chapter 3

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Tornato a casa, Federico si distese sul suo letto perdendosi, poi, tra le braccia di Morfeo.
Stava dormendo beatamente, era tranquillo, ma, di prima mattina, si svegliò improvvisamente.
Aprì gli occhi.
Ripensò al sogno che aveva fatto poco prima.
C'erano lui e Benjamin allo stadio, si stavano divertendo tantissimo.
Benjamin aveva sempre desiderato andarci, ma non ne aveva mai trovato l'occasione.
'Benjamin, ti prometto che quando uscirai da quel maledetto ospedale ti porterò allo stadio.' pensò Federico tra sé e sé.
Voleva vederlo felice.
Si alzò dal letto, aveva bisogno di prendere una boccata d'aria, ma urtò contro un mobile. I vari oggetti poggiati su di esso si rovesciarono sul pavimento, ma ad attirare l'attenzione del più piccolo fu un album fotografico.
Federico accese la luce, si mise al centro del letto con le gambe incrociate e quel vecchio album su di esse.
Era particolarmente rovinato ed impolverato, ma decisamente bello.
L'oggetto, rilegato in pelle, era impreziosito da una 'F' incisa in basso a destra.
'È un album vuoto, senza foto. Riempilo tu. Immortala con una fotografia tutto ciò che non vuoi dimenticare, tutti i momenti che vuoi rimangano vivi nella tua mente. Magari, un giorno, quando lo sfoglierai, ripenserai a tutti quei bellissimi attimi di felicità.' gli disse sua nonna, glielo regalò lei in occasione del suo diciottesimo compleanno.
Lo sfogliò. C'erano tante, tantissime foto: della sua nipotina, di lui e sua nonna, di lui con suo padre, che purtroppo non c'era più. C'erano le foto di tutti i luoghi che aveva visitato, amava viaggiare, ma la maggior parte delle foto ritraevano lui e Benjamin. Loro due al parco giochi, al cinema, a Firenze. Loro due al mare, in montagna. Ancora loro due, ma questa volta la foto li ritraeva durante una staffetta di beneficienza organizzata dal loro paese.
Benjamin lo stava stracciando quel giorno.
Federico sorrise spontaneamente al ricordo.
Stava come rivivendo quegli attimi.
Una piccola lacrima, che scacciò subito, gli rigò il viso.
Voleva portare quell'album a Benjamin, voleva fargli rivivere tutti quei bei momenti trascorsi insieme.
Voleva donargli un instante di felicità durante quei giorni.
'Domani lo porterò a Benjamin, deciso.' Federico aveva un piccolo sorriso sul volto, sperava davvero tanto di renderlo felice.
Era mattina, il biondo si alzò verso le sette e mezzo e prima di raggiungere l'ospedale, decise di andare al bar sotto casa.
Prese due brioche al cioccolato, sapeva quanto Benjamin ne andasse pazzo.
Arrivato all'ospedale corse fino alla stanza del moro, fremeva dalla voglia di vederlo.
'Buongiorno moro.' quasi urlò il minore sulla soglia della porta.
'Ehi biondo.' rispose Benjamin sorridendo.
'Ti ho portato la colazione, credo che il cibo dell'ospedale faccia abbastanza schifo, no?' ridacchiò il biondo provocando la risata del moro.
'Sì, assolutamente, ma non dovevi scomodarti troppo Fé, davvero.' proferì Benjamin con aria dispiaciuta, non voleva essere un peso.
'Zitto e mangia.' ordinò il biondo incrociando le braccia al petto.
'Oh calma, sembri mia madre!' rise il moro.
Nel frattempo Federico estrasse, dalla busta che aveva con sé, l'album fotografico.
'Ben, vorrei farti vedere una cosa...'
disse il biondino.
'Vieni qui Fé' rispose Ben.
Il biondo si avvicinò a lui e con non poco imbarazzo gli mostrò l'album fotografico.
'Fé, cos'è?' chiese Benjamin con aria interrogativa.
'È un album, stupido.' ribattè Federico alzando gli occhi al cielo.
'Me lo regalò mia nonna il giorno del mio diciottesimo compleanno, mi disse di tappezzarlo con foto che ritraevano momenti, che desideravo rimanessero nitidi nella mia mente, insomma...' Federico era un ragazzo molto timido, non sapeva come comportarsi.
Era diventato di colpo rosso in viso.
'Federico haha sei adorabile, hai tutte le guance rosse.' dichiarò Benjamin pizzicandogli le guance.
'Io potrei sembrare tua madre, ma te mi ricordi mia nonna, lasciatelo dire.' rise il biondino.
L'altro gli fece una smorfia.
'Dai fammi vedere' aggiunse il moro prendendo l'album tra le mani.
Iniziò a sfogliarlo. Trovò tantissime foto di Federico con la sua famiglia. C'erano foto che ritraevano il Colosseo, il Duomo di Milano. C'erano anche la Torre Eiffel e la Statua della Libertà.
Sì, Federico aveva viaggiato molto, adorava visitare posti nuovi. Era un tipo molto curioso.
Ad un certo punto il moro si trovò d'avanti una loro foto.
Stavano giocando ai videogiochi. Federico era un asso con quelli, lo stava battendo alla grande.
Benjamin si ricordò che dopo l'ennesimo 'Sei uno sfigato, non mi batterai mai.' di Federico, iniziò a fargli il solletico.
Federico iniziò a dimenarsi cercando di allontanare le mani di Ben dal suo corpo. Il solletico era sempre stato il suo punto debole e Benjamin lo sapeva bene, conosceva Federico meglio di se stesso.
'La prossima volta impari.' disse Benjamin con aria beffarda, sedendosi poi sul divano.
'Stronzo, te la farò pagare.' ribattè Federico.
Il moro iniziò a ridere come non mai a quel ricordo. Federico si beò della sua risata, era riuscito nel suo intento, l'aveva fatto ridere, l'aveva reso un tantino felice.
Il biondo inziò a ridere con lui, era stato davvero un episodio esilarante.
'Ehi, ancora non te l'ho fatta pagare per quella cosa.' disse Federico.
'E cosa intendi fare? sentiamo.' continuò Benjamin con un'espressione furba dipinta sul volto.
Federico prese la brioche di Benjamin e ne addentò un pezzo.
'Inizio con il rubarti la colazione. Mh, devo dire che è ottima.'
'Vaffanculo idiota, quando esco di qui mi paghi te il sushi.'
'Te lo sogni ciccio.' enunciò Federico scompigliandogli i capelli.
Benjamin mise il broncio e incrociò le braccia al petto.
'È un bimbo adorabile.' pensò Federico.
'Dai stavo scherzando, ti pagherò il sushi.' replicò Federico dandogli un leggero bacio sulla guancia.
Il moro si sentì avvampare all'improvviso, ma cercò di nasconderlo il più possibile.
'Che carini, siete fidanzati?' chiese un'infermiera che aveva assistito alla scena.
'Noi? no haha, siamo migliori amici...' si giustificò Federico.
A quella domanda entrambi rimasero interdetti. Chissà perché quella donna avesse pensato che stessero insieme.
'Beh, allora io vado Ben, ci vediamo dopo, okay?' disse Federico, sembrava alquanto agitato.
'Okay biondo, a dopo.' rispose poi l'altro sorridendogli.

you're my end and my beginning » fenjiWhere stories live. Discover now