chapter 12

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Era mattino presto quando Federico si svegliò.
Il suo braccio gingeva il fianco del moro, che lo teneva per mano.
Si erano addormentati così, mano nella mano.
Federico sorrise ripensando alla notte precedente.
Si era sentito una sola cosa con Benjamin.
Il biondo si soffermò ad osservare il suo amato che dormiva beatamente.
Aveva un piccolo sorriso che gli aleggiava sul volto sereno, i capelli spettinati, la bocca semichiusa.
Federico lo trovava un angelo, un angelo sceso dal cielo per lui.
Gli scostò una ciocca di capelli dal viso stando ben attento a non svegliarlo, dopodiché gli lasciò un bacio fra i capelli e poi un altro a fior di labbra.
Il moro a quel contatto si svegliò, aprì gli occhi lentamente e appena vide il volto di Federico sorrise.
'Buongiorno amore mio.' sussurrò Benjamin con voce roca, accoccolandosi al petto del biondo.
'Buongiorno angelo.' rispose l'altro stringendolo a se.
'Angelo? sono il tuo angelo?' chiese il moro.
'Sì, lo sei.' disse Federico prima di avvicinare la mano di Benjamin, ancora intrecciata con la sua, alle sue labbra per lasciarvi sopra un lieve bacio.
Benjamin sorrise.
I ricordi della sera prima si fecero nitidi nella sua mente.
Lui.
Federico.
Baci, carezze.
Erano diventati una cosa sola.
'Ieri è stato fantastico, sei stato fantastico.' sussurò Federico con una leggera punta di imbarazzo nella voce, prima di lasciare un bacio sul collo al moro.
'È stata la notte più bella di tutta la mia vita. ' Dichiarò Benjamin prima di prendere il viso di Federico tra le mani per baciarlo.
Approfondì poi il bacio.
Si posizionò a cavalcioni su di lui.
Federico colto di sorpresa si lasciò baciare dal moro che gli stava dedicando tante, troppe attenzioni, ma ne era felice.
Benjamin gli lasciò un bacio sul collo, dove poi lasciò un altro dei tanti segni violacei presenti sulla pelle perfetta di Federico.
Il moro trovava il corpo del minore assolutamente perfetto, si sentiva in un certo senso privilegiato, perché aveva potuto vederlo, aveva avuto l'onore di scoprire ogni minimo dettagli del biondo.
Tutto di Benjamin, amava tutto di Federico.
'Benjamin mi stai viziando troppo, non riesco a resisterti a lungo così, potrei prenderti in questo preciso istante.' dichiarò Federico con un piccolo sorrisetto.
'Non mi sembri te, sai? il ragazzo timido che avevo conosciuto è totalmente scomparso.' disse il moro ridacchiando.
'Sicuro di quel che dici?' aggiunse.
'Sicurissimo.'
Federico si mise seduto al centro del letto, con Benjamin su di sé.
Quest'ultimo era a petto nudo.
Il più piccolo prese le mani di Benjamin fra le sue e le baciò nuovamente. Benjamin sorrise.
Federico amava il suo sorriso, lo trovava splendido.
Il biondo gli lasciò una scia di baci sulla spalla, provocando dei brividi al moro, raggiunse la clavicola e il collo.
Lo stava facendo impazzire.
'Federico, amo questi risvegli.' disse il moro, abbandonandosi alle attenzioni del biondo.
'Ne avrai di infiniti se solo vorrai.' aggiunse il biondo prima di lasciargli un ultimo e dolce bacio sulle labbra.

tra baci, carezze e parole sussurrate si fecero le 10:00 del mattino.
'Ben, vado a farmi una doccia, dopo dobbiamo andare da mia madre! Vuole farmi gli auguri e quasi sicuramente ci rimpilzerà di cibo.
Vieni anche tu, vero?'
'Certo, fé, ma quando hai intenzione di dirgli di noi due?'
Federico non aveva detto quasi nulla a sua madre circa la relazione con benjamin, aveva paura di deluderla, ma in fondo sapeva bene che ne sarebbe stata felice.
'Oggi stesso, voglio che lei sappia, sono sicuro che ne sarà felicissima, ti conosce da anni e vuole solo il mio bene, lo sai anche tu.'
Benjamin un po' timoroso annuì, prima di lasciar andare il suo fidanzato nel bagno.

Il più grande indossò i suoi soliti skinny jeans strappati sul ginocchio, e la sua felpona grigia.
Federico uscì già vestito, con dei jeans strappati e una maglia nera.
Il più piccolo si precipitò ad abbracciare Benjamin da dietro.
'Benjamin, sei bellissimo. Sono così tanto fortunato ad averti amore mio..' annunciò prima di baciargli la guancia.
Benjamin si girò e gli sorrise, alzandosi poi leggermente sulle punte e allacciando le mani intorno al collo del più piccolo.
Iniziò a baciarlo dolcemente.
Federico cinse le sue braccia completamente tatuate intorno ai fianchi del più grande e lo avvicinò di più a lui.
'Ti amo.'
'Ti amo anch'io.'

'Dai andiamo!' propose Federico
'Andiamo.' rispose titubante l'altro.
Il viaggio in auto fu molto tranquillo e silenzioso.
Federico era sereno, non vedeva l'ora di abbracciare sua madre, era da un po' che non le faceva visita.
Benjamin, invece, stava per avere una crisi isterica, aveva davvero timore che Morena non li accettasse, non accettasse il loro amore, ma aveva paura più per Federico.
Non voleva essere la rovina del rapporto tra lui e sua madre.

'Ben, ti vedo preoccupato, rilassati.' disse Federico mentre guidava per poi accarezzargli la coscia.
Quel gesto tranquillizzò il moro, che decise di ascoltare i consigli del più piccolo.
Doveva essere tranquillo, almeno ci provava.

'Siamo arrivati' quasi urlò Federico per farsi sentire da Benjamin, che si era perso nei suoi pensieri osservando il paesaggio fuori dal finestrino.
'Oh, eccoci.' rispose ben con un po' d'ansia.
Il biondo scese dall'auto e prima che ben potesse uscire, gli aprì lo sportello.
'Che gentiluomo.' disse il moro ridendo
'Modestamente.' rispose il biondo con una leggera punta di ironia nella voce.
Federico prese per mano ben e attraversarono insieme il piccolo giardino fuori casa, era davvero ben curato. Morena amava dilettarsi in giardino, amava tanto i fiori, erano una delle sue tante passioni.
Si avvicinarono alla porta di ingresso, ma prima che potessero entrare federico baciò benjamin dolcemente, per poi poggiare la sua fronte su quella del moro.
'Andrà tutto bene.' gli sussurrò.
Aveva capito quanto preoccupato fosse.
Benjamin si limitò ad annuire, per poi stringere la mano del minore con più forza.

Federico bussò il campanello e poco dopo la porta si aprì.
'Federico, tesoro mio!' quasi urlò Morena, felicissima di vedere suo figlio.
'Ciao mamma" rispose il biondo abbracciandola e lasciandole un bacio sulla guancia.
'Tanti auguri, rimarrai sempre il mio bambino.' disse morena ridacchiando.
'Io sono un bambino.'
Il moro era rimasto in disparte a guardarli, erano davvero belli, si volevano un gran bene.
'Benjamin, tesoro da quanto tempo.' morena si avvicinò al ragazzo abbracciando anche lui. Aveva sempre considerato benjamin uno di famiglia.

Federico non voleva aspettare troppo, era già passato molto.
'Mamma, io e benjamin dobbiamo dirti una cosa.' il moro lo fulminò con lo sguardo, l'aveva colto di sorpresa.
'Ditemi tutto.'
'Mamma, tu conosci bene Benjamin, sai che è un ragazzo davvero speciale, lo hai sempre considerato un secondo figlio...'
Morena bloccò Federico.
'Forse so cosa stai per dirmi. Sono felicissima per voi, Federico, non potevi scegliere un fidanzato, un compagno di vita migliore. Sono orgogliosa di voi, vi meritate tanto. E poi siete davvero stupendo insieme.' annunciò Morena prima di abbracciare entrambi.
Erano felicissimi.
'Mamma, ma come l'hai capito? non ti ho detto nulla.' ridacchiò federico.
'Ricordati che le madri sanno sempre tutto e poi...' Morena fissò le loro mani intrecciate e gli altri due non poterono fare altro che arrossire.
'Su piccioncini, muovetevi che oggi si mangiano i tortellini con la panna!' urlò Morena euforica.
'Oddio mamma ti adoro, grazie!'
I tortellini con la panna erano il piatto preferito di Federico e Benjamin.
Morena ridacchiò prima di correre in cucina.

'Ben, vieni qui.' disse il biondo.
L'altro si avvicinò a lui.
'Sei felice?' chiese al più grande.
'Si, molto. Le parole di tua madre mi hanno fatto davvero bene. Sono felice che pensi questo di noi.' sorrise al biondo.
'Ti posso baciare?' aggiunse il maggiore.
'Da quando si chiedono i baci?' rispose Federico.
Benjamin sorrise, lo prese per i fianchi e lo avvicinò a lui.
Piano piano, con assoluta lentezza avvicinò il suo viso a quello di Federico.
'Muoviti, che è difficile resisterti.' sorrise il biondo.
Benjamin continuò con quel suo giochetto. Federico allora prese le redini e facendo incastrare le loro labbra.

Morena tornò in salotto, quando li vide sorrise come non faceva da tempo.
'Sono bellissimi...' pensò tra sé e sé.
Senza farsi sentire, prese la macchina fotografica e scattò un paio di foto ai due ragazzi, che ignari di tutto continuarono a baciarsi.
Sembravano completarsi.
L'uno era il pezzo mancante del puzzle dell'altro.
Insieme erano una cosa sola, da soli dei semplici pezzi incompleti.

you're my end and my beginning » fenjiWhere stories live. Discover now