Sex

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  POV Tony
"era l'ora di vedere cosa provava davvero per me, se solo una sfegatata amicizia oppure qualcosa di più profondo, poi avrei riflettuto"
Fra un bicchiere e un altro Steve era sbronzo e io anche, non capivo molto di ciò che stava succedendo ma cercavo di realizzare cosa pensava la mia testa e cosa invece stavo per fare
-dai si vede che ti piace Tony senti ora il tuo corpo com'è al suo avvicinarsi-
"È? ora la mia coscienza parla pure?"
-Bacialo-
Guardai Steve che rideva dicendo robe a casa su quando era un soldato, avevo capito che nella doccia vide un suo amico fare sesso con il comandante o robe varie, la mia coscienza intanto stava andando a farsi fottere, dicendo azioni che avrei voluto fare o forse no, non capivo realmente più un cazzo
-dai Tony fallo, bacialo, tu lo vuoi, bacialo-
"si può sapere chi cazzo sei?"
-la tua coscienza, quindi so ciò che vuoi, fallo, infondo sei sbronzo, non ricorderà nulla-
Lui continuava a ridere, non riuscivo a controllare né la mente né il corpo ero completamente andato, mi avvicinai, anche se tentavo di fermarmi senza alcun successo, ero naso a naso con lui che mi guardava rosso
< T-Tony? >
< shhh >
Lui si zittì rosso e io li presi il viso baciandolo, era confuso, quanto me, però non si tirò indietro e quello nemmeno io, continuai a baciarlo alzandomi piano, fui seguito da lui e piano piano ci ritrovammo chiusi in camera, ci si staccò prendendo fiato lui era rosso e mi guardava con dei leggeri occhi lucidi
-visto Tony? Tu gli piaci, fallo, spoglialo e fallo tuo, prima che un domani possa farlo qualcun altro, smetti di ragionare e segui il tuo cuore-
"no, lo farei soffrire e basta, io non sono capace di amare, capisci? Non posso farli un torto così è un mio amico"
-domani se ne sarà già scordato-
Non ero più in me e si capiva, la mia ragione contrastava con la mia voglia, io ero un misto fra logica e volermi lasciare andare, feci agire da solo tutto, non avevo più voglia di combattere, mi sarei fatto più male di quanto avrei avuto dopo con le conseguenze.
Lo ribaciai spingendolo su letto e andandogli in mezzo alle gambe, era rosso ma voleva farlo si vedeva e si sentiva, i nostri cuori avevano battiti differenti, ci spogliammo entrambi, il desiderio fece la sua parte alla fine tolsi a lui ciò che un altro meglio di me si sarebbe meritato, l'avevo fatto mio, ormai quel corpo era solo mio, cadetti stremato e sul letto con il fiatone e lui mi seguì sdraiandosi abbracciato a me, mi guardò rosso toccandosi ancora le natiche, forse li avevo fatto male o forse no ,lo guardai, continuava ad avere gli occhi lucidi credo si stava trattenendo chissà cosa, chissà cosa pensava ora di me
"che diavolo ho fatto..."
-la cosa giusta, tu lo ami e non te ne accorgi Tony, apri gli occhi è meglio-
"chetati..."
-posso stare anche zitta, ma un giorno mi ringrazierai-
"certo contaci"
Mi addormentai con Steve abbracciato a me e le coperte mezze scombussolate, pensando al mal di testa che domani avrò e soprattutto a come farò a firmare il fattorino per averci portato le valige.
Era mattina, mi girava la testa e il dolore era fitto, presi un'aspirina e con un vassoio ne diedi una a Steve insieme ad acqua e la colazione, debole com'era non si sarebbe mai alzato da solo, ogni tanto avevo qualche fitta al cuore, era strano non mi capitava quasi mai, almeno di questa settimana. Erano le 6:39 e suonò il campanello della stanza, aprii e l'uomo mi guardò mentre ero in accappatoio
< salve qui ci sono le valigie, sono una valigia sua, una di Steve e una di Peter, giusto? >
< yep, la ringrazio >
Firmai e pagai con una mancia modesta, portai la valigia in camera di Peter vedendo che stava dormendo accoccolato ad una ragazza che ricambiava e stava appiccicata al suo petto, misi tutto nel suo armadio lasciando un biglietto e me ne andai chiudendo piano la porta
"che carino, spero solo non l'abbia messa incinta o sua zia mi uccide"
Infine portai la mia valigia nella camera mia e di Steve con l'enorme letto matrimoniale, mi vestii in tuta e sistemai tutti i nostri vestiti nei due armadi a nostra disposizione, aprii serranda e finestre sentendo Steve mugolare qualcosa e infine andai di là a fare colazione e leggere qualcosa al giornale ripensando alla notte scorsa.  

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