chapter 6

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Erano le 20:00 quando smise di piovere. Il cielo era particolarmente sereno e tante piccole stelle iniziavano a costellarlo e ad illuminarlo con la loro flebile luce.
Federico era a casa, disteso sul suo letto a pancia in su, con un braccio poggiato dietro la nuca.
Stava pensando.
Pensava e sorrideva.
Non sapeva neanche lui perché fosse così felice. Dopotutto era ancora confuso, i suoi sentimenti erano, come dire, "sfocati", eppure il moro gli faceva quest'effetto.
Ripensò a quel bacio, ci pensò a lungo.
Era giusto?
Era sbagliato?
Ma in fondo, non gli importava.
Voleva farlo.
Per la prima volta aveva reagito d'istinto e ne era contento.

Il giorno dopo la sua sveglia suonò alle 8:30.
In quel periodo stava cercando di mantenersi in forma e di procedere una vita sana. Neanche lui ci credeva, ma era abbastanza determinato.
Inoltre, quel giorno sarebbe andato al negozio di musica per acquistare la chitarra. Era elettrizzato! Non vedeva l'ora di mostrarla a Benjamin, l'avrebbe adorata e magari, per ringraziarlo, gli avrebbe dato qualche bacio.
Eh sì, il biondo era diventato dipendente delle labbra del maggiore.
Amava le sensazioni che provava con lui, una per una.

Erano le 9:30 del mattino.
Federico, dopo aver fatto un abbondante colazione - sì, aveva messo da parte l'idea della vita sana, almeno quel giorno.
'Inizio lunedì' si ripromesse, consapevole che avrebbe rimandato anche allora. - andò al negozio di musica.
'Buongiorno.' un biondino molto timido fece il suo ingresso nel negozio. Era adorabile.
'Federico! sei venuto a prendere la chitarra?' era Riccardo, il commesso dell'altra volta.
Federico gli sorrise annuendo.
'Ecco a te!' quasi urlò Riccardo prima di consegnargli la chitarra.
'Grazie mille, arrivederci.' rispose il biondo, ma prima di raggiungere la porta di ingresso il ragazzo dagli occhi verdi lo frenò.
'Ehm, Federico, volevo chiederti se...' Riccardo stava sfogando la sua tensione accartocciando il più possibile un foglio di carta, era davvero teso.
'Sì, dimmi tutto.'
Il ragazzo fece un lungo respiro e poi, tutto d'un fiato, gli chiese il numero di telefono.
'Oh, sì certo' gli disse Federico prima di dettagli il suo numero.
'questo è il mio' rispose Riccardo sorridendo, consegnandogli poi un foglietto.
Il biondo prese lo prese, lo infilò in tasca e poi uscì dal negozio.
Il ragazzo dagli occhi verdi rimase lì, imbambolato e con un sorriso da ebete, era felice.
Il minore uscì dal negozio di musica si recò all'ospedale.
Raggiunse la stanza 106, poi bussò, ma prima nascose la chitarra dietro la porta.
'Avanti' urlò Benjamin.
Federico entrò, ed eccolo lì, il suo Benjamin. Aveva i capelli scompigliati, un viso dolcissimo e un libro tra le mani.
Appena il moro vide il biondino si fiondò tra le sue braccia.
'Mi sei mancato Fé...' sussurrò Benjamin nell'incavo del suo collo, provocando una scia di brividi all'altro. Lui non era mai stato così dolce con qualcuno, ma Federico, lui era diverso.
'Anche tu Penc, tanto.'
Il maggiore annullò le distanze e posò le sue labbra carnose su quelle del più piccolo. Federico sorrise a quel contatto. Entrambi pensavano che quelle labbra fossero state fatte per cercarsi, mordersi, per completarsi.
'Ben, ho una sorpresa per te.' annunciò il minore.
'Una sorpresa?' Benjamin amava le sorprese, era così felice.
'Voglio vederla subito!' aggiunse elettrizzato.
Si sentiva come un bambino a Natale.
Lui amava il Natale, quasi quanto amasse Federico.
'Ehi, non essere impaziente.' ridacchiò il biondo.
'Prima chiudi gli occhi e non sbirciare.' gli raccomandò il minore.
Il moro eseguì gli ordini. Era felice, felicissimo.
Federico andò a prendere la chitarra, l'aveva nascosta per bene.
'Fé, dove stai andando? ti sento eh.' rise il maggiore.
'Sono qui.' disse Federico.
'Che ne dici di suonarmi qualcosa?' aggiunse il biondo.
Benjamin aprì subito gli occhi, ritrovandosi una chitarra di fronte. Una chitarra stupenda a suo parere.
'Federico, ma è mia? Grazie, grazie, grazie. È meravigliosa.' Benjamin era così grato a Federico. Lo aveva reso il ragazzo più felice del mondo. Gli mancava suonare.
Il maggiore saltò sul corpo del biondo tempestandogli il viso di baci, era contentissimo.
'Sono felice che ti sia piaciuta.' e lo era per davvero, vederlo così elettrizzato e contento gli riempiva il cuore di gioia.
I due andarono a sedersi sul letto di Benjamin. Quest'ultimo prese la chitarra e iniziò a pizzicare le corde.
Intonò le prime note di una delle sue canzoni preferite: Thinking Out Loud.
Federico lo accompagnò con la sua splendida voce. Creavano un duo perfetto.

'People fall in love in mysterious ways...'
i loro sguardi si incontrarono più e più volte.
'Maybe just the touch of a hand...'
si sorrisero, si strinsero le mani, si cercavano, si stavano dedicando quei versi.
'Adoro la tua voce, è così bella.' dichiarò Benjamin con aria sognante.
'Non sono poi così tanto bravo, Ben.' rispose Federico che era ormai rosso in viso
'Oh, ma sta zitto.' rispose Benjamin prima di fiondarsi sulle sue labbra. Necessitava di baciarlo, ancora e ancora.
Quando le sue labbra si posavano su quelle del suo Federico sentiva finalmente di poter respirare.
Ad interrompere il loro bacio fu una vibrazione, Federico pareva avesse ricevuto un messaggio.
'Mh' mugulò il biondo, non voleva allontanarsi dalle labbra di Ben, stava così bene in quel momento, ma quando il maggiore lesse il nome del mittente si allontanò subito.
'Federico, chi è questo Riccardo?' quasi urlò Benjamin.
'Eh? fammi vedere.' rispose federico.
'Ehi Federico, che ne dici di fare una passeggiata al parco? mi annoio.' questo era ciò che recitava il messaggio. Il biondo era felice che l'avesse pensato, ma voleva rimanere con Benjamin.
'Gli rispondo dopo. Io rimango con te.' annunciò Federico prima di accarezzargli i capelli.
'Quel tipo non mi piace, stagli lontano.' Benjamin sembrava parecchio nervoso.
'Nanetto, neanche lo conosci. Sei geloso?' un sorrisetto si fece spazio sul volto di Federico. Sapere che fosse geloso di lui lo rendeva in un certo senso soddisfatto.
'Non sono geloso.' rispose il moro prima di incrociare le braccia al petto.
'E se ti dicessi che vorrei andare al parco con Riccardo? come reagiresti?' gli domandò Federico con un piccolo ghigno.
'Eh? no tu non vai da nessuna parte. Resti qui. Resti qui con me, a farmi le coccole.' Benjamin, fiero della sua risposta, intrappolò Federico sotto di lui e gli lasciò una scia di umidi baci sul collo, poi sulla mascella. Raggiunse il lobo dell'orecchio del più piccolo per poi morderlo.
Lo stava facendo impazzire.
Federico stava mugolando sotto di lui.
Si sentiva vivo.
Si sentiva amato..
Benjamin fece incontrare le loro labbra, chiedendo l'accesso, che gli venne consentito all'istante.
Ed ecco che si ritrovarono di nuovo a baciarsi, come fosse la cosa più normale del mondo, come se fossero fidanzati.
Ma in realtà era migliori amici che si dedicavano attenzioni particolari, almeno per il momento.
'Credo proprio che mi convenga rimanere con te.'
'Direi di sì.' rispose Benjamin, prima di lasciargli un altro bacio, per poi, accoccolarsi di fianco al suo migliore amico o qualunque cosa fosse.

you're my end and my beginning » fenjiWhere stories live. Discover now