chapter 5

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Come previsto una forte tempesta si abbattè su Modena. Il cielo era totalmente grigio a causa dei grossi nuvoloni, che minacciavano di non abbandonare il cielo della cittadina per almeno un paio d'ore.
Era tutto così cupo. Non vi era uno spiraglio di luce.
Tutti si erano ritirati nelle loro case, per evitare di presentarsi impreparati ad un eventuale tempesta.
Anche Federico era a casa.
Dopo quel che era successo con Benjamin corse il più velocemente possibile a casa.
'Perché l'ho fatto? Cosa avrà pensato? cosa avrà provato? ma che vuoi che abbia provato, sono il suo migliore amicomigliaia di pensieri tormentavano la testa del più piccolo, ma vennero interrotti da una vibrazione. Era il suo cellulare. Qualcuno lo stava chiamando.
'Pronto?' rispose Federico, non facendo neanche caso a chi l'avesse chiamato.
'Ehi Fé, che ne dici di andare al bar sotto casa tua? ho voglia di dolci.' dall'altro capo del telefono c'era uno Zambo affamato.
'Ma hai sempre fame? scendo subito, muoviti ad arrivare.' rispose il biondo, voleva distrarsi un po'.
'Mettiamo in chiaro due cose: il costante affamato e il ritardatario compulsivo qui sei tu.
Cinque minuti e arrivo!'
Federico alzò gli occhi al cielo. Non era così mangione, né tanto meno ritardatario, beh, più o meno.
Puntuale come un orologio svizzero, Zambo si presentò al bar dopo cinque minuti esatti.
'Ehi rico, come va?' gli chiese abbracciandolo.
'Mh, bene...' rispose Federico con aria tutt'altro che convinta.
'Avanti Fé ti conosco, cos'è che ti turba?' gli domandò l'amico.
'Non lo so. Prima sono andato a trovare Benjamin. Mentre ci stavamo abbracciando gli ho lasciato un bacio sul collo. Non so neanche io perché l'abbia fatto, è successo e basta. Zambo, non so cosa mi stia succedendo.' le guance del più piccolo si tinsero di rosso e le lacrime minacciavano di uscire.
'Un bacio sul collo? Federico, sostanzialmente non è nulla di così esageratemente 'grave', ma tu, cosa hai provato?' chiese Zambo.
'È questo il problema, non so cosa io provi per lui, so solo che durante quei pochi secondi ho sentito di poter toccare il cielo con un dito.
Insomma, quando sto con lui mi sento in pace con me stesso. Sento qualcosa per Benjamin, ma non so cosa, ma non deve assolutamente saperlo. Non voglio rovinare il nostro rapporto.' rivelò il più piccolo. Era confuso, non sapeva spiegarsi cosa gli stesse succedendo, ma qualunque fosse, il maggiore non avrebbe dovuto saperlo.
'Approposito di questo... Il giorno in cui venne ricoverato Ben, stavo per dirti una cosa, prima che il medico ci interrompesse, ricordi?' chiese Zambo, era teso.
Il minore annuì.
'Beh ecco, lui mi aveva detto che se gli fosse successo, io avrei dovuto dirti che lui prova qualcosa di particolarmente forte per te.'
Zambo, naturalmente, aveva avuto il consenso di Benjamin prima di dirlo al biondo. Il moro non se la sentiva, era stato abbastanza codardo, ma era terrorizzato dall'idea di perderlo, di deluderlo.
Il minore sorrise spontaneamente a quelle parole, si sentì leggermente sollevato.
Entrambi provavano qualcosa, non sapevano con certezza cosa, ma questo lo avrebbero scoperto con il tempo.
'D-dici sul serio?' chiese il minore, era sbalordito, ma anche felice.
Non aveva mai pensato che Benjamin, il suo migliore amico, potesse provare qualcosa per lui. Non sapeva neanche lui cosa provasse, ma qualcosa c'era, questo importava.
'Sì.' rispose Zambo il più seriamente possibile. Sperava che il più piccolo avesse una reazione negativa e a quanto pare era andata bene. Sapeva bene quanto Benjamin tenesse a lui, perderlo lo avrebbe distrutto.
Flashback:
'Sai, è difficile da spiegare. Non so neanche io cosa provi per Federico, so solo che quando sono con lui mi sento nel posto giusto, al momento giusto e questa cosa va avanti da molto, moltissimi tempo.
Lui è essenziale per me, non so neanche come abbia fatto a diventare una parte così importante delle mia vita.
Potrei rinunciare a tutto Zambo, davvero tutto, anche alla musica, e sai quanto sia importante per me, ma a Federico, a lui non potrei rinunciare.
È così prezioso.' il moro era davvero preso dal più piccolo, non sapeva spiegarsi cosa provasse per l'altro, ma era certamente qualcosa di estremamente forte.
'Benjamin, quando parli di lui ti brillano gli occhi.' costatò Zambo.
Il maggiore arrosì, non ci aveva mai fatto caso.
'Ne sei innamorato, è palese!' ridacchiò Zambia dandogli una pacca sulla spalla
'Sì, hai ragione... mi ha fottuto il cervello.'
'Per favore, se non ce la dovessi fare...'
Zambo lo interruppe.
'Non ci pensare neanche lontanente, tu ce la farai.' lo incoraggiò l'amico.
'Per favore fammi continuare. Stavo dicendo: se non ce la dovessi fare, diglielo. Te ne prego.'
'Lo farò, ma sta certo che ce la farai. Ti voglio bene.'
'Anche io, tanto' aggiunse Ben abbracciando l'amico.
Fine flashback.
dopo poco più di un'ora passata a discutere del più e del meno, in particolare della situazione che si era venuta a creare tra i due migliori amici, Zambo tornò a casa e Federico decise di andare da Benjamin. Doveva chiarire con lui, ad in fondo, gli mancava tanto.
Arrivato all'ospedale si precipitò con passo svelto alla stanza 106. Titubante bussò.
'Avanti.' urlò il maggiore.
'B-ben.' Federico entrò balbettando ritrovandosi un Benjamin senza maglietta e con dei pantaloncini della tuta.
'Ehm... ehi.' sorrise debolmente il moro, era così felice di vederlo.
'Ben, vado dritto al sodo, ho parlato con Zambo, m-mi ha detto tutto e, beh ecco io...' si bloccò Federico.
'Tu cosa Federico?' Ben fece un lungo respiro, era particolarmente in ansia, aveva paura.
'So che non ricambi, c'era da aspettarselo. Non posso pretendere che tu mi venga dietro a vita, insomma hai una fila di raga-' Benjamin si bloccò quando le labbra del più piccolo si posarono sulle.
Il minore cinse il collo del più grande, mentre il moro fece lo stesso con i fianchi dell'altro, avvicinandolo a lui.
Federico si sbalordì di se stesso. Dove avesse trovato il coraggio di baciarlo non lo sapeva neanche lui.
Era da sempre stato un ragazzo che ci pensava due volte prima di far qualcosa, ma quel giorno non fu così. Non ci pensò più di tanto prima di baciarlo, voleva farlo e basta. Non si preoccupò  neanche per un istante delle conseguenze.
Il minore schiuse le labbra permettendo al moro l'accesso.
Le loro lingue si incontrarono, si incastrarono.
Le loro labbra sembravano fatte apposta per essere unite.
Provarono così tante sensazioni, nuove per entrambi. Le stavano sperimentando insieme, per la prima volta e non c'era niente di più bello.
Federico sentì una scarica di adrenalina attraversagli il corpo.
Spinse il moro contro la parete e lo baciò con tutta la passione possibile. Ben portò le mani tra i suoi capelli, tirandoli leggermente. Non si era mai sentito così bene. Non si era mai sentito così vivo.
Le labbra di Federico si allontanarono da quelle del moro dopo vari minuti. Quest'ultimo, però, non ne aveva ancora abbastanza. Morse il labbro inferiore del biondo, tirandolo a sé.
'Non mi sono mai sentito così bene.' mugulò Benjamin tra un bacio e l'altro.
Trascorsero altri minuti passati a baciarsi, a stuzzicarsi.
Avevano entrambi le labbra rosee, molto gonfie.
'Wow' si limitò a dire il biondino.
Benjamin sorrise, il suo cuore stava esplodendo, era al settimo cielo.
'Cosa hai provato?' gli chiese il moro.
'I-io non so con certezza cosa provi per te, so solo che è stato fantastico.' Federico si morse il labbro, era teso. Non aveva mai baciato un ragazzo, ed era felice che il primo fosse stato Ben. Cazzo, non si era mai sentito così bene. Era riuscito a toccare il cielo con un dito.
Benjamin sorrise nuovamente. Era felice.
'Ehm, allora, cosa siamo? insomma...' chiese il maggiore titubante, probabilmente quella domanda avrebbe scosso l'altro, ma aveva bisogno di una risposta.
Federico si paralizzò
'Non lo so Ben, non lo so. Sono così confuso.' Federico si sentiva tremendamente in colpa
'Sta tranquillo. Ti aspetterò, tutto il tempo che vorrai.' dichiarò benjamin, prima di lasciagli un bacio a stampo.
'S-scusa Federico, non volevo, scusa.' si giustificò ben preoccupato dalla reazione dell'altro.
Moriva dalla voglia di baciarlo ancora, fino allo sfinimento, ma doveva rispettare i suoi tempi.
'Ogni tanto qualche bacio non guasta, anche perché adoro baciarti.' sorrise Federico. Era diventato leggermente rosso in viso, ma davvero, amava sentire le labbra di Ben sulle sue. Amava le sensazione che provava mentre le loro lingue si intrecciavano. Amava il modo con cui le mani di Ben scompigliassero e tirassero i suoi capelli. Amava sentirlo così vicino. Amava sentire il suo battito aumentare quando era con lui.
Benjamin si limitò a sorridere, non riusciva a fare altro.
Era tutto ciò che avesse sempre desiderato.

Si sono baciati.
Ripeto: si sono baciati. Questa non è un'esercitazione.
Ammettiamo che, mentre stavamo scrivendo il capitolo, abbiamo sclerato abbastanza.
Ma si sa, la vita è piena zeppa di 'mai 'na gioia',
Vabbè non spoileriamo nulla.
Se vi va lasciate un commento e fateci sapere cosa ne pensate della storia🙆🏻

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