Dove tutto è cominciato

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Non ero più stata in quel pub, dopo quella prima e unica volta. Mi accomodai al bar, ordinando una Coca Cola alla barista di mezza età impegnata a masticare una gomma con fare annoiato e a servire i clienti con esasperante lentezza. C'era parecchia gente quella sera, perlopiù anziani che bevevano whiskey, grassoni che commentavano l'ultima gara di Formula Uno e ragazzi intenti a sfidarsi, tra urla, bestemmie e rutti, al calcio balilla.

Sharon era sul palco, bionda e bellissima, al centro dell'attenzione di tutti, come sempre. Cantava una canzone che non avevo mai udito prima, e lo faceva con un sorriso seducente e movenze ancora più sexy. Avevo una fastidiosa sensazione di déjà-vu, e le mie gambe fremevano dal desiderio di alzarsi e scappare via, prima che la mia vita, già disastrata di suo dopo essere stata sconvolta dal "Nueva vida" una volta, si ingarbugliasse ancora di più sotto gli effetti magnetici del corpo e della voce di Sharon.

When I was just a little girl

My momma used to tuck me into bed and she read me a story

It always was about a Princess in distress

And how a guy would save her and end up with the glory

I'd lie in bed and think about the person that I wanted to be

Then one day I realized the fairy tale life wasn't for me

I don't wanna be like Cinderella

Sittin' in a dark old dusty cellar

Waiting for somebody, to come and set me free

I don't wanna be like Snow White waiting

For a handsome prince to come and save me

On a horse of white, unless we're riding side by side

Don't want to depend on no-one else

I'd rather rescue myself

Someday I'm gonna find someone who wants my soul, heart and mind

Who's not afraid to show that he loves me

Somebody who will understand I'm happy just the way I am

Don't need nobody taking care of me

I will be there for him just as strong as he, will be there for me

When I give myself then it has got to be, an equal thing

I can slay, my own dragon

I can dream, my own dreams

My knight in shining armour is me

So I'm gonna set me free!

Dopo la performance e lo scrosciare di applausi e fischi di apprezzamento, Sharon lasciò il microfono ad un signore che si mise a cantare una vecchia canzone veneta, e venne verso di me, sorridendomi. Indossava una minigonna di pelle nera così corta che quando si sedette sullo sgabello accanto al mio riuscii ad intravedere le mutandine di pizzo, prima che accavallasse le lunghe gambe abbronzate. Portava dei tacchi strepitosi, agganciati con un brillante sul collo del piede, mentre la canottiera si intrecciava dietro la schiena lasciandola praticamente nuda. Notai che non portava il reggiseno, proprio come quella volta nella canonica...

«Bella canzone» borbottai, distogliendo lo sguardo e ordinando qualcosa di più forte da bere.

«Mi rispecchia molto» sorrise Sharon, facendosi più vicina e inebriandomi col suo profumo. Ordinò una Coca. «Parla di una ragazza che si rifiuta di aspettare che venga il principe azzurro a salvarla, ma vuole prendere in mano la sua vita e decidere lei stessa le regole del gioco. "Cinderella", di Tata Young. La conosci?»

La Ragazza con il FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora