capitolo 8- Alex

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"ehi.." dissi sottovoce avvicinandomi.
Non mi rispondeva continuava a guardare il nulla.
Non capivo.
Provai di nuovo, ma niente.

Provai a toccarle il braccio, ma stranamente per la prima volta, al mio tocco lei si scansò.
Non lo aveva mai fatto prima, pertanto ne rimasi esterrefatto.
Volevo sapere il perchè.
Dovevo saperlo!

Ma, purtroppo, quando le lasciai il polso mi accorsì e capii.
Aveva un livido, precisamente l'impronta di una mano.
Pure se non mi aveva detto niente, per mia sfortuna avevo capito tutto da solo.
Volevo solo una conferma di quale delle due cose che stavo pensando, fosse.
Mi avvicinai e le chiesi..
"Dimmi la verità.
Ha abusato di te, o ti ha picchiato?"
Non rispose, rimase a fissare il vuoto, si ostinava a non rispondere.

Avevo bisogno di una risposta, ne avevo bisogno.
Mi alzai e incazzato sferrai un pugno al muro.
Sarei dovuto restare calmo, non potevo distruggermi.
Quindi, gentilmente chiesi..
"Che le hai fatto? Che le hai fatto?" Urlai di nuovo.

*E menomale che dovevi stare calmo!*
Sentii parlare la mia coscienza,
Che purtroppo ancora non aveva imparato che l'auto controllo non è il mio forte.

"Nulla, queste non sono cose che ti riguardano." Rispose Robby.
"Mi riguarda e come!
Ti giuro, se scopro che l'hai sfiorata anche solo con un dito,ti ammazzo." Dissi più arrabbiato che mai.
Poi, però per un attimo mi fermai e mi misi a pensare.

Perchè mi stavo incazzando così tanto?
Non eravamo nulla noi dopo tutto.
Perchè?
Non capivo.
Era più forte di me.
Un sentimento che non riuscivo a spiegare, ma riusciva a farmi stare bene.
Aveva un qualcosa che mi faceva sentire completo, ma non capivo cosa.

Mi dite come avrei fatto ora a vincere la scommessa?
Dopo tutto quello che aveva passato?
Non ci sarei mai riuscito.
Pure se sembravo 'freddo', pure se sono il classico ragazzo senza 'cuore', anche se faccio sempre il 'duro' infondo anche io sono umano.

"Portatelo nell'altra stanza, ora!" Tuonò robby guardandomi con un espressione talmente fredda che avrebbe ghiacciato un mondo intero.
"Oh no, io non vengo da nessuna parte, scordatevelo" dissi urlando.
"Nell'altra stanza!" Tuonò di nuovo.
Feci come mi aveva chiesto e andai nell'altra stanza.
Entrai e mi sedetti come aveva detto di fare.
"Precisiamo il fatto, che tu principalmente non centri nulla in questa storia, se sei qui è solo perchè lei ci ha chiesto di portarti qui, perchè voleva vederti" disse con fare calmo e distaccato.
Non ci credo, lei non ha potuto chiedere una cosa del genere, è impossibile.
Ogni volta che ho provato ad attaccare bottone con lei,mi ha sempre respinto.
E ora vorrebbe vedermi?
No, non ci crederò mai.

"Che le hai fatto?" Chiesi sperando che la risposta non fosse quella che pensavo.
"Oh io proprio nulla, ha fatto tutto da sola, se avesse risposto alle mie domande, non le sarebbe accaduto nulla" rispose vagamente.
"Che cosa le hai fatto? Non te lo chiederò un'altra volta" chiesi deciso.
"Te l'ho detto, non le ho fatto nulla, ha solo avuto c'ho che si meritava" rispose.
Poi continuò a tacere.
Non potevo crederci che lo aveva fatto,non potevo crederci.
L'aveva toccata.
Si era preso una libertà che ne lui e ne altri si sarebbero dovuti mai prendere.
E lui l'ha fatto.
Lui l'ha picchiata.
A quel punto ebbi un flash, il livido sul suo braccio, sul suo viso,il suo essere distante più del solito.
Ecco perchè.
A quel punto mi alzai e mi diressi verso di lui,lo attaccai al muro e gli diedi un pugno sulla mascella e uno sullo stomaco.
Continuavo a sferrare pugni come se non ci fosse un domani.
Ma ne valeva la pena?
Valeva la pena finire in carcere per quest'uomo? Se così possiamo definirlo.
No, per niente, non ne valeva la pena.
Lo lascia, e cadde sul pavimento, lo vidi per l'ultima volta mentre gli colava ancora il sangue dalla bocca, mi girai e me ne andai.
Mi diressi nell'altra stanza, entrai e la presi per mano.
L'avrei portata a casa, via da tutto questo macello.

"Ehi ehi, dove credete di andare?
La ragazza resta con noi!" Disse l'uomo più alto.
Deve essere uno di quei due di prima.
"Okey forse non mi sono spiegato; lei viene via con me che vi piaccia o meno,non mi importa un fico secco di quello che pensi, ho detto che verrà via con me, quindi verrà con me!" Dissi fulminandolo con gli occhi.
Entrambi capirono e tornarono dal loro capo.

Presi per mano Charlotte e dopo essere usciti ed aver percorso un lungo vialetto, la accompagnai verso un muretto e la feci sedere.
Poco dopo le alzai il viso, e la abbracciai, finchè non le sentii dire..
"Grazie.."
Per tutta risposta mi staccai,la guardai negli occhi e poi la abbracciai di nuovo.

Stemmo per un bel po' abbracciati, poi però ci accorgemmo che si era fatto tardi, quindi ci dirigemmo verso la strada, per aspettare un autobus che poi ci avrebbe riportato a casa.
Stemmo per più di un'ora ad aspettarlo, finché non lo vedemmo arrivare.
Salimmo e ci andammo a sedere, mi misi vicino a lei.

Stemmo per quasi tutto il tragitto in silenzio, finchè fu lei a spezzarlo.
"Perchè?" Mi chiese.
"Cosa?" Risponsi perplesso.
"Perché lo hai fatto?" Chiese di nuovo.
"Non lo so neanche io perchè, so solo che l'ho fatto e basta" dissi.
"L'hai fatto e basta?" Chiese girandosi nella mia direzione.
"Si.." risposi.

Eravamo arrivati a destinazione, ci alzammo e scendemmo dal autobus.
Una volta scesi avremmo dovuto prendere strade diverse per tornare a casa.
Mi avvicinai, e le diedi un bacio sulla guancia, per poi salutarla e andarmene.
A quel punto prendemmo strade diverse.
Poco dopo però sentii urlare il mio nome, mi girai e la vidi correre verso di me; le chiesi se aveva bisogno di qualcosa, ma lei senza rispondermi, mi abbracciò fortissimo e mi diede un bacio all'angolo della bocca tra le labbra e la guancia.
La strinsi forte a me; finché non le sentii dire..
" Ci sarai domani a scuola vero?!"
"Certo" risposi sorridendole.
"Allora a domani" disse salutandomi.
Fece per andarsene, ma la fermai, la feci girare nella mia direzione e le diedi un'altro bacio a stampo.
"A domani" le dissi, lei mi sorrise e se ne andò.
Questa ragazza era davvero strana, mi faceva stare bene, stranamente mi faceva sentire felice.
Ma tanto felice.

ho paura di essermi innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora