Capitolo 21

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Jade's Pov.
( ti prego, Jesy, rispondi. )

Jesy : « Pronto ? Ciao, Jade ! Come ve la passate tu e Perrie a Cap .. »

Jade : « No, no. Adesso ascoltami Jesy. Ho bisogno urgentemente di te e Leigh-Anne qui a Dublino. Dopo chiamerò anche lei. C'è stato un attentato nel quartiere di Debbie, lei è scomparsa. Un altro problema è anche Perrie. Non parla più, è come sotto uno stato di trans. Non so cosa fare, ti prego. »

Jesy : « Sto andando a prenotare un volo per Dublino con Jake. Non ti preoccupare, arriveremo il prima possibile. »

Jade : « Okay, grazie Jesy ... »

Jesy e Jake arrivarono dopo quattro ore e dopo Leigh-Anne con Andre.
Ci siamo incontrati in un bar dove decisi di raccontare per fino e per segno l'accaduto. Intanto, Perrie dormiva in hotel.

Leigh-Anne : « Esattamente, cosa è successo ? »

Jade : « Eravamo a Capri quando in TV hanno parlato di un attentato nel quartiere di Dublino. Nessuno ci aveva avvisato, era una cosa assurda. Perrie chiamò sua madre ma di lei nessuna traccia. Così, preoccupate, abbiamo deciso di partire per Dublino. I poliziotti ci hanno detto che il corpo di Debbie non è stato ancora ritrovato. Potrebbe essere viva o morta.
Beh .. potete immaginare come sta Perrie. Ma il problema grosso è che lei non parla più. Ha smesso di rispondere, ha perso ogni minima umanità. E io sono molto preoccupata. »

Andre : « Era successa una situazione del genere a mio cugino. »

Jade : « Sì ? Di che si tratta ? »

Andre : « Lui perse sua madre in un incidente quando era più piccolo. Non si sa esattamente come, ma lui perse ogni minima forma di parola o di gesti di qualunque al tipo, al punto di non mangiare o bere di sua volontà. Per tenerlo vivo, abbiamo dovuto noi mettergli in bocca cibo e acqua.
È stato spaventoso. Aveva smesso di parlare.
Ci eravamo rivolti ad una psichiatra che decise di mandarlo in un centro riabilitativo. Si scoprì che aveva subito un “ trauma post evento ” al cervello. Dopo tre mesi in centro, ne uscì come nuovo, ed era una persona migliore. »

Jade : « Ad eccezione degli avvenimenti, le conseguenze sembrano coincidere abbastanza con il caso di Perrie. Ma prima di mandarla in un centro, voglio prima assicurarmi che si possa fare qualunque cosa. Significherebbe lasciarla in quel buco di posto per mesi e mesi d'altronde. »

Jesy : « Ragazzi, scusate se mi allontano ma chiamo Richard. Gli avviso che il tour della prossima settimana verrà annullato. Non possiamo concentrarci sulle esibizioni, e in più mancherebbe Perrie. Lei è una delle voci principali. »

Intanto che Andre e Jake raccoglievano i giornali per scoprire di più riguardo all'attentato, io, Leigh-Anne e Jesy abbiamo deciso di tornare in albergo e vedere come stava Perrie.
E magari provare a vedere se la presenza delle sue altre due migliori amiche avrebbe cambiato qualcosa in lei.
Quando arrivammo in albergo, Perrie era seduta davanti alla finestra, sul bordo del letto, intenta a guardare il paesaggio grigio e nuvoloso di quella Dublino colpita a sangue.

Jesy : « Ciao, Perrie ... Sono io, la tua Jesminda. Come stai ? »

Perrie non fiatò, né si girò. Stava ferma come una statua di marmo. Ferma nel tempo, come se le leggi della fisica non avessero più importanza nella Terra.

Leigh-Anne : « Ci sono anche io, Pez ...
Abbiamo saputo di quello che è successo ieri. Siamo venute qui per aiutarti e sostenerti. Sappiamo bene che non possiamo comprendere a fondo il dolore che ti affligge nell'anima, non avendo provato mai una situazione di questo tipo.
Ma credimi, tu devi restare positiva ed ottimista. Debbie sta bene. È forte e ti vuole bene.
La troveranno.
Ma ti prego, parla. Dì qualcosa. Fatti aiutare. In questo modo non si risolverà niente. »

Leigh-Anne aveva la voce spezzata dal dolore. Si sentiva quanto ci tenesse a Perrie, quanto le importava. Le uscivano lacrime come un fiume in piena. Le bagnavano le guance, col trucco rovinato.

Leigh-Anne : « Ti voglio bene, Perrie. Sempre. Anche se adesso non vorrai parlare o sentire qualcuno. Farò il possibile per farti stare bene. Lo sai che morirei per te. Perché non basteranno cento grazie per tutto l'aiuto che mi hai dato. »

Presi la mano di Leigh, la strinsi e rimanemmo così.
Le sussurrai all'orecchio.

Jade : « Sii forte. »

Avevamo quasi perso le speranze, dopo quindici minuti passati a cercare di farla parlare.
Finché non successe qualcosa di inaspettato.
Perrie si alzò dal letto, prese una penna ed un foglio di carta.
Ci scrisse sopra qualcosa, e ci scrisse con tutta la forza che aveva nelle mani. Tanto che sentivi la punta in metallo della penna scontrarsi violentemente contro il comò da cui era intenta scrivere qualcosa di estremamente importante.
Accartocciò il foglio, mi aprì le mani e lo ripose sopra le mie chiudendole delicatamente.
Poi, tornò a sedere sul letto e ricominciò il fermarsi del tempo.

Aprii il foglio e quello che lessi mi provocò qualche perdita di battito.

“ HELP ME .. PLEASE ”

Io, Leigh e Jesy ci siamo guardate perplesse, preoccupate, speranzose.
Non c'era altro modo che mandarla in un centro, se questo significava la sua felicità.
Abbracciai le mie compagne di avventura.
Ed era un abbraccio di speranza.

piece by piece | jerrie ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora