chapter 7

301 37 7
                                    

Benjamin e Federico stavano trascorrendo quei giorni a coccolarsi, a baciarsi, a viversi,
ma era strano.
Perché lo facevano? non erano fidanzati.
Era migliori amici, nulla di più, eppure quel 'nulla di più' si stava lentamente trasformando.
Più i giorni passavano, più Federico imparava ad amare tutto ciò che caratterizzava Il moro.
Amava trovarlo con i capelli in disordine e con quel viso ancora assonnato di mattina.
Amava il suo sorriso, quel sorriso che puntualmente compariva quando era in compagnia del più piccolo.
Amava i suoi occhi, che quando erano con lui, avevano una luce diversa, solo con lui.
Federico non sapeva cosa avesse fatto per meritarsi tutto questo.
Era semplicemente felice.
Molti dei suoi dubbi stavano man mano svanendo, anche se non del tutto.
Ma di una cosa ne era sicuro: non vedeva l'ora che Benjamin uscisse di lì, a quanto pare stava migliorando di giorno in giorno.
'Probabilmente lo congederemo la prossima settimana. È un ragazzo molto forte. Credevamo non uscisse di qui prima dei due mesi, eppure sta piuttosto bene.' queste furono le parole del medico. Federico era la persona più felice de mondo, stava bene e sperava che in parte la precoce guarigione del moro fosse dovuta anche a lui e alle sue costanti attenzioni. Sperava di averlo aiutato a lottare, a vivere ed in fondo era così.
Lo aveva aiutato molto in quel periodo anche con una semplice visita, con un semplice abbraccio, con un semplice bacio, che di semplice non aveva nulla.
Ogni giorno il moro sentiva che Federico lo appartenesse sempre di più, e sperava che per il biondo fosse la stesso. Voleva essere amato, ma non da una persona qualunque, voleva che quella persona fosse proprio Federico.
Benjamin ne era innamorato fin troppo.
Lo amava e avrebbe fatto di tutto per farlo innamorare di lui.

Si stava facendo tardi e Federico non era ancora andato a trovare Benjamin come era solito fare. Il moro, preoccupato, decise di inviargli un messaggio.
Penc: 'ehi Fé mi manchi, puoi passare in ospedale?'
Il biondo non esitò a rispondere, ma, purtroppo per il moro, la risposta fu negativa.
Rico: 'Penc, scusami tantissimo, ma questo pomeriggio esco con Riccardo. Mi farò perdonare, promesso.'
Benjamin ci era rimasto parecchio male. Federico aveva preferito passare del tempo con uno sconosciuto piuttosto che con lui?
Ma infondo che doveva aspettarsi? Non stavano insieme e Ben non poteva pretendere che Federico lo amasse.

Il biondo aveva deciso di andare al parco con Riccardo. L'altra volta gli aveva dato buca, voleva rimediare.
'Ehi Fede, vuoi un gelato?' propose Riccardo.
'Certamente, alla fragola per me!' quasi urlò Federico per farsi sentire, l'altro già era entrato nella gelateria.
Dopo pochi minuti Riccardo si presentò con due coni gelato: uno alla fragola per il biondino, ed uno al cioccolato per lui.
'È davvero buono' dicharò federico.
'È una delle gelaterie più conosciute di Modena, ha una storia molto lunga.'
Il moro iniziò a parlargli del più e del meno. Gli disse di frequentare l'università. Voleva diventare medico, aveva sempre amato quel mestiere.
Gli raccontò anche della sua passione per i libri e per il pianoforte.
Federico rimase affascinato. Quel ragazzo aveva un non so che di interessante. Il biondo si trovò molto bene con lui, così tanto che non si rese conto dell'ora: erano le 18:00. Il tempo era totalmente volato tra chiacchiere e risate.
'Riccardo io devo proprio scappare, mi ha fatto piacere trascorrere del tempo con te, ci sentiamo.' gli disse Federico.
'Va bene federico, anche io sono stato molto bene, dobbiamo uscire più spesso, che ne dici? Magari la prossima volta andiamo al cinema' annunciò riccardo. Era stupito da se stesso, non era mai stato così spavaldo.
'Oh sì certo, non vado al cinema da tanto. Beh, ora vado' gli sorrise nuovamente Federico prima di andar via.
'ci sentiamo biondo' urlò il ragazzo dagli occhi verdi, per farsi sentire.

Tornato a casa il minore inviò un messaggio a Benjamin.
Nessuna risposta.
Non si preoccupò più di tanto, magari stava riposando.
Verso le otto e mezzo di sera Federico sentì il suo cellulare squillare, rispose all'istante.
'Pronto?'
'Salve signor Rossi, la chiamiamo dall'ospedale..' a quella frase Federico perse un battito.
'Cos'è s-successo?' chiese Federico abbastanza preoccupato, la paura si stava ripresentando.
'Il signor Mascolo è stato ricoverato nuovamente...' annunciò il medico.
A quelle parole, Federico fece cadere il cellulare per terra. Si incolpò per aver passato del tempo con Riccardo e per aver trascurato Benjamin.
Le lacrime scesero e subito, prese le chiavi della macchina dirigendosi all' ospedale, noncurante del cellulare che era ancora lì, per terra.
Giunse in ospedale in meno di dieci minuti, corse il più possibile, avrebbe rischiato di prendere una multa se solo i poliziotti fossero stati in servizio.
'Scusi, mi sa dire come sta il signor Benjamin Mascolo?'
chiese Federico il più velocemente possibile ad un'infermiera.
'È stato ricoverato, nulla di allarmante, è svenuto. A quanto pare ci è ricaduto, ha fumato ancora.' rispose la donna con un pizzico di delusione nella voce. Non conosceva neanche Benjamin, ma in quell'ospedale si teneva particolarmente alla salute e alla sicurezza di ogni paziente.
Federico strabuzzò gli occhi.
Dove cazzo aveva trovato una sigaretta? si domandò
Erano tanti i pensieri che affollavano la mente del più piccolo. Perché l'aveva fatto?
Federico si sentì ancora più in colpa di quanto non lo fosse già, se solo fosse andato da lui.
'Ma adesso è in camera?' chiese nuovamente all'infermiera.
'Sì, ma sta riposando. puoi entrare ma non svegliarlo.'
l'avvertì la donna.
Feerico annuì, precipitandosi poi nella stanza di benjamin.
Tutto sembrava ripetersi.
Eccolo lì, il suo angelo, era disteso su quel lettino, stava riposando. Aveva un'espressione triste sul volto.
Federico voleva riempirlo di baci, voleva coccolarlo. Voleva sussurragli parole dolci, ma doveva limitarsi ad osservarlo, ad osservarlo con gli occhi di chi visitava una galleria d'arte. Per lui Benjamin era pura arte. Un quadro dipinto.
'Perché Benjamin? Perché l'hai fatto di nuovo? mi avevi promesso che non ci saresti ricaduto.
Me l'avevi promesso.' sussurò Federico con un tono di voce bassissimo, quasi impercettibile. stava piangendo, lo stava facendo in silenzio, non voleva disturbarlo.
Rimase lì, a contemplare la bellezza del suo moro per ore.
Era tardi ormai, il sonno si faceva sentire, ma non voleva dormire, voleva essere lì al suo risveglio.

Erano le due di notte quando benjamin iniziò a parlare nel sonno.
'Non te ne andare, ti prego. Ho bisogno di te, solo di te. Resta qui Federico, resta qui.' erano queste le frasi cantilenate a ripetizione dal moro durante il sonno.
Federico stava piangendo come non mai, si sentiva un pezzo di merda, perché non era rimasto con lui?
'Ehi, benjamin, benjamin sono qui. Sono qui adesso.' iniziò a parlare federico. Doveva assolutamente svegliarlo, non riusciva a vederlo così, per colpa sua.
'Federico.' fu la prima parola che benjamin pronunciò dopo quelle lunghe ore.
'Sono qui adesso, sono qui.' gli ripete Federico prima di stringerlo forte a se.
'F-federico s-scusa non volevo farti preoccupare, sono un casino.' balbettò benjamin ricordandosi dell'accaduto.
'Sta zitto. Parleremo dopo di questo. Ora lasciati baciare, mi mancavano troppo le tue labbra.' dichiarò Federico.
Benjamin sorrise come un ebete prima di fiondarsi sulle labbra del suo biondino, della sua ragione di vita.
Sì, perché Federico era diventato la sua ragione di vita.

you're my end and my beginning » fenjiWhere stories live. Discover now