vene pulsare.
-Papà, mi fai male. Lasciami!
-Sappi solo che se scopro che se non torni per le 21 ti vengo a prendere io e non uscirai per un mese!
Corro verso la porta, la apro di scatto e la chiudo sbattendola forte. Corro il più velocemente possibile per le scale con le lacrime agli occhi. Ma perché? Perché mio padre è così? Perché la vita è dura solo per i più deboli!?
Scendo giù e davanti al portone vedo Mikasa che sta per citofonare sotto casa.
-Mikasa, sono qui!- alzo la mano e la saluto.
-Oi, (T/n)! Pensavo stessi in ritardo anche sta volta.
-E invece no.
-Stai facendo progressi.- alza una mano e mi scompiglia i capelli, fingo un sorriso.
Ci incamminiamo verso casa Jaeger. La loro abitazione è costituita da una casa solitaria dall'aria moderna con un giardino. Sul retro hanno una piscina e d'estate Mikasa mi invita a farci un bagno tutti insieme.
Entriamo e sento della musica soffusa in tutta la casa. Subito mi vengono incontro gli altri.
-Ciaoooo- dice Sasha correndo verso di me e abbracciandomi forte che quasi non respiro.
-Ehi- dicono Connie e Jean.
-Ciao, (T/n). Sono felice che sei riuscita a venire!- mi saluta Eren con il suo solito sorriso dolce ed ingenuo.
-(T/n)! Ciao!- dice Armin tutto contento camminando verso di me.
-Ehi ragazzi!
-Vogliamo andare nel nostro posto speciale?- ci chiede Mikasa.
-Ok!- rispondiamo tutti in coro.
Il nostro posto speciale si tratta del semplice sgabuzzino nel retro del giardino. Il classico capannone con attrezzi da giardinaggio, strumenti da tuttofare e accessori per la piscina. È il nostro posto speciale da quando eravamo piccoli. Ci divertivamo tanto all'epoca. Da quando Armin un giorno si chiuse a giocare con Eren lì dentro ci siamo aggiunti pure noi fino ad arrivare ad oggi, con ancora quel posto su cui contare. Un posto dove ci siamo confessati di tutto, dove abbiamo parlato, urlato, riso, pianto e soprattutto giocato. I migliori giochi d'infanzia...
La serata prosegue con cibo, giochi da tavolo ed il gioco obbligo o verità, che vi risparmio solo dicendo che Armin è stato costretto a baciare alla francese Eren.
Controllo l'orologio, sono le nove meno un quarto! Porca puttana papà mi ammazza!
Mi alzo di scatto terrorizzata nel bel mezzo del capannone.
-(T/n) che succede?- chiede Mikasa sotto lo sguardo preoccupato di tutti gli altri.
-Eh? Ah, no niente. È solo che devo tornare subito a casa. Ordine dei miei...- fingo un sorriso.
-Allora ti accompagnamo, non è giusto che tu torni da sola col buio. È pericoloso.- mi dice Eren mettendomi una mano sulla spalla.
-Ok, grazie ragazzi.
Usciamo dal nostro posto speciale e ci incamminiamo verso casa mia. Il tragitto dura poco e appena siamo arrivati inizio a sentirmi sola, perché vorrei stare ancora con loro ma devo sopportare la mia famiglia.
-Ok, ragazzi. A domani.
-A domani!- mi salutano tutti ed entro nel portone.
Salgo le scale velocemente e bussò alla porta.
Per fortuna mi apre mamma.
-(T/n), vedo che sei arrivata in tempo.
-SÌ, mamma. Ho fatto il più veloce possibile.
-Ok. Mettiti il pigiama e vai a letto.
-Ok.
Faccio ciò che mi ha detto e mi corico. Non riesco a prendere sonno così afferro il mio caro volume di Tokyo Ghoul e leggo fino a sentirmi gli occhi chiudersi da soli. Ed è lì che posso il manga e mi addormento in un sonno disturbato dalla mia insonnia. Un sonno irrequieto...

Portami via da qui - Levi x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora