Episodio 4

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Le labbra di Pris stavano tornando del colore normale.
Margherita era emersa dal separé e ora sedeva accanto a Faderno, che sorseggiava il miso. Li divideva solo una valigia, che l'uomo aveva posata sullo sgabello accanto al proprio.

– Hai dell'aspartame? –  chiese Margherita a Pris, e gettò uno sguardo alla valigia. – Caffé amarognolo – disse, a nessuno in particolare.

Pris la accontentò e Mag immerse la pasticca nel caffé con un plop. Improvvisamente, la valigia sullo sgabello si mosse. Mag trasalì.
Faderno, invece, vi posò sopra una mano.

– Tranquillo – mormorò.

E la valigia rispose: – Miao.

– Oh – disse Mag. – C'è un gatto, dentro? – Allora si rese conto che la valigia era in realtà un trasportino per animali.

Faderno volse lo sguardo verso la donna. – Le piacciono i gatti?

Sembrava triste, e molto stanco. La faccia sbattuta, gli occhi a mandorla pesti e spenti, i capelli e la barba incolti: non sembrava proprio lo scrittore ricercato ovunque, il pericoloso terrorista, l'uomo con più reati ideologici del sistema.

– Sì – rispose Mag – Però sono allergica al pelo. Forse sono io che non piaccio a loro.

– Non è detto.

– Così è la vita. Mi capita anche con certe persone. Di non piacere.

Arno Faderno bevve ancora un sorso dal suo boccale.

– Però è sposata – disse.

Mag si guardò la mano bianca con la fede al dito. – Sì. A mio marito piaccio. Grazie al cielo!

La fronte di Pris si stava colorando di un verdino ansioso.
Dalla valigia si udì ancora un miagolio, poi un raspare.

– Che fa? – chiese Mag.

– Vuole uscire. È stanco di stare chiuso lì.

– Poverino. Anche lei è stato chiuso in una galera, vero, signor Faderno?

Lui rimase immobile, come congelato. Pris stringeva lo strofinaccio senza respirare.

Faderno si guardò intorno nel locale ancora vuoto. La luce mattutina entrava a intermittenza, districandosi tra le navette che andavano e venivano dal distributore ormai aperto.

– Non deve preoccuparsi – disse Margot. – Ci siamo solo noi, qui. Lei, io e Pris. – Indicò la ragazza blu e avorio. – E vorrei dirle che quello che fa è molto bello. Lei non merita questo trattamento ingiusto.

Dalla valigia arrivò un altro debole miagolio.
Inaspettatamente, sul viso di Arno Faderno iniziarono a scorrere le lacrime.

 Inaspettatamente, sul viso di Arno Faderno iniziarono a scorrere le lacrime

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