3 capitolo- Charlotte

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Stavolta mi alzai molto presto,precisamente,quando la mia sveglia suonò erano le 7:00.

Mi alzai dal letto,e come al solito mi recai in bagno.
Mi spogliai,e mi feci una doccia calda.

Finito di fare la doccia,uscii,mi avvolsi un asciugamano intorno ai capelli,e indossai l'acappatoio;per poi recarmi in camera.

Scelsi un reggiseno color carne,e un paio di brasiliane dello stesso colore.
Amavo abbinare tutto,era un'ossessione.

Mi ricordava tanto mio fratello,quanto mi mancava,era tutto uno schifo senza di lui.

Ma stavolta non volevo pensarci.
Avevo già la tortura sulle spalle,di dover rivivere l'incubo di quel giorno;ogni santa notte.

Mi vestii di corsa,stavolta scelsi un paio di pantaloni dell'adidas,una maglia bianca,e il cappello dell'adidas.
Quello non poteva mancare.

Una volta fatto ciò,misi un po' di mascara,presi la cartella e scesi in cucina per salutare la mamma e il papà.

Una volta che fui nella cucina,non sentii nessuno,sicuramente ancora non rientravano.
Quindi decisi di mandargli un messaggio.

Mamma,buongiornoo!
Ho visto che non siete a casa,quindi volevo avvisarvi che io sto uscendo per andare a scuola.

Inviai il messaggio è mi incamminai verso la scuola.
Come ogni mattina mi accesi una sigaretta.
Non avevo il vizio,ma ogni tanto fumavo.

Dopo 15 minuti,mi ritrovai davanti alla mia scuola,stranamente era deserta,apparte per qualche cane che girovagava nei dintorni,ma non potevo biasimarli,erano solo le 7:37 del mattino.

Mentre aspettavo il suono della campanella,per annunciare l'inizio delle lezioni,mi misi su un muretto a caso tra quelli che trovai,e mi accesi un'altra sigaretta.
Ad un certo punto,vidi arrivare luna.

"Charlotteee!" Urlò.
"Ehi ciao bellissima,dimmi" dissi con fare abbastanza cordiale.
"Ti va se da oggi ci sediamo vicine in classe?" Disse con un aria al quanto emozionata.
Io davvero non la capisco questa ragazza.
"Vabene" dissi accennando un sorriso.

"Sai che il prossimo anno,anche mio fratello carter,si trasferirà qui?
Non vedo l'ora,non sto più nella pelle"
E tutto ad un tratto,non seppi più che mi stesse succedendo.
O forse sì lo sapevo,ma non volevo capirlo.
Per un attimo alla parola 'fratello' mi si strinse il cuore.
Sentii una morsa allo stomaco.
E dopo un po' non sentii più nulla,devo aver perso i sensi.

Dopo un po' mi risvegliai,e accanto a me c'erano luna e la preside,con un aria al quanto preoccupata.

Cercai di alzarmi e di riprendermi.
E come al solito,rimisi dentro il mio dolore,e lo chiusi in un piccolo spazio del mio cuore,con la speranza che così avrebbe fatto meno male.

Mi alzai,e Luna mi portò un bicchiere d'acqua per farmi riprendere.
"Grazie"dissi guardandola.
"Di nulla"disse con una dolcezza assurda.
Questa ragazza è la dolcezza in persona.

Una volta essermi ripresa,mi alzai,ringraziando luna e la preside per avermi aiutato a non finire di nuovo in ospedale.

Non avrei sopportato di rientrare di nuovo lì dentro.
Non ce l'avrei fatta.

Le ringraziai per avermi aiutato,e uscii dalla presidenza.
Non mi chiesi neanche,come mai la preside non mi avesse chiesto nulla di quello che era successo.
Ma non ci feci caso più di tanto,di sicuro glie lo avrà detto già mia madre.

Un volta che percorsi il corridoio,mi ritrovai in bagno,e mi ricordai di avere un bisogno urgente.
Entrai e davanti ai miei occhi,trovai l'ultima cosa che avessi voluto vedere.

Il tipo 'arrogante' dell'altra volta si stava scopando una ragazza sul lavandino,e per giunta nel bagno delle ragazze.

"Scusate il disturbo,faccio subito." Dissi con fare misto tra lo schifato e lo sbrigativo.
"Tranquilla tanto ho quasi fatto" disse con un'aria al quanto appagata.

Ero altamente schifata.
Buttò il preservativo e si rivestì.
Se non fosse per quello che stava facendo,non sarebbe stato male vederlo in mutande,ha un fisico mozzafiato.

"Dai andiamo alex" disse la brunetta.
Bene ora sapevo anche il nome di quel ragazzo così stronzo.
"Tu vai,io devo sbrigare delle cose,ci vediamo la prossima volta che mi servirà scopare,ora levati dalle palle"
Disse con un'aria,che era tutto,tranne che dolce.

Andava a letto con le ragazze,e poi le mandava a quel paese.
Per lui erano solo un oggetto.
Che schifo.

"Ehi brunetta,certo che sei bipolare eh" disse ridendo.
"Bipolare io?e sentiamo da cosa lo deduci?" Dissi con fare curioso.
"Dal fatto che un attimo prima eri felice,e un attimo dopo,per una semplice parola,i tuoi occhi si sono spenti,ecco da cosa lo deduco" disse.

"Senti,tu non sai un cazzo,della mia vita,quindi farai bene a starne alla larga,e ora levati dai coglioni,già non ti sopporto più" dissi infastidita dalle sue parole.
"Vabene vabene,ma prima.."
Mi prese e mi attaccò al muro,non avevo via di fuga,ero immobilizzata,sentivo il suo fiato sul collo,finchè non si avvicinò al mio orecchio e mi chiese..
"Ti va di conoscerci?"
Gli diedi uno schiaffo e me ne andai.

Non avevo mai conosciuto nessuno più arrogante di questo ragazzo.
Era maledettamente bello,ma se non fosse per il suo modo di essere e per il mio passato,mi sarebbe anche potuto interessare.

Uscita dal bagno mi recai in classe.
Suonò la campanella,e non potei essere più felice che mai,perchè avremmo avuto un'ora di buco e poi saremmo usciti.

Oggi era una bella giornata,perchè saremmo usciti alle 11:30 visto che c'era un'assemblea scolastica.

Quando suonò la campanella,mi precipitai alla porta,per poi andare dritta a casa.

Una volta arrivata,entrai,richiusi la porta alle mie spalle,e siccome ero sicura che i miei non erano in casa,mi andai a riposare un po'.

Poco dopo essermi sdraiata,sentii il mio telefono vibrare.
Lo presi,e vidi che c'erano due messaggi,che non avevo letto,da un numero sconosciuto.

Sblocco il cellulare e aprii i messaggi.
Il primo diceva..

Ehi brunetta,ti va di uscire insieme uno di questi giorni?!

A seguire,ce n'era un'altro messaggio,e stavolta diceva..

Domani dopo la scuola,andrebbe bene?!
Fammi sapere.

Risposi subito dicendogli..

Chi cazzo te lo ha dato il mio numero?!
Comunque ci devo pensare,ci vediamo domani a scuola.

Fatto ciò,posai il telefono sul comodino alla mia destra,e mi addormentati.

Oggi è stata una giornata davvero pesante,e domani suppongo,sarà ancora peggio.

ho paura di essermi innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora