Capitolo 26

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In strada la temperatura è ancora più fredda , l'arrivo del rigido inverno statunitense è alle porte e sta bussando freneticamente .Per il momento ha anche smesso di piovere e faccio una piccola preghiera nella speranza che le nuvole reggano e non mi facciano infradiciare .Una volta in strada inizia la corsa verso la metropolitana . Corro così veloce che una strada  percorribile in media in 10-15 minuti la in 4 . Il tempo di fare il biglietto e mi fiondo in metropolitana . Ogni sosta , in ogni stazione, sembra durare un eternità ed io proprio non ce la faccio ad aspettare . Finalmente arrivo alla stazione alla quale devo scendere . Inizio a correre fra la folla , con la gente che mi guarda come se avessi due teste . Esco dalla stazione e appena metto piede all'area aperta inizia a piovere. Che bello...Impreco ma continuo a correre per raggiungere il Central Park.Arrivata all'entrata del parco quasi non mi reggo più in piedi . Ho il fiato corto e i crampi alle gambe per la lunga corsa . Nel frattempo la pioggia continua a scendere insistentemente ed io mi bagno sempre di più . Andiamo Mia non arrenderti adesso! Incoraggio me stessa . Il tempo di recuperare il fiato ed inizio a correre di nuovo questa volta dentro il parco . Il Central Park questo pomeriggio è quasi vuoto , la poca gente che c'è , si sta organizzando per andarsene per via della pioggia che scende sempre più forte giù dal cielo . Cerco di guardare tutte le persone che incontro , in viso , alla ricerca di mia sorella ma non sono così fortunata . Più avanti vado , più le panchine verdi del parco sono vuote . A questo punto il leggero piovigginare di poco prima si è tramutato in un acquazzone senza fine. Sono tutta bagnata , i capelli , il giubbotto, i miei jeans e le mie converse . Sto iniziando a sentire veramente freddo , dato che sono infradiciata e me ne sto per andare quando ad un tratto sento una specie di singhiozzo sommesso . Mi giro ma non c'è nessuno . Il rumore della pioggia scrosciante non mi aiuta a capire da dove provenga il suono e se sia solo il frutto della mia immaginazione e della mia speranza. Dopo qualche secondo sento di nuovo un singhiozzo . Inizio a girare su me stessa alla ricerca di qualcuno ma ancora una volta non vedo nessuno . Al terzo singhiozzo noto che dietro l 'albero di fronte a me spunta qualcosa di strano. Mi avvicino e noto che "Quella cosa strana " è il manico di una valigia rossa , la valigia di Melanie . Il quarto singhiozzo è un suono nitido e riesco a capire da dove venga ... Dal basso ... Mi abbasso e finalmente la vedo: Melanie rannicchiata sotto una panchina, con le ginocchia al petto . Mi accovaccio vicino a lei e Melanie gira lo sguardo verso di me . I suoi occhi blu sono tutti arrossati e pieni di lacrime . La guardo anche io e lei gira lo sguardo . Rimango in silenzio ed anche lei , se non vuole parlare non parleremo , rimarremo qui , in silenzio , con il rumore della pioggia a farci da colonna sonora . Intanto m godo la sensazione di benessere che provo adesso che finalmente ho ritrovato mia sorella e a proposito di questo mi rendo conto di dover avvisare anche i miei amici di averla trovata . Decido di mandare un messaggio a Jane .
"Jane , l'ho trovata , siamo qui al Central Park" digito sul display velocemente e poi invio .  Dopo poco sento arrivare la risposta .
Jane
Ah meno male , allora vi veniamo a prendere , a tra poco.
Leggo il messaggio e poso il telefono nei jeans bagnati . Dopo altri minuti interminabili di silenzio assordante decido di prendere parola .
«Sono una stupida ...» dico quasi come una confessione .
«Mh...» sussurra Melanie «Ed io ho preso tutto da te ...» continua .Accenno in sorriso .
«No , non è vero tu sei più bella e di sicuro più intelligente ...» contesto io .
«Ho avuto un ottima insegnante » dice lei accennando un sorriso . Ripiomba di nuovo il silenzio.  Siamo entrambe troppo orgogliose per ammettere in questo momento i nostri sentimenti . Poi però decido di fare il primo passo .
«Allora mi perdoni?» ci chiediamo all'unisono e subito dopo scoppiamo a ridere . Poi ritorniamo serie .
«Certo che ti perdono » dice Melanie .
«Anche io » rispondo . Mi alzo , le porgo una mano per farle fare lo stesso e ci abbracciamo .
«Torniamo a casa?» propongo . Lei annuisce e nello stesso momento arriva un messaggio di Jane che mi avverte che stanno per arrivare .
Iniziamo a camminare verso l ' uscita ancora una volta in silenzio , ma questa volta è mia sorella a infrangerlo.
«Sai...» inizia«Non pensavo mi avresti trovata anche se lo speravo con tutta me stessa ...»ammette  con un pizzico di imbarazzo .

<<Perché te ne sei andata ? Abbiamo litigato tante volte ... É vero forse io sono stata esagerata ,ma anche tu a scappare lasciandomi così, non è una cosa da niente ...>>

<< Me ne sono andata perché avevo paura di essere di intralcio per la tua nuova vita . Sai la sorella piccola che ti ostacola durante i momenti di divertimento . Ma comunque abbiamo sbagliato entrambe e  l'importante è che ora è tutto risolto >> dice con quel sorriso che tanto amo . Ma non mi piace per niente quello che ha pensato e così decido di dirglielo anche per rassicurarla .

<<Melanie , voglio che tu capisca che sei la persona più importante che abbia ... Certo Jane e Ryan sono i miei migliori amici e sono indispensabili , ma tu sei mia sorella ! Non sarai mai d'intralcio . >> dico e poi continuo <<Non puoi capire quanto sia difficile per me il pensiero di rivederti fra chissà quanto . Già so che per me sarà uno strazio vederti oltrepassare quel Gate e non essere con te , per non parlare del dolore che proverò vedendo l'aereo iniziare a muoversi , a correre e man mano prendere quota .>> le espongo i miei pensieri più intimi. Lei mi guarda , con una tristezza percepibile .

<<Nemmeno per me sarà facile lasciarti qui , sopratutto adesso che so cosa hai passato per colpa di quel figlio di puttana di Austin.>> risponde lei , indignandosi sull'ultima parte .Mi dispiace averle dovuto raccontare tutto , le avrei voluto risparmiare questa storia sgradevole , ma avevo il diritto di sapere .

<<Starò bene qui , per quanto sia possibile sera di te >> dico molto sdolcinatamente .Lei si mette a ridere però ritorna quasi subito seria e inizia a pensare .


<<Cosa pensi ?>> chiedo curiosa . Prima di parlare ha un attimo di esitazione ma si fa coraggio e inizia .

<<Pensavo che secondo me anche i nostri genitori avrebbero il diritto di sapere ...>> dice lei riferendosi all' accaduto di  Greater London . Proprio quello che temevo... Prima di rispondere organizzo i pensieri .

<<Sì, infatti... Loro hanno il diritto di sapere , sono io che non sono  ancora pronta per affrontare la loro reazione . Non so come la possano prendere , infondo alla mamma Austin non era mai piaciuto , ma io non le ho mai dato retta ... Avevo addirittura mentito sulla sua età , omettendo che aveva quasi il doppio dei miei anni ... Ero innamorata e adesso sai dove mi ha portata il fidarmi ciecamente di lui. Io per loro sono sempre stata la figlia perfetta ,anche se in fondo non lo ero per niente ...Ho paura di deluderli anche se , essendo scappata in quel modo non so quante aspettative ancora abbiano su di me...>> . Lei ascolta tutto senza dire una parola . Io mi giro verso di lei per guardare la sua reazione al mio monologo noto che guarda fisso i nostri piedi che camminano lenti e all'unisono .

<<Eh va bene .>> inizia <<Rispetterò la tua decisione , tu però pensaci bene ... Ti ho già detto quanto soffrono la mamma e il papà per la tua assenza . Si addossano delle colpe che non gli spettano e forse li farebbe stare meglio sapere che non sono loro la causa della tua fuga.>> conclude Melanie .

<<Sì lo so >> dico infine io nel frattempo che mi squilla il telefono:Jane .

<<Pronto?>>

<<Mia siamo qui fuori sbrigatevi.>>

<<Ok>> chiudo la chiamata e poi mi rivolgo a Melanie <<Jane e Ryan sono venuti a prenderci , andiamo.>> lei annuisce e con passo più svelto ci avviamo all'uscita.

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